Governo di unità nazionale (Libia)

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Governo di unità nazionale
StatoLibia (bandiera) Libia
Capo del governoAbdul Hamid Mohammed Dbeibeh
Giuramento15 marzo 2021

Il Governo di unità nazionale libico (in arabo حكومة الوحدة الوطنية?) è un governo provvisorio della Libia in carica dal 15 marzo 2021, contrapposto al Governo di stabilità nazionale.

Il governo è stato formato nei primi mesi del 2021 con l'obiettivo di unificare il Governo di accordo nazionale, guidato da Fayez al-Sarraj ed istituito dall'accordo di Skhirat nel 2015, col secondo governo al-Thani, in carica dal 29 settembre 2014 e guidato da Abdullah al-Thani, per condurre il paese verso le successive elezioni presidenziali, inizialmente previste per il 24 dicembre 2021 ma rinviate più volte.[1]

È presieduto da Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh ed è l'unico governo libico riconosciuto dalla comunità internazionale, sebbene la Camera dei rappresentanti abbia votato la sfiducia il 21 settembre 2021, nominando come Primo ministro Fathi Bashagha e poi Osama Hammad; la mozione di sfiducia è stata tuttavia dichiarata nulla dall'Alto Consiglio di Stato.[2]

La formazione di un governo di unità nazionale è stata fortemente voluta dall'Organizzazione delle Nazioni Unite, intenzionata ad unificare i due governi esistenti in Libia: il Governo di accordo nazionale, istituito nel 2015 dall'accordo di Skhirat e guidato da Fayez al-Sarraj (detto governo di Tripoli), e il secondo governo al-Thani, guidato da Abdullah al-Thani e considerato vicino al maresciallo Khalifa Belqasim Haftar (detto governo di Tobruch). Dopo un tentativo fallimentare da parte di Haftar di occupare Tripoli nell'aprile 2019, l'ONU ha convinto le due parti a firmare un cessate il fuoco per dare inizio ad un processo di unificazione politica in vista delle prossime elezioni.[3]

Il 5 febbraio 2021 un'assemblea di 74 delegati libici organizzata dall'ONU ha votato i vertici del sistema politico libico: Mohamed al-Menfi come Presidente del Consiglio presidenziale e Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh come Primo ministro. Tutti i candidati avevano accettato il compito di guidare un governo provvisorio di transizione verso nuove elezioni presidenziali e parlamentari programmate per il 24 dicembre 2021. La Turchia è stata tra i primi paesi ad esprimere soddisfazione per l'elezione della nuova leadership libica.[4]

Nell'arco di un mese Dbeibeh ha formato il proprio governo, che ha ricevuto dopo diversi cambiamenti la fiducia dalla Camera dei rappresentanti il 10 marzo 2021 con 132 voti favorevoli su 178 (sebbene non tutti i parlamentari fossero presenti alla votazione) durante un'apposita seduta tenutasi a Sirte, prestando giuramento il 15 marzo successivo.[5] In occasione dell'approvazione della mozione di fiducia il Presidente della Camera Aguila Saleh Issa ha sottolineato che il mandato del governo sarebbe scaduto il 24 dicembre 2021 con lo svolgimento delle nuove elezioni presidenziali.[1]

Il 21 settembre 2021 la Camera dei rappresentanti, con un voto di 89 favorevoli sui 113 presenti, ha votato una mozione di sfiducia contro il Governo di unità nazionale di Dbeibeh, sostenuta dai parlamentari vicini ad Haftar. Tale mozione tuttavia è stata giudicata "nulla" e "con valore prettamente simbolico" dall'Alto Consiglio di Stato libico[2] per il mancato raggiungimento del quorum previsto dalla Costituzione provvisoria libica.[6]

Dopo il rinvio delle elezioni del 24 dicembre 2021, la Camera dei rappresentanti e l'Alto Consiglio di Stato hanno concordato sulla creazione di una commissione di revisione costituzionale e il 10 febbraio 2022 la Camera dei rappresentanti, con l'appoggio di parte dell'Alto Consiglio di Stato, ha eletto Fathi Bashagha come nuovo Primo ministro; la formazione del governo Bashagha è stata respinta dall'Alto Consiglio di Stato e dal Governo di unità nazionale guidato da Dbeibeh[7] ma nonostante ciò il governo Bashagha ha prestato giuramento il 3 marzo successivo.[8]

Carica Titolare In carica
Primo ministro senza cornice Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh dal 15 marzo 2021
Ministro della difesa
Vice Primo ministro per l'est Hussein al-Qatrani dal 15 marzo 2021
Vice Primo ministro per il sud Ramadan Boujenah dal 15 marzo 2021
Ministro degli affari esteri e della collaborazione internazionale senza cornice Najla El Mangoush 15 marzo 2021 - 28 agosto 2023
Fathallah al-Zani

ad interim

28 agosto - 3 settembre 2023
senza cornice Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh

ad interim

dal 3 settembre 2023
Ministro dell'agricoltura e delle risorse zootecniche Hamad Abdul-Razzaq Taher Al-Marimi dal 15 marzo 2021
Ministro delle risorse idriche Tariq Abdel Salam Mustafa Abu Flika dal 15 marzo 2021
Ministro delle risorse marine Adel Mohamed Sultan Hassan dal 15 marzo 2021
Ministro dello sport Abdul Shafi Hussein Muhammad Al-Juifi dal 15 marzo 2021
Ministro della pianificazione Fakher Muftah Bufarna dal 15 marzo 2021
Ministro della salute Ali al-Zinati 15 marzo 2021 - 30 gennaio 2022
Ramadan Boujenah dal 30 gennaio 2022
Ministro dell'istruzione Musa Muhammad Al-Maqrif 15 marzo 2021 - 23 dicembre 2021
Ahmed Abu Khuzam dal 23 dicembre 2021
Ministro del turismo e dell'artigianato Abd Al-Salam Abdullah Al-Lahi-Tiki dal 15 marzo 2021
Ministro dell'interno Khaled Tijani Mazen 15 marzo 2021 - 23 luglio 2022
Bader al-Din al-Tumi

ad interim

23 luglio 2022 - 6 novembre 2022
ʿImad Mustafa Trabelsi

ad interim

dal 6 novembre 2022
Ministro dell'ambiente Ibrahim Al-Arabi Mounir dal 15 marzo 2021
Ministro del lavoro e della riabilitazione Ali Al-Abed Al-Reda Abu Azoum dal 15 marzo 2021
Ministro degli affari sociali Wafaa Abu Bakr Muhammad al-Kilani dal 15 marzo 2021
Ministro della cultura e dello sviluppo della conoscenza Mabrouka Othman Oki dal 15 marzo 2021
Ministro dell'istruzione superiore e della ricerca scientifica Imran Muhammad Abdul Nabi Al-Qeeb dal 15 marzo 2021
Ministro dell'istruzione tecnica e professionale Saeed Sifaw dal 15 marzo 2021
Ministro dell'industria e dei minerali Ahmed Ali Muhammad Omar dal 15 marzo 2021
Ministro della giustizia Halima Ibrahim Abdel Rahman dal 15 marzo 2021
Ministro del servizio civile Abdul Fattah Saleh Muhammad Al-Khawja dal 15 marzo 2021
Ministro dei trasporti Muhammad Salem Al-Shahoubi dal 15 marzo 2021
Ministro dell'alloggiamento e delle costruzioni Abubaker Mohamed Al-Ghawi dal 15 marzo 2021
Ministro del governo locale Bader al-Din al-Tumi dal 15 marzo 2021
Ministro della gioventù Fathallah al-Zani dal 15 marzo 2021
Ministro dell'economia e del commercio Mohamed Hwej dal 15 marzo 2021
Ministro del petrolio e del gas Muhammad Ahmad Muhammad Aoun dal 15 marzo 2021
Ministro delle finanze Khaled Al-Mabrouk Abdullah dal 15 marzo 2021
Ministro di Stato per gli affari degli sfollati e per i diritti umani Ahmed Faraj Mahjoub Abu Khuzam dal 15 marzo 2021
Ministro di Stato per le comunicazioni e per gli affari politici Walid Ammar Muhammad Ammar Al-Lafi dal 15 marzo 2021
Ministro di Stato per gli affari dell'immigrazione Ijdid Maatouk Jadeed dal 15 marzo 2021
Ministro di Stato per gli affari del Primo ministro e del Gabinetto Adel Jumaa Amer dal 15 marzo 2021
Ministro di Stato per gli affari delle donne Houria Khalifa Miloud dal 15 marzo 2021
Ministro di Stato per gli affari economici Salama Ibrahim Al-Ghwail dal 15 marzo 2021
  1. ^ a b Vincenzo Nigro, Libia, votato il nuovo governo transitorio di Dbeibah, in la Repubblica, 10 marzo 2021. URL consultato il 2 settembre 2024.
  2. ^ a b Libia, il Parlamento vota la sfiducia al governo di unità nazionale: spinta decisiva dei pro-Haftar. Consiglio di Stato: "Voto nullo", in il Fatto Quotidiano, 21 settembre 2021. URL consultato il 2 settembre 2024.
  3. ^ La Libia ha un nuovo governo di transizione, in il Post, 5 febbraio 2021. URL consultato il 2 settembre 2024.
  4. ^ (EN) UN-led Libya forum selects new interim government, in Al Jazeera, 5 febbraio 2021. URL consultato il 2 settembre 2024.
  5. ^ Il nuovo governo libico – il primo di unità nazionale dopo sette anni – ha giurato di fronte al Parlamento, in il Post, 16 marzo 2021. URL consultato il 2 settembre 2024.
  6. ^ Lavinia Pretto, Libia: la sfiducia al governo di Dbeibeh mostra la debolezza della transizione a 90 giorni dalle elezioni, in Centro Studi Internazionali (CeSI), 22 settembre 2021. URL consultato il 2 settembre 2024.
  7. ^ (EN) Libya parliament backs new government as crisis deepens, in Reuters, 2 marzo 2022. URL consultato il 2 settembre 2024.
  8. ^ (EN) Amidst Political Crises, Libya’s People Demand Elections, ‘Not Endless Arguments among Elites, Well-Armed’ Groups, Delegate Tells Security Council, in Organizzazione delle Nazioni Unite, 16 marzo 2022. URL consultato il 2 settembre 2024.

Collegamenti esterni

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