European Land Mammal Mega Zones

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da European Land Mammal Ages)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Le European Land Mammal Mega Zones (abbreviate in: ELMMZ, e più comunemente note come European land mammal ages e abbreviate in ELMA) sono porzioni delle stratificazioni rocciose con un preciso contenuto fossilifero (biozone), caratterizzato dalla presenza di fossili della fauna di mammiferi terrestri dell'Europa.

Queste biozone coprono gran parte del Cenozoico, con particolare riferimento a Neogene e Paleogene. Si tratta pertanto di stratificazioni rocciose con età comprese tra 65,5 e 2,588 milioni di anni fa (Ma). Nei casi in cui i fossili di mammiferi siano particolarmente abbondanti, gli stratigrafi e paleontologi possono usare queste biozone come una valida alternativa regionale ai classici stadi della scala dei tempi geologici della Commissione internazionale di stratigrafia (ICS).

Le European Land Mammal Mega Zones vengono a volte indicate come età, stadi o intervalli, mentre viene considerato preferibile utilizzarle solo in senso biostratigrafico e quindi come biozone.

Metodi biostratigrafici

[modifica | modifica wikitesto]

Le zone a mammiferi, come tutte le biozone, sono state stabilite utilizzando i nomi dei luoghi dove è stato ritrovato il materiale fossile. Il metro di misura sono sempre i limiti cronologici dello strato, definiti dalla prima comparsa di un dato taxon o dall'ultima comparsa di una altro genere. Nel caso che fossili di taxa differenti siano ritrovati nello stesso orizzonte stratigrafico, le zone vengono a sovrapporsi.

La stratigrafia terrestre del Cenozoico è in generale più difficoltosa di quella dei depositi marini, che contengono fossili non presenti nei sedimenti terrestri. Questo può rendere problematica la correlazione con le scale geologiche dell'ICS.

Le biozone dei mammiferi europei sono state stabilite in modo differenziato per il Paleogene (66-23,03 milioni di anni fa) con 8 zone, e per il Neogene (23,03-2,58 milioni di anni fa) con 7 zone. Alcune di queste biozone, in particolare per il Neogene, erano già state introdotte nel XIX secolo. Ad esempio il Villafranchiano era stato introdotto da Lorenzo Pareto nel 1865.
Una suddivisione più articolata fu proposta nel 1975 da Pierre Mein, che divise il Neogene in 17 zone, note come zonazione MN, e individuate dalle lettere MN (Mammal Neogene) seguite da un numero progressivo. In modo analogo venne stabilita una suddivisione in 30 zone per il Paleogene; queste zone vengono indicate dalle lettere MP (Mammal Paleogene) e un numero progressivo che parte dalla più vecchia per finire alla più giovane.[1]

Le zone biostratigrafiche del Neogene

[modifica | modifica wikitesto]

Le European Land Mammal Mega Zones hanno spesso la loro base alla prima apparizione di una data specie o genere di mammiferi. La numerazione è progressivamente crescente a partire dalle zone più antiche, cosicché le più recenti hanno i numeri più alti. In seguito alla ridefinizione dei confini tra Neogene e Quaternario, attualmente la MN 17 è di fatto considerata una biozona del Quaternario.

Biozona Piccoli mammiferi Grandi mammiferi
MN 17 Kislangia gusi, Mimomys tornensis, Mimomys pliocaenicus, Mimomys reidi Eucladoceros
MN 16 Kislangia ischus, Mimomys polonicus, Kislangia cappettai, Mimomys hajnackensis Equus, Mammuthus (mammoth), Homotherium, Megantereon, Ursus etruscus,
Pliohyaena perrieri, Gazellospira torticornis, Arvernoceros ardei, Hesperidoceras merlai, Cervus perrieri
MN 15 Mimomys occitanus, Oryctolagus, Mimomys vandemeuleni, Mimomys davakosi Chasmaporthetes lunensis
MN 14 Promimomys, Trilophomys, Celadensia, Castor Sus arvernensis, Croizetoceros, Acinonyx, Lynx issiodorensis
MN 13 Paraethomys, Rhagapodemnus, Stephanomys, Apodemus, Apocricetus Parabos, Paracamelus, Agriotherium, Apocricetus, Nyctereutes, Hexaprotodon
MN 12 Parapodemus barbarae, Huerzelerimys turoliensis Pliocervus, Hispanodorcas, Palaeoryx, Occitanomys adroveri, Procapreolus
MN 11 Parapodemus lugdunensis, Huerzelerimys vireti, Occitanomys sondaari Birgerbohlinia, Lucentia
MN 10 Rotundomys, Pliopetaurista, Schreuderia, Progonomys cathalai Hyaenictis almerai, Adcrocuta eximia, Microstonyx major, Tragoportax gaufryi
MN 9 Cricetulodon Hippotherium, Decennatherium, Machairodus
MN 7/8 Megacricetodon ibericus, Megacricetodon gregarius Parachleuastochoerus, Propotamochoerus, Palaeotragus, Protragocerus, Tetralophodon
MN 6 Megacricetodon crusafonti, Megacricetodon gersi Tethytragus, Hispanomeryx, Euprox, Listriodon
MN 5 Megacricetodon collongensis Miotragocerus, Micromeryx, Heteroprox, Hispanotherium
MN 4 Megacricetodon primitivus Bunolistriodon, Dorcatherium, Chalicotherium, Eotragus, Prodeinotherium
MN 3 Gomphotherium, Procervulus, Lagomeryx, Actoocemas, Palaeomeryx, Brachyodus, Anchitherium, Aureliachoerus, Hemicyon
MN 2 Ligerimys, Prolagus, Lagopsis, Ritterneria manca Teruelia, Lorancameryx, Oriomeryx, Pseudaelurus, Xenohyus, Andegameryx, Amphitragulus
MN 1 Rhodanomys schlosseri, Vasseuromys Hyotherium
  1. ^ Mammal Paleogene zones Archiviato il 12 ottobre 2012 in Internet Archive., The Paleobiology Database.
  • George D. Koufos, Dimitris S. Kostopoulos und Theodora D. Vlachou: Neogene/Quaternary mammalian migrations in Eastern Mediterranean. Belgian Journal of Zoology, 135(2): 181-190, Gent 2005,
  • J. Agustí, L. Cabrera, M. Garcés, W. Krijgsman, O. Oms, J. M. Parés: A calibrated mammal scale for the Neogene of Western Europe. State of the art. Earth Science Reviews, 52: 247-260, Amsterdam 2001, ISSN 0012-8252 (WC · ACNP)
  • Pierre Mein: 1975. Report on activity RCMNS-Working groups, 1971–1975. p. 78–81, Bratislava.
  • Everett Lindsay: Eurasian mammal biochronology: an overview. Palaeogeography, Palaeoclimatology, Palaeoecology, 133: 117-128, Amsterdam 1997, ISSN 0031-0182 (WC · ACNP)
  • Fritz F. Steininger: Chronostratigraphy, Geochronology and Biochronology of the Miocene "European Land Mammal Mega-Zones" (ELMMZ) and the Miocene "Mammal Zones (MN-Zones)". In: Gertrud E. Rössner & Kurt Heissig (Edit.): The Miocene Land Mammals of Europe. p. 9–24, Verlag Dr. Friedrich Pfeil, München 1999, ISBN 3-931516-50-4.