Jerome Lettvin

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Jerome Lettvin (a sinistra) con Walter Pitts

Jerome Ysroael Lettvin, detto Jerry (Chicago, 23 febbraio 1920Hingham, 23 aprile 2011), è stato un neuroscienziato e attivista statunitense.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Fanny e Solomon Lettvin, fu il primo di quattro fratelli, uno dei quali sarebbe stato il futuro pianista Theodore Lettvin. Si laureò in neurologia e si specializzò in psichiatria all'Università dell'Illinois a Chicago. Svolse l'attività di medico durante l'offensiva delle Ardenne; dopo la seconda guerra mondiale, continuò la ricerca scientifica sul sistema nervoso, inizialmente all'ospedale di Boston e poi all'Istituto di tecnologia del Massachusetts (MIT) con Walter Pitts e Warren McCulloch, sotto la supervisione di Norbert Wiener.

Autore di innumerevoli pubblicazioni scientifiche, è ricordato soprattutto per il famoso articolo scientifico "Quello che l'occhio della rana dice al cervello della rana"[1] e per aver coniato nel 1967 il termine di "cellula della nonna"[2][3].

Opinioni[modifica | modifica wikitesto]

Lettvin fu un fermo sostenitore dei diritti individuali e della società multietnica, posizioni a cui lo avvicinò il padre con la lettura de Il mutuo appoggio di Pëtr Alekseevič Kropotkin.

Durante le manifestazioni degli anni sessanta contro la guerra del Vietnam, Lettvin contribuì a negoziare gli accordi tra la polizia e i manifestanti, e nel 1968 prese parte alla rivolta degli studenti all'interno del centro studentesto del MIT a sostegno della diserzione di un soldato[4]. Condannò le leggi basate sulla cattiva scienza e la distorsione dei fatti per fini politici ed economici.

Quando l'Accademia delle arti e delle scienze statunitense ritirò il premio a Ezra Pound per via del suo sostegno al fascismo, Lettvin rassegnò le proprie dimissioni dall'accademia con una lettera al Boston Globe, in cui scriveva: "Non vi interessa l'arte ma la politica, non vi interessa il gusto ma l'interesse speciale, non vi interessa l'eccellenza ma la proprietà".[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Jerome Lettvin, Humberto Maturana, Warren McCulloch e Walter Pitts, What the Frog's Eye Tells the Frog's Brain (PDF), in Proceedings of the IRE, novembre 1959. URL consultato l'11 marzo 2018.
  2. ^ (EN) Charles G. Gross, Genealogy of the "grandmother cell", in The Neuroscientist, vol. 8, n. 5, SAGE Publishing, ottobre 2002, pp. 512-518, DOI:10.1177/107385802237175, PMID 12374433. URL consultato l'11 marzo 2018.
  3. ^ Ogni neurone ha la sua memoria, su molecularlab.it. URL consultato l'11 marzo 2018.
  4. ^ (EN) Six-Day M.I.T. Sanctuary Ends Quietly Without Bust, in The Harvard Crimson, 4 novembre 1968. URL consultato l'11 marzo 2018.
  5. ^ (EN) Robert Reinhold, Ezra Pound Is Focus of New Dispute, in The New York Times, 5 luglio 1972. URL consultato l'11 marzo 2018.

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