Jules-Claude Ziegler

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Jules-Claude Ziegler in una fotografia di Nadar

Jules-Claude Ziegler (Langres, 16 marzo 1804Parigi, 25 dicembre 1856) è stato un pittore, ceramista e fotografo francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Jules-Claude Ziegler nacque nel 1804 a Langres, nel dipartimento dell'Alta Marna. Egli studiò legge contro la sua volontà e conseguì il titolo di dottore in giurisprudenza. Nonostante la riluttanza di suo padre Jean-Jacques Ziegler, egli divenne un allievo di Jean-Auguste-Dominique Ingres e di François-Joseph Heim alla scuola di belle arti di Parigi.[1] Egli fu uno dei primi che si interessò ai dipinti spagnoli che scoprì nella galleria di Luigi Filippo al museo del Louvre, nella collezione del maresciallo Soult, e presso Alejandro Aguado. Egli poi copiò il San Francesco di Francisco de Zurbarán e l'Assunzione di Bartolomé Esteban Murillo ed espose varie tele al Salone parigino, come San Giorgio che uccide il drago e Giotto nella bottega di Cimabue.[2]

La storia del cristianesimo, 1836-1838, Parigi, abside della chiesa di Santa Maria Maddalena.

Ziegler dipinse la Storia del cristianesimo per l'abside della chiesa di Santa Maria Maddalena a Parigi: questo affresco monumentale di tremila piedi quadrati venne commissionato dall'allora ministro dell'interno Adolphe Thiers e ci vollero due anni di lavori prima di concluderlo nel 1838.[3] L'opera ritrae il Cristo circondato dagli apostoli e che concede il perdono a Maria Maddalena, inginocchiata in mezzo ai personaggi principali della chiesa d'Oriente e quella d'Occidente.[4] Sono presenti la fondazione e lo sviluppo della chiesa cattolica, ma anche Maometto, l'ebreo errante, Lutero, vari imperatori romani, Carlo Magno e Napoleone. Questo capolavoro gli valse la croce della Legion d'onore,[2] ma la fatica dell'impresa gli causò una malattia agli occhi.

All'inizio degli anni Quaranta del secolo, egli soggiornò regolarmente nella proprietà di famiglia nell'Alta Marna, dove si diede alla ceramica e, grazie a Hippolyte Bayard, all'arte nascente della fotografia.[5] In seguito egli diresse una fabbricazione di vasi in arenaria a Voisinlieu, nelle vicinanze di Beauvais, nel dipartimento dell'Oise.

Egli rincominciò a dipingere nel 1844, in occasione del Salone, e tre anni dopo realizzò la tela Giuditta alle porte di Betulia, oggi al museo di belle arti di Lione. Nel gennaio del 1851, Ziegler fu uno dei fondatori della società eliografica,[6] per la quale scrisse gli statuti, e poi partecipò attivamente alla redazione della prima rassegna di critica fotografica: La Lumière. Tra i suoi allievi figura Éléonore Escallier.

Dopo essere divenuto un curatore del museo di belle arti e il direttore della scuola di belle arti di Digione, Jules-Claude Ziegler morì il 22 dicembre 1856 a Parigi. Il suo cadavere fu sepolto nel villaggio dei suoi antenati materni, a Soyers, nell'Alta Marna. In seguito, gli venne dedicata una via nella sua città natale.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Louis de Sancerre, 1834
La Repubblica, 1848

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Études céramiques, recherches des principes du beau dans l'architecture, l'art céramique et la forme en général
  • Théorie de la coloration des reliefs, Parigi, 1850
  • Traité de la couleur et de la lumière, Parigi, 1852
  • Compte-rendu de la photographie à l'Exposition de 1855, Digione, 1855

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pierre Rosenberg, La pittura francese, Electa, 1999, ISBN 978-88-435-6386-9. URL consultato il 25 aprile 2022.
  2. ^ a b (FR) Musée national du Luxembourg (France), Notice des peintures, sculptures, gravures et lithographies de l'école moderne de France, exposées dans les Galeries du Musée impérial du Luxembourg par Frédéric Villot, Vinchon, 1853. URL consultato il 25 aprile 2022.
  3. ^ (EN) Michael Paul Driskel, As Befits a Legend: Building a Tomb for Napoleon, 1840-1861, Kent State University Press, 1993, ISBN 978-0-87338-484-1. URL consultato il 25 aprile 2022.
  4. ^ (EN) Rough Guides, The Rough Guide to Paris, Rough Guides UK, 4 gennaio 2018, ISBN 978-0-241-34386-9. URL consultato il 25 aprile 2022.
  5. ^ (FR) Jacques Werren, Jules Ziegler un élève oublié d’Hippolyte Bayard, in Études photographiques, n. 12, 1º novembre 2002. URL consultato il 25 aprile 2022.
  6. ^ (FR) Jules Ziegler (23830) | Musée d'Orsay, su www.musee-orsay.fr. URL consultato il 25 aprile 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Catherine Castéja, « L’héroïsation des primitifs italiens dans la peinture du xixe siècle - Ingres et ses élèves », in Bulletin spécial du musée Ingres, Montauban, 2000, pp. 37-47.
  • Stéphane Guégan, « Ziegler dans l’œil des critiques », in Bulletin des musées et monuments lyonnais, n. 4, 1990, pp. 12-21.
  • Stéphane Guégan, « Ces bonheurs là n'arrivent qu'aux habiles - Gautier et la photographie artiste », in 48/14, 2009, volume 28, pp. 6-23.
  • Jacques Werren, « Jules Ziegler: un élève oublié d’Hippolyte Bayard », in Études photographiques, 2002, no 12, pp. 64-97.
  • Jacques Werren, « Jules Ziegler. Erneuerer des künstlerischen Steinzeugs in Frankreich unter dem Einfluss der rheinischen Renaissance », in Keramos, n. 185, 2004, pp. 69-100.
  • Jacques Werren, Jules Ziegler : peintre, céramiste, photographe, Le Mans, La Reinette éditions, 2010, p. 336.

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