Il sangue dell'impero

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Il sangue dell'impero
Titolo originaleThe Blood Crows
AutoreSimon Scarrow
1ª ed. originale2013
1ª ed. italiana2014
GenereRomanzo
SottogenereRomanzo storico
Lingua originaleinglese
AmbientazioneImpero Romano, Britannia durante il regno dell'Imperatore Claudio
ProtagonistiQuinto Licinio Catone, Lucio Cornelio Macrone
AntagonistiQuerto, Carataco
SerieEagles of the Empire
Preceduto daIl pretoriano
Seguito daSotto un unico impero

Il sangue dell'impero è un romanzo storico di Simon Scarrow ambientato nel 51 d.C., pubblicato in Italia nel novembre 2014 dalla casa editrice Newton Compton.

È il dodicesimo romanzo della Eagles of the Empire Series con protagonisti Macrone e Catone.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Plastico del primo ponte romano costruito a Londinium tra l'85 ed il 90 d.C.
Distribuzione delle tribù britanniche del Galles al tempo della conquista romana.

È il 51 d.C., undicesimo anno del regno dell'Imperatore Claudio, ed il Prefetto Catone ed il Centurione Macrone sono stati convocati a Londinium in Britannia dal Governatore Ostorio con la missione di sbaragliare definitivamente le forze ribelli di Carataco.

Nei giorni in cui sono a Londinium, in attesa di ricevere i dettagli della missione da compiere, Catone e Macrone, con Porzia, la madre di Macrone, che li ha seguiti da Roma, trovano un alloggio ed assumono come servitore un ex legionario della Seconda Legione. In una delle prime sere, che passano in Britannia, incontrano in una locanda Prasutago e Boudicca che frattanto si sono sposati e sono quindi rispettivamente Re e regina degli Iceni, e ricordano assieme le avventure passate assieme[1].

Pochi giorni dopo Ostorio assegna a Catone e Macrone il compito di dirigere la propria scorta per una missione nella città di Durocornovium ove si doveva svolgere la riunione di capi tribù. Alla riunione a sorpresa si presenta anche Carataco che ovviamente rifiuta le proposte di pace e sottomissione richieste dal Governatore. L'incontro quindi si chiude in un nulla di fatto e gli animi vengono ancor più inaspriti quando Carataco riconsegna ai romani un tribuno catturato in una scorreria di alcuni mesi prima, orrendamente mutilato.

Ostorio decide che ormai è il momento di avanzare nei territori ancora non assoggettati ed eliminare ogni sacca di resistenza. Mentre organizza il grosso dell'esercito, affida a Macrone e Catone il compito di raggiungere l'avamposto più a ovest e dare supporto al Centurione Querto che con i suoi legionari soprannominati i corvi sanguinari è ormai rimasto isolato da oltre un mese.

Giunto a Bruccium Catone assume il comando del forte ma non senza problemi visto che Querto non gradisce la perdita del comando. Inoltre Catone e Macrone scoprono che gli uomini al comando di Querto sono ormai negli usi e costumi più vicini ai barbari che ai romani. Modifiche giustificate con il voler incutere terrore nei pericolosi britanni della zona, ma ormai ci si è spinti oltre, ed addirittura vengono trovate le palizzate del forte con infisse le teste dei nemici uccisi, ed i corpi ammassati nella trincea che circonda il forte.

Catone organizza una spedizione nella valle dominata dal forte, e dopo un violento scontro con un contingente di nativi, cattura Maridio, che si scopre essere il fratello di Carataco.

Il giorno successivo, mentre si sta portando avanti l'interrogatorio di Maridio, le sentinelle avvistano un esercito al cui comando vi è Carataco in persona. Ovviamente Carataco richiede l'immediata liberazione del fratello ma Catone rifiuta ed organizza le difese.

Dopo numerosi assalti ed abili strategie portate avanti da Catone, ed ingenti perdite sia tra i romani che tra i britanni, Querto tenta di abbandonare il forte con i suoi uomini portandosi Maridio come lasciapassare. Catone ed i suoi scoprono in tempo il tradimento e bloccano i fuggitivi, ma nel volerli far arrestare Catone si rende conto che essendo superiori numericamente sarebbe un bagno di sangue. Quindi sfida a duello Querto comunicando a tutti che vuol dimostrare chi dei due è il più degno a comandare i Corvi Sanguinari.

Catone riesce a vincere il duello e senza avere neanche il tempo di riprendersi viene avvisato che nella valle è comparso un contingente di romani sicuramente diretto a rinforzare il forte. Catone decide di compiere una sortita e lancia tutta la cavalleria dei corvi sanguinari contro le file di Carataco riuscendo ad aprire un varco e raggiungendo il contingente di rinforzo giusto in tempo per avvisarli del rischio. Ma dopo una strenua resistenza il contingente viene annientato dagli uomini di Carataco, che comunque subisce ingentissime perdite.

Catone, con i pochissimi superstiti, decide di cavalcare fino al forte di Isca dove gli era stato detto che si trova il Legato Quintato. Vi giunge dopo una folle cavalcata durante la quale perde altri compagni in quanto sono tenacemente pedinati dai britanni.

Nel frattempo Macrone riesce a resistere strenuamente con i pochi uomini a sua disposizione ai ripetuti assalti da parte delle truppe di Carataco, fino a che queste ultime volgono in fuga per l'arrivo dei rinforzi guidati da Catone.

Personaggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Macrone: Centurione della Quattordicesima Legione Gemina.
  • Catone: Prefetto a comando della Seconda Coorte Tracia di cavalleria.
  • Ostorio Scapula: Governatore della Britannia.
  • Quintato: Legato della Quattordicesima Legione Gemina.
  • Giulia Sempronia: Figlia del senatore Sempronio e sposa di Catone.
  • Porzia: Madre di Macrone.
  • Marco Metellio Decimo: Ex legionario della Seconda Legione Augusta.
  • Marco Pellino: Tribuno della Quattordicesima Legione Gemina.
  • Prasutago: Re degli Iceni.
  • Boudicca: Regina degli Iceni.
  • Carataco: Re dei Catuvellauni.
  • Marcommio: Guida e traduttore indigeno.
  • Sycaro Querto: Centurione a capo dei Corvi Sanguinari e dell'avamposto di Bruccium.
  • Trebellio: Decurione di scorta a Catone e Macrone.
  • Caio Lentulo: Optio degli ausiliari di guardia all'avamposto.
  • Manlio Acer: Optio degli ausiliari di guardia all'avamposto.
  • Fermato: Centurione della Seconda Coorte Tracia di cavalleria.
  • Cremax: Centurione della Seconda Coorte Tracia di cavalleria.
  • Marco Stellano: Centurione della Seconda Coorte Tracia di cavalleria.
  • Pindaro: Centurione della Seconda Coorte Tracia di cavalleria.
  • Publio Severo: Centurione della Quarta Coorte della Quattordicesima Legione Gemina.
  • Gaio Petilio: Centurione della Quarta Coorte della Quattordicesima Legione Gemina.
  • Maridio: Guerriero dei Catuvellauni, fratello di Carataco.
  • Kastos: Decurione della Seconda Coorte Tracia di cavalleria.
  • Mancino: Tribuno della Quattordicesima Legione Gemina.
  • Fernando: Centurione della Quarta Coorte Ispanica.

Ambientazione[modifica | modifica wikitesto]

Anno Età Macrone Età Catone Ambientazione
51 d.C. 43 anni 26 anni
Britannia

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Analisi[modifica | modifica wikitesto]

Il sangue dell'impero è caratterizzato dal ritorno dei protagonisti in Britannia. Erano infatti ben sei romanzi che le vicende narrate si svolgevano tra l'Italia ed il Medio Oriente.

È il primo, di tre romanzi consecutivi[2], in cui si narrano le vicende della Seconda coorte Tracia di cavalleria soprannominata I corvi sanguinari.

È il secondo romanzo in cui compare il personaggio di Porzia, la madre di Macrone. La prima apparizione di Porzia si era avuta nel romanzo La profezia dell'aquila.

È il secondo romanzo in cui compaiono i personaggi di Boudicca e Prasutago. La loro prima apparizione risale al romanzo La spada di Roma.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Episodi narrati nel romanzo Roma o morte
  2. ^ gli altri due romanzi sono Sotto un unico impero e Per la gloria dell'impero

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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