John Craxton

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Ritratto di John Craxton realizzato da Alexandros Kleidonas nel 2002

John Leith Craxton (Londra, 3 ottobre 192217 novembre 2009) è stato un pittore britannico.

Figlio del compositore Harold Craxton e della moglie Essie, John Craxton nacque nel quartiere londinese di St John's Wood e studiò all'Académie Julian e all'Accademia della Grande Chaumière di Parigi. Lo scoppio della seconda guerra mondiale lo costrinse a tornare in patria, dove terminò gli studi alla Westminster School of Art e alla Central School of Art and Design. Dopo essere stato scartato per il servizio attivo, proseguì con gli studi alla Goldsmiths University. Nel 1942 tenne la sua prima mostra a Londra, ottenendo un primo grande successo nel 1944 alle Leicester Galleries. Influenzato da Samuel Palmer e Peter Watson, Craxton si incuneò nella scia del revival neoromantico.[1]

Dopo la seconda guerra mondiale viaggiò in Sicilia, Svizzera, Turchia e Spagna, trascorrendo anche molto tempo a Creta tra il 1944 e il 1966. Nel 1951 lavorò come scenografo e costumista del balletto Dafne e Cloe alla Royal Opera House. Successivamente continuò ad esporre le proprie opere in Inghilterra e Grecia, allestendo anche un'importante retrospettiva alla Whitechapel Art Gallery nel 1967. L'anno successivo curò costumi e scenografie dell'Apollon musagète di George Balanchine al Covent Garden. Disegnò anche le illustrazioni di diversi libri di Patrick Leigh Fermor, tra cui La strada interrotta.[2] Nel 1993 fu eletto membro della Royal Academy of Arts.[3]

Era dichiaratamente gay ed ebbe una lunga relazione con Richard Riley.[4]

  1. ^ (EN) Ian Collins, John Craxton: A Life of Gifts, Yale University Press, 2021, ISBN 978-0-300-25529-4. URL consultato l'8 gennaio 2023.
  2. ^ (EN) Patrick Leigh Fermor, Dashing for the Post: The Letters of Patrick Leigh Fermor, John Murray Press, 6 ottobre 2016, ISBN 978-1-4736-2248-7. URL consultato l'8 gennaio 2023.
  3. ^ John Craxton, su www.telegraph.co.uk. URL consultato l'8 gennaio 2023.
  4. ^ (EN) Ian Collins, John Craxton obituary, su the Guardian, 19 novembre 2009. URL consultato l'8 gennaio 2023.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN3369149068574165730005 · ISNI (EN0000 0001 1461 3287 · Europeana agent/base/77079 · ULAN (EN500028019 · LCCN (ENn97872264 · GND (DE1014176255 · BNF (FRcb165820527 (data) · J9U (ENHE987007283433705171