Karen Hughes

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Karen Hughes

Sottosegretario di Stato per la diplomazia e gli affari pubblici
Durata mandato9 dicembre 2005 - 14 dicembre 2007
PredecessoreMargaret D. Tutwiler
SuccessoreJames K. Glassman

Direttore delle comunicazioni della Casa Bianca
Durata mandato2001 - 2002

Dati generali
Partito politicoRepubblicano

Karen Parfitt Hughes (Parigi, 27 dicembre 1956) è una giornalista, diplomatica, funzionario e politica statunitense, direttore delle comunicazioni della Casa Bianca e sottosegretario di Stato per la diplomazia e gli affari pubblici sotto la presidenza di George W. Bush.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlia di Harold Parfitt, ultimo governatore statunitense del canale di Panama[1], la Hughes nacque a Parigi e crebbe in Texas, dove frequentò la Southern Methodist University. Dopo aver brevemente lavorato come giornalista televisiva[2], la Hughes si unì alla squadra di George W. Bush e divenne una sua importante collaboratrice.

Negli anni la Hughes si occupò principalmente di difendere e promuovere l'immagine di Bush, che quando venne eletto Presidente degli Stati Uniti d'America, la nominò sua consigliera alla Casa Bianca[3]. La donna venne sempre citata fra le persone indispensabili per Bush[4] e quando per un brevissimo periodo abbandonò la Casa Bianca per motivi familiari, continuò ad essere una consulente essenziale del Presidente Bush[3].

Inizialmente la Hughes collaborò con l'amministrazione Bush in veste di direttore delle comunicazioni della Casa Bianca, ma nel 2005 fu scelta per sostituire la dimissionaria Margaret Tutwiler come sottosegretario di Stato per la diplomazia e gli affari pubblici. Nel ricoprire questo incarico, alla Hughes venne affidato il compito di riabilitare l'immagine degli Stati Uniti in Medio Oriente[5] e per realizzare l'impresa la donna organizzò un viaggio in Arabia Saudita al fine di promuovere la libertà americana durante dei dialoghi con le donne musulmane[6].

Nel 2007 la Hughes annunciò la sua intenzione di lasciare la politica per dedicarsi di più alla famiglia[3][7] e nel dicembre dello stesso anno le sue dimissioni divennero effettive.

Dopo l'addio alla Casa Bianca la Hughes venne assunta da Burson-Marsteller, una nota compagnia di pubbliche relazioni che le offrì il posto di vicepresidente[8].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Contingenti italiani in Afghanistan, scontri in Libano, autobombe in Iraq: quali soluzioni? [collegamento interrotto], su lastampa.it, La Stampa. URL consultato il 9 settembre 2011.
  2. ^ Karen, mission impossibile: riconquistare gli arabi., su old.radicali.it, Radicali.it. URL consultato il 9 settembre 2011.
  3. ^ a b c La «donna-immagine» lascia Bush Era rimasta l'ultima dei fedelissimi, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera. URL consultato il 9 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
  4. ^ Karen Hughes, piccola aiutante di Bin Laden [collegamento interrotto], su quadranteuropa.it, Quadrante Europa. URL consultato il 9 settembre 2011.
  5. ^ Bush sceglie Karen Hughes per migliorare l'immagine degli Usa nel mondo [collegamento interrotto], su ferpi.it, Ferpi. URL consultato il 9 settembre 2011.
  6. ^ Il significato della visita di Karen Hughes in Arabia Saudita, su ragionpolitica.it. URL consultato il 9 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2022).
  7. ^ USA: SI DIMETTE SOTTOSEGRETARIO KAREN HUGHES, su adnkronos.com, Adnkronos. URL consultato il 9 settembre 2011.
  8. ^ Karen Hughes si unisce a Burson-Marsteller [collegamento interrotto], su ferpi.it, Ferpi. URL consultato il 9 settembre 2011.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN65079725 · ISNI (EN0000 0000 5544 9818 · LCCN (ENn2004021346 · GND (DE129203785 · WorldCat Identities (ENlccn-n2004021346