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Federico Alberto Wenner

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Federico Alberto Wenner

Federico Alberto Wenner (San Gallo, 1812Capezzano, 1882) è stato un imprenditore svizzero appartenente a quella comunità protestante di imprenditori di origine svizzera che nella prima metà del XIX secolo seppero sfruttare le favorevoli condizioni del mercato del lavoro nell’Italia pre-unitaria dando così impulso allo sviluppo dell’industria manifatturiera, in particolar modo in Campania, allora facente parte del Regno delle Due Sicilie.

Federico Alberto Wenner, alias Friedrich Albert Wenner, era l'unico figlio maschio di Georg Albrecht Wenner (....-1825), rappresentante e poi socio della ditta tessile B. Baerlocher & Co. di San Gallo, emigrato colà da Lörrach nel Baden-Württemberg, Germania, ottenendo la cittadinanza svizzera nel 1807. La moglie di Georg era una Zollikofer, famiglia di commercianti sangallesi, che rimasta vedova sposerà uno dei proprietari della ditta Baerlocher[1].

Matrimonio e figli

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Friedrich Albert Wenner sposa Rosalia Sulzberger (5.12.1815 - ?.?.1880) figlia di Johannes e di Martha Baerlocher.

Dal matrimonio nasceranno undici figli di cui nove maschi: Giulio, Roberto, Oscar, Alberto, Emilio, Alfredo, Carlo, Vittorio, Federico, e due femmine: Luisa e Stefania.

Tutti i nove figli maschi saranno in un modo o nell'altro coinvolti nell'attività paterna ma solo Stefania, Federico, Oscar e Roberto porteranno avanti l'azienda familiare ingrandendola sia con il lavoro nella fabbrica sia con oculati matrimoni, che erano d'importanza decisiva nella strategia finanziaria d'impresa[2].

Rimasto orfano di padre a soli tredici anni, dopo il matrimonio di sua madre con uno dei proprietari della ditta Baerlocher quando lui aveva sedici anni, Federico Alberto decide di trasferirsi a Napoli nel 1829 forse per allontanarsi dall'ambiente familiare o forse su invito di suo cugino materno Friedrich Zublin[3].

A Napoli fa presto carriera diventando già nel 1833 socio della ditta Zublin Vonwiller[4].

L'elegante palazzina, già abitazione di Heinrich Züblin, adibita a uffici dello stabilimento tessile Schlaepfer Wenner & C. di Fratte di Salerno in una foto del 1890 c. che documenta il trasporto di una caldaia a vapore, trainata da 18 buoi, dalle Fonderie di Fratte al suddetto stabilimento di cui sullo sfondo si vedono i capannoni e le ciminiere

Torna quindi a San Gallo giusto il tempo per sposarsi rientrando a Napoli con la moglie Rosalia Sulzberger e nel 1835 fonda, in società con Conrad Schlaepfer[5], una società per la filatura e tessitura del cotone: la Schlaepfer Wenner & C. che in poco tempo si espande tanto che nel 1837 dava lavoro a 200 operai a Salerno, 1400 a Nocera Inferiore[6] e 1000 ad Angri.

Ma la novità che introdusse nel Regno delle Due Sicilie fu lo stampaggio dei tessuti di cotone[7] che suscitò l'interesse dello stesso re Ferdinando II che volle rendersi conto personalmente di questo nuovo procedimento facendo visita alle fabbriche della valle dell'Irno il 18 maggio 1837[8].

Grazie al polso fermo e al prestigio di cui godeva presso le sue maestranze, per le sue qualità e idee sociali moderne e liberali, seppe mettere le sue fabbriche al riparo dai tumulti dei moti insurrezionali del 1848.

Partecipò alla prima esposizione mondiale di Londra del 1851, dove la sua azienda, ottenne un grande successo.

Alla crisi provocata nel 1861 con l'Unità d'Italia alle industrie dell'ex Regno delle Due Sicilie, che avevano beneficiato del sistema protezionistico dei Borboni, Federico Alberto Wenner rispose con autentico spirito imprenditoriale aumentando il capitale a 620.000 ducati (pari a 2.635.000 lire dell'epoca) e contemporaneamente riorganizzando da cima a fondo la sua azienda.[9].

Nel 1862 fece costruire Villa Wenner in località Capezzano di Pellezzano affidando il progetto all'architetto Stefano Gasse allora in voga a Napoli.

Forse avvertendo il peso dell'età nel 1875 Federico Alberto Wenner, affiancò nella conduzione della ditta “Schlaepfer Wenner & C.” i suoi primi due figli Giulio e Alberto e anche il genero Carlo Schlaepfer, marito di Stefania e figlio di Conrad Schlaepfer suo socio.

Gli stabilimenti delle Manifatture Cotoniere Meridionali (MCM) di Fratte di Salerno.

Saranno prima questi e poi Roberto e Federico a portare avanti e dare maggiore impulso alle industrie tessili di Fratte di Salerno, divenute poi le MCM, Manifatture Cotoniere Meridionali che, insieme ad altre del settore, verranno nazionalizzate nel 1918.

Dopo cinquant'anni di instancabile attività e aver dato l'avvio a una delle più grandi industrie tessili campane, Federico Alberto si spegne nel 1882 nella sua villa di Capezzano.

Il Comune di Pellezzano nel 1902 riconoscente gli dedicò una lapide che recita testualmente:

«MDCCCXII - MDCCCLXXXII
Federico Alberto Wenner
Venuto nel MDCCCXXXV
Dalla natia San Gallo
Ricco di propositi più che di beni
In questa valle irrigua
Fatta per lui
Cospicua sede di industrie fiorenti
Orgoglio e vigore della contrada
Mostrò
Come tenacia ed alacrità
Di volere e di lavoro
Siano potenti leve di degna fortuna
Non invidiata ma benedetta
Da ogni ordine di cittadini
Il consiglio comunale di Pellezzano
Volle
Ad esempio ed onore
Durassero il fatto ed il nome
Storia ed elogio
MCMII»

Il comune di Pellezzano gli ha dedicato anche una via mentre il Comune di Salerno ne ha dedicato una a suo figlio Roberto Wenner.

  1. ^ Due delle tre figlie di Georg Wenner sposano dei Baerlocher: Augusta (3.8.1810-2.1.1886) sposa il 29 maggio 1832 Johann Friedrich Baerlocher (21.10.1806 – 1.1.1864), mentre Carolina (9.4.1817 – 16.4.1884) sposa l'8 maggio 1838 Johann Konrad Baerlocher (12.10.1807 – 20.5.1877).
  2. ^ Le relazioni familiari erano fondamentali per lo sviluppo degli affari di queste famiglie di imprenditori manifatturieri svizzeri protestanti sia in patria che all'estero dove formavano comunità culturalmente impermeabili rispetto al contesto sociale in cui operavano pur rispettandone scrupolosamente le leggi.
  3. ^ "Federico Züblin (1803-1883) partecipa alla Züblin Vonwiller & C., con un capitale di 90.000 ducati. Per l'occasione lo Züblin non ebbe scrupolo di abbandonare l'azienda paterna e di trasferirsi a Salerno. Il luogo prescelto per dislocare l'industria si trovava poco fuori Salerno, appunto lungo le sponde del fiume Irno in località Ponte della Fratta (oggi Fratte di Salerno). Nel giugno del 1829 si cominciò a costruire la fabbrica; alla fine di ottobre già ne uscivano i primi filati. Fonte: Tommaso Wenner Le industrie tessili degli svizzeri in Campania (1812 - 1918)
  4. ^ "Federico Alberto lavorò presso la ditta Mittelholzer & Züblin, dalla quale nel 1829 venne distaccato a Napoli, dove collaborava con Vonwiller ed ebbe occasione di accompagnarlo alla Fiera di Salerno. Quando nel 1833 la Zueblin Vonwiller & C. decise di aumentare il capitale, Federico Alberto vi partecipò con la somma di ben 13.000 ducati". Fonte: Tommaso Wenner Le industrie tessili degli svizzeri in Campania (1812 - 1918)
  5. ^ "L'amico era Giovanni Corrado Schlaepfer (1798-1852), nato in Svizzera nel cantone di Appenzell; anch'egli nel 1815 era stato spedito da suo padre a Napoli quale rappresentante della ditta paterna di esportazione di stoffe di mussolina, la Schlaepfer & Fehr e anch'egli partecipò all'aumento di capitale del 1833, nella quale occasione conobbe Federico Alberto [Wenner]. Nella nuova società, Giovanni Corrado assunse l'incarico di direttore commerciale. Anche se egli morì prematuramente, tuttavia la collaborazione fra gli Schlaepfer e i Wenner fu intensissima e salda, e si consolidò ben presto anche con legami di parentela, durando così per ben tre generazioni." Fonte: Tommaso Wenner Le industrie tessili degli svizzeri in Campania (1812 - 1918)
  6. ^ http://www.comune.nocera-inferiore.sa.it/it/informanocera_giornale/anno03_n18_aprile2009.pdf[collegamento interrotto]
  7. ^ Johann Kaspar Tschudi (1790†1851), di Schwanden, Canton Glarona, Svizzera, inventò nel 1829 la stampa su tessuto nota come "Rotfarb" (rosso indelebile). Johann Kaspar Tschudi era imparentato con gli Zopfi famiglia di industriali tessili e meccanici emigrati in Lombardia agli inizi della seconda metà del XIX secolo.
  8. ^ "La benevolenza che il re Ferdinando II delle Due Sicilie mostrò nei confronti di don Alberto, anche insignendolo di onorificenze e medaglie d'oro, risultò di grandissima utilità per lo sviluppo della Schlaepfer Wenner & C.: nelle diverse fabbriche oramai lavoravano complessivamente 1.500 operai e si riusciva a raggiungere livelli di qualità ritenuti impossibili fino allora, quali ad esempio la trama a finezza 50, e il filo per ordito a 40." Fonte: Tommaso Wenner Le industrie tessili degli svizzeri in Campania (1812 - 1918)
  9. ^ "Don Alberto intuì che la soluzione della crisi si trovava nella riorganizzazione completa dell'azienda: essa riguardò le finanze, il personale, i macchinari. Il capitale venne aumentato a 620.000 ducati (pari a 2.635.000 lire); col nuovo denaro la sezione imbiancatura venne modificata secondo il sistema inglese Pendlebury ad alta pressione, mentre una nuova tessitura con 200 telai venne aperta stavolta a Fratte; non solo, ma per ridurre il costo dei tessuti, Federico Alberto aprì sulla riva destra dell'Irno una filanda tutta sua che egli provvide con macchinari nuovi da 27.000 fusi, oltre ad una tintoria per i relativi filati; la stamperia fu raddoppiata portando a 8 le macchine a cilindro; infine, come forza motrice fu introdotta ovunque quella a vapore." Fonte: Tommaso Wenner Le industrie tessili degli svizzeri in Campania (1812 - 1918)
  • Daniela Luigia Caglioti L'emigrazione svizzero-tedesca a Napoli in L'Italia delle migrazioni interne a cura di Angiolina Arru e Franco Ramella - Donzelli Editore 2003
  • Daniela Luigia Caglioti, Vite parallele. Una minoranza protestante nell'Italia dell'Ottocento, Bologna - Il Mulino, 2006
  • Giovanni Wenner Friedrich Albert Wenner und seine Familie - Zollikofer & C, St. Gallen 1954
  • Tommaso Wenner Le industrie tessili degli svizzeri in Campania (1812 - 1918) in Economia e industrie nell'agro nocerino sarnese. La memoria delle immagini - Nocera

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