Galleria di vedute di Roma antica

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Galleria di vedute di Roma antica
AutoreGiovanni Paolo Pannini
Data1758
Tecnicaolio su tela
Dimensioni231×303 cm
UbicazioneLouvre, Parigi

La Galleria di vedute di Roma antica è un dipinto di Giovanni Paolo Pannini.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1749, Giovanni Pannini aveva dipinto la Galleria del cardinale Silvio Valenti-Gonzaga, in cui si vede il cardinale committente Silvio Valenti Gonzaga all'interno di una sala, dai cui muri pendono dipinti appartenenti alla sua prestigiosa collezione. La rappresentazione della galleria di opere d'arte fu costruita da Pannini come entro una scenografia grandiosa, entro una immaginaria architettura barocca.

Il conte Étienne François de Choiseul, quando era ambasciatore a Roma di Luigi XV, commissionò a Pannini quattro grandi dipinti: Galleria di vedute di Roma antica, Galleria di vedute di Roma moderna, Piazza San Pietro in occasione della visita dell'ambasciatore Choiseul e Interno della Basilica di San Pietro. Pannini realizzò le grandi tele tra il 1753 e il 1757. Il conte gli chiese anche di replicare le due Gallerie: questi due dipinti si trovano ora al Metropolitan di New York. Pannini introdusse qualche elemento nuovo: la seconda versione è riconoscibile perché, in basso a sinistra, manca il dipinto con il ponte Milvio.

Tra il 1758 e il 1759 Pannini realizzò la terza versione delle due Gallerie, su commissione di François-Claude de Montboissier, abbate di Canillac, funzionario dell'ambasciata di Francia a Roma e protettore di Pannini. La nuova versione dei quadri presenta ulteriori differenze, rispetto alle prime due: i personaggi sono atteggiati in modo un po' diverso e i colori sono più vivaci. Torna il dipinto con il ponte Milvio, ma in formato più piccolo.

I quattro dipinti appartenenti al conte de Choiseul sono stati venduti nel 1772 a Le Ray de Chaumont che nel 1780 li portò negli Stati Uniti d'America. Il genero di Le Ray de Chaumont li vendette nel 1834 al Boston Atheneum. Nel 1837 la Piazza San Pietro e una Galleria di vedute di Roma antica furono acquistate da Lord Ellesmere.

Localizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Giovanni Paolo Pannini, Galleria di vedute di Roma antica, 3 vers., part.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il dipinto appartiene al genere del capriccio di architetture. In una immensa e immaginaria sala a galleria sono raccolti dipinti che raffigurano luoghi e architetture dell'antica Roma, così come apparivano a metà Settecento. Sono anche presenti - come se la scena rappresentasse l'interno di un museo archeologico - celebri sculture di epoca romana. Le vedute, salvo casi, non riproducono in miniatura dipinti di Pannini; perché il museo immaginario è un espediente per illustrare i resti della Roma antica e non per diffondere un catalogo delle opere del pittore. Un telo di seta, come un grande sipario tirato, incornicia in alto la scena. Angeli bianchi sembrano spiccare il volo, giù dalle volte immense della galleria.

Dipinti e sculture[modifica | modifica wikitesto]

Elenco delle opere d'arte visibili nel dipinto:

Giovanni Paolo Pannini, Galleria di vedute di Roma antica, 3 vers., part.
Giovanni Paolo Panini, Galleria di vedute di Roma antica, 2 vers.
Giovanni Paolo Pannini, Galleria di vedute di Roma antica, 3 vers., part.

I personaggi sono presenti in piccolo numero sulla scena. Alcuni osservano attentamente il quadro con l'incisione acquerellata delle Nozze Aldobrandini, di Pietro Santi Bartoli.[7] Nella prima e nella seconda versione del dipinto al centro si vede il conte Étienne François de Choiseul che tiene in mano un libro. Pannini si è autoritratto, in piedi, alle spalle del conte. Nella terza versione invece, alla figura del conte è sostituita quella di un ecclesiastico: l'abbate François-Claude de Montboissier.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Miniatura del dipinto Pantheon di Pannini.
  2. ^ incisione di Pietro Santi Bartoli.
  3. ^ Arianna dormiente ora è agli Uffizi, ma un tempo era a Roma presso la villa Medici.
  4. ^ Proveniente dalle Terme di Caracalla, si trova oggi al Museo archeologico nazionale di Napoli.
  5. ^ Proveniente dall'atrio dell'antica Basilica di San Pietro.
  6. ^ Ora è ai Musei capitolini.
  7. ^ L'opera di Pietro Santi Bartoli (1635-1700), generoso pittore e incisore su rame, ampliava e diffondeva la sfera delle conoscenze sull'arte romana antica. I suoi intagli, disegnati dal vero, erano ricercati e studiati. La riproduzione della pittura antica, nota come Nozze Aldobrandini, fu da lui incisa su due tavole contigue, tra il 1674 e il 1677, e pubblicata nella raccolta Admiranda romanorum antiquitatum ac veteris sculpturae vestigia, 2 ed.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA. VV., Il Settecento a Roma, Roma, De Luca Editore, 1959, p. 168, SBN IT\ICCU\UBO\1224760. Catalogo mostra.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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