Kae Tempest
Kae Tempest | |
---|---|
![]() | |
Nazionalità | ![]() |
Genere | Hip hop Spoken word |
Periodo di attività musicale | 2011 – in attività |
Strumento | chitarra acustica, pianoforte, sintetizzatore |
Etichetta | Fiction, Big Dada, Ninja Tune, Lex |
Album pubblicati | 3 |
Studio | 3 |
Sito ufficiale | |
Kae Tempest, pseudonimo di Kae Esther Calvert (Londra, 22 dicembre 1985[1]), è una poeta e musicista britannica.
Biografia, carriera e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]
Kae Tempest nasce a Westminster, quartiere della città di Londra[2], e cresce a Brockley, South East London. Sua madre è una insegnante, suo padre un avvocato.[3] Ha quattro fratelli, da adolescente lavora in un negozio di dischi e frequenta la Thomas Tallis School, che a sedici anni lascia per iscriversi alla BRIT School for Performing Arts and Technology di Croydon. Nello stesso periodo comincia a frequentare le serate open mic al Deal Real in Carnaby Street, nel West End. Si laurea in letteratura inglese al Goldsmiths College.[4][5] Della scelta del suo nome d'arte e delle varie dimensioni di sé come artista, Tempest dice:[6]
«Ho realizzato che mentre scrivevo o mi esibivo, avevo la sensazione che una tempesta stesse per esplodere, come se stesse accadendo qualcosa di davvero primitivo e potente» |
«Quando ti esibisci la cosa ti riguarda direttamente, devi essere in connessione con ciò che stai facendo, con il pubblico e i membri della band. Ma quando scrivi la cosa non è su di te. Anche se la voce narrante è in prima persona, non sei necessariamente tu, anzi devi fare spazio affinché i tuoi personaggi possano parlare. Queste due dimensioni, la performance e la scrittura, non stanno molto bene nello stesso spazio. Ma il mio è comunque il lavoro più bello del mondo.» |
Si esibisce come supporter per John Cooper Clarke, Billy Bragg e Benjamin Zephaniah e con la sua band Sound of Rum. Si cimenta nella drammaturgia con i testi Wasted e Brand New Ancients,[7] nella poesia con le raccolte Everything Speaks in its Own Way e Hold Your Own, testi con cui riceve premi e riconoscimenti.[7][8][9][10] Il suo primo album Everybody Down (2014, Big Dada, Ninja Tune), prodotto da Dan Carey, riceve una candidatura al Mercury Prize.[11] Tra le sue influenze letterarie e musicali l'artista annovera Samuel Beckett, James Joyce, William Butler Yeats, William Blake, Wystan Hugh Auden e i Wu-Tang Clan, nonché Bob Dylan.[7][9][12][13]
«Mio padre era un grande fan di Bob Dylan e lo ascoltava in casa tutto il tempo, parlando dei suoi testi con me. Nel mio cuore e nella mia anima Dylan è una presenza molto forte, dal punto di vista delle liriche.» |
(Kae Tempest) |
Partecipa come performer headliner ai principali festival musicali,[14] con Kwake Bass alla batteria, Dan Carey ai sintetizzatori e Hinako Omori alle tastiere[15][16]
Nel 2015 riceve la nomina a fellow della Royal Society of Literature[17] Il suo primo romanzo, The Bricks That Built The Houses, (2016, Bloomsbury) è un grande successo di pubblico e critica.[10]
L'album Let Them Eat Chaos (2016)[18] Ha debuttato al nº 28 della UK Albums Chart, venendo successivamente ri-edito in formato cartaceo (sempre da Picador), anche in Italia a cura di E/O, con il titolo Che mangino caos[19] e nuovamente nominato al Mercury Prize.[20] Nel 2018 riceve una candidatura come miglior artista solista femminile britannica ai Brit Awards[9] Nel 2021 riceve il Leone d'argento alla Biennale Teatro di Venezia.

Il lavoro letterario e drammaturgico di Tempest viene accolto dalla critica con grande entusiasmo:[21][22][23]
«Raramente la rilevanza di Shakespeare per la nostra lingua, per il tessuto stesso dei nostri sentimenti, è stato espresso con una passione così giovane» |
(The Economist) |
«Improvvisamente ci sembra di non essere in un teatro ma in una chiesa, o attorno a un focolare, ascoltando storie antiche che ci aiutano a dare un senso alle nostre vite. Abbiamo la sensazione che ciò che stiamo guardando sia qualcosa di sacro» |
(The Guardian) |
«E' uno dei più brillanti talenti in circolazione. Le sue performance verbali hanno il metro e la maestria della poesia tradizionale, l'agitazione cinetica dell'hip-hop e l'intimità di un sussurro da cuore a cuore... Tempest tratta coraggiosamente della povertà, classe e consumismo. Lo fa in un modo che non solo evita le insidie del sembrare banale, ma riesce anche a essere bello, attingendo alla mitologia antica e alla cadenza sermonica per raccontare storie del quotidiano.» |
(The Guardian, 2013) |
Nel 2020, con un post su Instagram, parla pubblicamente della percezione di sé e della sua identità sessuale, e cambia il nome in Kae:[24]
«Ho provato ad essere ciò che gli altri volevano che io fossi, per paura del rifiuto, ma nascondermi da me stessa non mi ha portato che difficoltà. E questo è il primo passo per conoscermi e rispettarmi di più. Parlarne pubblicamente è stato enorme, bello ma molto difficile. E' difficile dire alle persone che si amano 'Hey, guardate, sono trans o non binary'.» |
Nel 2022 esce il suo terzo album, The Line is a Curve, che registra una buona accoglienza di pubblico e critica,[25][26][27] trainato dal singolo More pressure:[28]
«In un certo senso è la canzone intorno alla quale è costruito tutto l'album, perché parla della pressione a cui siamo sottoposti come occasione di crescita, nuova resilienza, accettazione di sé. Dall'enorme pressione può venire energia ad un altro livello. Per me è una canzone di elevazione, un cambio di focus rispetto alla gran parte dei temi forti dell'album. Era la canzone giusta per aprire, anche perché emana buone vibrazioni.» |
(Kae Tempest) |
Discografia[modifica | modifica wikitesto]
- Album in studio
- 2011 – Balance (con i Sound of Rum)
- 2014 – Everybody Down – nominato al Mercury Prize 2014
- 2016 – Let Them Eat Chaos - nominato al Mercury Prize 2017[29]
- 2019 – The Book of Traps and Lessons
- 2022 – The Line is a Curve
- EP
- 2012 – Everything Speaks in its Own Way
- 2013 – Brand New Ancients
- 2014 – Hold Your Own
- 2018 – Running Upon The Wires
- Singoli
- 2014 – Our Town
- 2014 – Hot Night Cold Spaceship
- 2015 – Bad Place for a Good Time
- 2016 – Guts (feat. Loyle Carner)

Opere[modifica | modifica wikitesto]
Raccolte poetiche[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Everything Speaks in its Own Way, Zingaro Books, 2012.
- (EN, IT) Antichi nuovi di zecca / Brand New Ancients, traduzione di Riccardo Duranti, Edizioni e/o, 2019 [2013].
- (EN, IT) Hold Your Own / Resta te stessa, traduzione di Riccardo Duranti, Edizioni e/o, 2018 [2014].
- (EN, IT) Let Them Eat Chaos / Che mangino caos, traduzione di Riccardo Duranti, Edizioni e/o, 2017 [2016].
- (EN, IT) Running Upon the Wires / Un arpeggio sulle corde, traduzione di Riccardo Duranti, Edizioni e/o, 2021 [2018].
- (EN) Divisible by Itself and One, Pan Books, 2023.
Performance di spoken word[modifica | modifica wikitesto]
- 2012 – Brand New Ancients – Ted Hughes Award 2013 (pubblicato in CD)
Opere teatrali[modifica | modifica wikitesto]
- 2013 – Wasted
- 2014 – Glasshouse
- 2014 – Hopelessly Devoted
- 2021 – Paradise
Romanzi[modifica | modifica wikitesto]
- Le buone intenzioni [The Bricks That Built the Houses], traduzione di Simona Vinci, Frassinelli, 2017 [2016].
Saggi[modifica | modifica wikitesto]
- Connessioni [On Connections], traduzione di Riccardo Duranti, Edizioni e/o, 2022 [2020].
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ (EN) Kate Tempest announces they are non-binary, changes name to Kae, su the Guardian, 6 agosto 2020. URL consultato il 21 dicembre 2020.
- ^ Results for England & Wales Births 1837-2006, su findmypast.co.uk. URL consultato il 10 luglio 2019.
- ^ (EN) The Current's Rock and Roll Book Club: Kate Tempest, su thecurrent.org. URL consultato il 18 giugno 2022.
- ^ (EN) Guardian Music, ‘Mercury nominees 2014: Kate Tempest - Music - The Guardian, su theguardian.com, 22 ottobre 2014. URL consultato il 10 luglio 2019.
- ^ (EN) Kate Tempest - 'Let Them Eat Chaos', su Mercuryprize.com, 2 agosto 2017. URL consultato il 10 luglio 2019.
- ^ (EN) Kate Tempest: 'When You're Writing, It's Not About You', in NPR.org. URL consultato il 19 giugno 2022.
- ^ a b c (EN) Elisabeth Mahoney, Wasted – review - Stage - The Guardian, su theguardian.com, The Guardian, 27 marzo 2012. URL consultato il 10 luglio 2019.
- ^ (EN) Sian Cain, Costa book award 2016 shortlists dominated by female writers - Books - The Guardian, su theguardian.com, The Guardian, 22 novembre 2016. URL consultato il 10 luglio 2019.
- ^ a b c (EN) British Female Solo Artist Nominees Announced, su brits.co.uk, The BRIT Awards. URL consultato il 10 luglio 2019.
- ^ a b (EN) Books Are My Bag Readers Awards 2017 sponsored by National Book Tokens, su nationalbooktokens.com, National Book Tokens. URL consultato il 18 luglio 2019.
- ^ (EN) Kakutani, Michiko, Review - Kate Tempest, a Young Poet Conjuring Ancient Gods - The New York Times, su nytimes.com, The New York Times, 18 marzo 2015. URL consultato il 18 luglio 2019.
- ^ (EN) Isherwood, Charles, ‘Brand New Ancients’ Stars Kate Tempest in a Tragic Tale - The New York Times, su nytimes.com, The New York Times, 14 gennaio 2014. URL consultato il 18 luglio 2019.
- ^ (EN) Daddy's Drinking Again: Kate Tempest and the Psychological Costs of War, su Open Horizons. URL consultato il 18 giugno 2022.
- ^ (EN) Chloe Farand, Kate Tempest 'moves people to tears' with powerful Glastonbury set, su independent.co.uk, 23 giugno 2017. URL consultato il 18 luglio 2019.
- ^ (EN) Natasha Tripney, Kate Tempest: ‘Everything is defined in monetary terms’, su thestage.co.uk, 4 maggio 2017. URL consultato il 18 luglio 2019.
- ^ (EN) Let Them Eat Chaos Kate Tempest06.10. Tempelhof Hangar 5 [collegamento interrotto], su volksbuehne.berlin. URL consultato il 18 luglio 2019.
- ^ (EN) Kate Tempest, su The Royal Society of Literature. URL consultato il 18 luglio 2019.
- ^ (EN) Alex Clark, Kate Tempest: Let Them Eat Chaos review – a state-of-the-world address, in The Guardian, 9 ottobre 2016, ISSN 0261-3077 . URL consultato il 18 luglio 2019.
- ^ (EN) 2017:The Year of the Wolf, su pressreader.com, Press Reader, 19 ottobre 2016. URL consultato il 18 luglio 2019.
- ^ (EN) Alexis Petridis, 2017 Mercury shortlist fails to spotlight truly exciting British music, The Guardian, 27 luglio 2017. URL consultato il 18 luglio 2019.
- ^ A digital reinvention, in The Economist. URL consultato il 18 giugno 2022.
- ^ (EN) Brand New Ancients – review, su the Guardian, 10 settembre 2012. URL consultato il 18 giugno 2022.
- ^ (EN) Kate Tempest: the performance poet who can't be ignored, su the Guardian, 10 aprile 2013. URL consultato il 18 giugno 2022.
- ^ (EN) Kae Tempest: ‘I was living with this boiling hot secret in my heart’, su the Guardian, 12 marzo 2022. URL consultato il 18 giugno 2022.
- ^ (EN) The Line Is a Curve by Kae Tempest. URL consultato il 18 giugno 2022.
- ^ (EN) Kae Tempest – 'The Line Is A Curve' review: poet surpasses their own sky-high standards, su NME, 6 aprile 2022. URL consultato il 18 giugno 2022.
- ^ (EN) Condé Nast, Kae Tempest: The Line Is a Curve, su Pitchfork. URL consultato il 18 giugno 2022.
- ^ (EN) Kae Tempest on ‘The Line Is A Curve’: “It’s about raising your threshold for tolerance”, su NME, 10 gennaio 2022. URL consultato il 19 giugno 2022.
- ^ (EN) Kate Tempest shortlisted for Mercury Prize 2017, su Panmacmillan.com. URL consultato il 10 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2017).
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Kae Tempest
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Sito ufficiale, su kaetempest.co.uk.
- Kae Tempest (canale), su YouTube.
- (EN) Kae Tempest, su Goodreads.
- Kate Tempest / Kae Tempest, su Last.fm, CBS Interactive.
- (EN) Kae Tempest, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Kae Tempest, su Bandcamp.
- (EN) Kate Tempest / Kae Tempest / Excentral Tempest, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Kae Tempest, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Kae Tempest, su WhoSampled.
- (EN) Kae Tempest, su SoundCloud.
- (EN) Kae Tempest / Kae Tempest (altra versione), su Genius.com.
- (EN) Kate Tempest / Kae Tempest, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- "Kate Tempest – Interview With Huey Morgan", BBC, 29 gennaio 2012 (Video, 7 minuti)
- The Spectator "Shelf Life: Kate Tempest" (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2012), 12 settembre 2012. Intervista
- "Writing your own protest song" (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2012), The Guardian Teacher Network.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 289473501 · ISNI (EN) 0000 0003 9486 4389 · SBN VEAV544800 · Europeana agent/base/136155 · LCCN (EN) nb2012027563 · GND (DE) 140171347 · BNF (FR) cb17059079m (data) · J9U (EN, HE) 987007589637805171 · WorldCat Identities (EN) lccn-nb2012027563 |
---|