Gustav Schröder

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Gustav Schröder

Gustav Schröder (Haderslev, 27 settembre 1885Amburgo, 10 gennaio 1959) è stato un comandante marittimo tedesco, nel 1939 tentò di salvare 937 ebrei tedeschi, passeggeri della sua nave, la MS St. Louis, dai nazisti.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Schröder iniziò la sua carriera marittima nel 1902 all'età di 16 anni, a bordo della nave scuola Großherzogin Elisabeth (nel dopoguerra Duchesse Anne). Dopo aver completato la sua formazione, prestò servizio prima su navi a vela, e poi fu marinaio sulla SS Deutschland della Hamburg America Line, all'epoca una delle navi più veloci del mondo e detentrice del nastro azzurro. Schröder ha raggiunto la posizione di Capitano dopo 24 anni di servizio. Nel 1913 fu inviato a Calcutta, in India, dove fu internato perché considerato nemico durante la prima guerra mondiale. Quando Schröder tornò in Germania nel 1919, si trovò senza lavoro, a causa della smilitarizzazione forzata e del limite posto al numero di navi da guerra della Marina tedesca dal Trattato di Versailles. Nel 1921 fu assunto dalla compagnia di navigazione HAPAG, e nel 1935 fu promosso primo ufficiale sul transatlantico Albert Ballin. Nell'agosto 1936 divenne capitano della MS Ozeana.

Il viaggio dei dannati[modifica | modifica wikitesto]

Il capitano Schröder della St. Louis negozia i permessi di sbarco per i passeggeri con i funzionari belgi nel porto di Anversa.

Schröder fu poi nominato capitano della MS St. Louis e nel 1939 salpò dalla Germania verso Cuba trasportando 937 rifugiati ebrei in cerca di asilo. Ha insistito che i suoi passeggeri fossero trattati con rispetto e ha permesso loro di svolgere le funzioni religiose a bordo, pur sapendo che questo permesso sarebbe stato visto sfavorevolmente dall'allora partito nazista al potere. Ai profughi fu rifiutato l'ingresso a Cuba, né gli Stati Uniti né il Canada li lasciarono sbarcare, costringendo Schröder a tornare con loro in Europa. Alla fine i passeggeri sono stati sbarcati in Belgio ed in seguito accettati da Belgio, Francia, Paesi Bassi e Regno Unito.

Anni successivi[modifica | modifica wikitesto]

Ancora al comando della St. Louis, Schröder si preparò per un altro viaggio transatlantico, ma ai suoi passeggeri non fu permesso di salire a bordo. Durante il viaggio, sia Gran Bretagna che Francia avevano dichiarato guerra alla Germania nazista. Di ritorno dalle Bermuda, Schröder eluse un blocco della Royal Navy e attraccò nell'allora neutrale Murmansk. Con un equipaggio ridotto all'osso, riuscì a sfuggire alle pattuglie alleate e raggiunse Amburgo nel 1940. Gli fu assegnato un lavoro d'ufficio e non prese mai più il mare.

Dopo la guerra, ha lavorato come scrittore e ha cercato di vendere la sua storia. È stato rilasciato dai procedimenti di denazificazione sulla base delle testimonianze di alcuni dei suoi passeggeri rifugiati ebrei sopravvissuti.[1]

Schröder era sposato e viveva con la sua famiglia ad Amburgo. Morì nel 1959 all'età di 73 anni. [2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Schröder ricevette molti elogi per le sue azioni durante l'Olocausto, sia mentre era vivo che postumo. Nel 1957 è stato insignito dell'Ordine al Merito dalla Repubblica Federale Tedesca "per i servizi alle persone e alla terra nel salvataggio dei rifugiati". Nel marzo 1993, Yad Vashem ha onorato Schröder con il titolo di Giusto tra le nazioni dallo Stato di Israele.[3] Nel 2000, la città tedesca di Amburgo ha intitolato una strada a Schröder e ha scoperto una targa dettagliata sul pontile di attracco.

Nella cultura popolare[modifica | modifica wikitesto]

  • Gli eventi del viaggio sono raccontati nel libro del 1974 Voyage of the Damned, scritto da Gordon Thomas e Max Morgan-Witts, che due anni dopo è stato la base per il film omonimo in cui Schröder fu interpretato dall'attore franco-svedese Max von Sydow.[4] e il libro The German Girl di Armando Lucus Correa.
  • Nel libro del 2017 Refugee, Schröder è incluso nella storia di un ragazzo immaginario (Josef Landau) a bordo della St. Louis.
  • Nel 2021 la graphic novel St. Louis il coraggio di un capitano di Sara Dellabella e Alessio Lo Manto (edizione Round Robin) racconta la vicenda di questo viaggio. Nel 2021, il fumetto è uscito negli Stati Uniti per Red Car Press, mentre nel 2023 è uscito in una nuova versione a colori con la testimonianza di Sol Messinger, uno degli ultimi testimoni del viaggio della St. Louis.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gordon Thomas, Voyage of the Damned, Premier Digital Publishing, 2012, ISBN 9781937624118.
  2. ^ Boroson Warren, The true 'voyage of the damned', su The Jewish Standard, 4 dicembre 2009. URL consultato il 9 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2018).
  3. ^ Gustav Schroeder - The Righteous Among The Nations, su yadvashem.org, Yad Vashem. URL consultato il 23 giugno 2013.
  4. ^ Matt Brunson, From Here to Eternity, House of Wax, The Little Mermaid among new home entertainment titles, su Creative Loafing, 3 ottobre 2013.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN13361037 · ISNI (EN0000 0000 4548 5268 · LCCN (ENno2003020785 · GND (DE128406186 · J9U (ENHE987007283541005171 · WorldCat Identities (ENlccn-no2003020785