Ernesto Forza
Ernesto Forza | |
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Ernesto Forza nel 1940 | |
Nascita | Roma, 21 agosto 1900 |
Morte | Roma, 13 aprile 1975 |
Dati militari | |
Paese servito | ![]() ![]() |
Forza armata | ![]() ![]() |
Grado | Ammiraglio di Squadra |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Campagne | Mediterraneo Cobelligeranza |
Comandante di | IIª Flottiglia MAS Xª Flottiglia MAS Mariassalto 1ª Divisione Navale Comando Marittimo Autonomo della Sicilia |
Decorazioni | ![]() ![]() |
Studi militari | Accademia navale |
Nelle note | |
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Ernesto Forza (Roma, 21 agosto 1900 – Roma, 13 aprile 1975) è stato un militare italiano, insignito della Medaglia d'oro al valor militare durante la seconda guerra mondiale.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Allievo all'Accademia Navale di Livorno, conseguì la nomina a Guardiamarina nel 1921. Nel 1928 fu promosso Tenente di Vascello passando ad operare presso la 143ª Squadriglia idrovolanti.
Nel 1931 assunse l'incarico di Ufficiale di Collegamento con il Ministero dell'Aeronautica. Nel 1935 conseguì la promozione a Capitano di Corvetta e fu posto al comando del sommergibile Pietro Micca, nel 1939 passò all'incrociatore Luigi di Savoia Duca degli Abruzzi partecipando alle operazioni militari in Albania dell'aprile 1939 ed all'inizio del secondo conflitto mondiale disimpegnò, presso il Ministero della Marina, l'incarico di Capo Ufficio impiego ricognizione aerea.
Nel giugno 1941 ebbe il comando della IIª Flottiglia MAS in Sicilia. Nel luglio affondò una nave nemica, e per questo ricevette la medaglia d'oro al V.M., assumendo poco dopo il comando della Xª Flottiglia MAS a La Spezia.
Nel maggio 1943, dopo aver assunto brevemente il comando della torpediniera Groppo e relativa squadriglia (affondata pero' il 25 di quel mese per bombardamento aereo a Messina), assunse l'incarico di Capo di Stato Maggiore della 7ª Divisione Navale, lasciando il comando della Xª Flottiglia MAS al capitano di fregata Junio Valerio Borghese.[1]
Da Capitano di Vascello partecipò alla guerra di liberazione al comando del Mariassalto, ottenendo una medaglia d'argento al valor militare.
Rimasto in servizio nella Marina Militare, nel novembre 1948, ebbe il comando dell'incrociatore Giuseppe Garibaldi. Nel 1952 fu promosso Contrammiraglio, conseguendo poi la promozione ad Ammiraglio di Divisione nel 1956. Fu comandante della 1ª Divisione Navale e Comandante del Comando Marittimo Autonomo della Sicilia[2]. Conseguì, quando andò in ausiliaria nel 1960, il grado di Ammiraglio di Squadra. Fu nominato nel 1961 Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
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Medaglia d'oro al valor militare |
«Comandante di flottiglia M.A.S., operante in tormentato teatro di operazioni, infondeva il suo alto spirito aggressivo nei gregari che, alla prova del fuoco, dimostravano lo stesso suo indomito valore. Delineatasi la possibilità di transito nella zona di un importante convoglio scortato da poderosa Forza Navale nemica, e resi inefficienti da avarie e da offesa aerea due M.A.S. al suo comando, sorretta da ferrea volontà di giungere a contatto del nemico, prendeva imbarco su di un'altra unità che, pur essendo in condizioni di muovere, era minorata nella velocità, suo principale mezzo di difesa e partiva per l'agguato. Avvistata di notte la formazione nemica, manovrando con abile calma per evitare le siluranti di scorta, si portava risolutamente all'attacco di una grande unità che alla di 600 metri colpiva con due siluri affondandola. Scoperto e fatto segno a violentissima e concentrata reazione di fuoco di tutti i calibri, con fredda decisione ed insuperabile perizia riusciva a disimpegnarsi dopo trenta minuti di lotta attraversando tre successive colonne di navi avversarie e riportando alla Patria, miracolosamente incolumi, la sua unità e l'intero equipaggio. Fulgidissimo esempio di sublime ardimento che continua e rafforza le tradizioni di valore dei M.A.S. della Regia Marina.» — Canale di Sicilia, 24 luglio 1941 |
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Medaglia d'argento al valor militare |
«Ufficiale superiore già valorosamente distintosi in precedenti azioni di guerra, preparava ardite azioni di forzamento di importante base nazionale in zona occupata, e nonostante gravi difficoltà e scarsa efficienza dei mezzi a disposizione, riusciva ad assicurarne la perfetta esecuzione. Portatosi su motosilurante al comando della spedizione in vicinanza del porto, vi si tratteneva fino ad avere assicurato il recupero degli operatori, rientrando quindi senza perdite alla base di partenza. Questa azione conclusasi con successo metteva nuovamente in luce le sue doti di comando, di coraggio e di serena fermezza.» — Acque di genova, aprile 1945 |
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Croce di guerra al valor militare |
— Mediterraneo centrale ed orientale, 1942-1943 |
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Cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia |
— Mar Mediterraneo novembre 1941 - giugno 1945 |
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Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana |
— 27 dicembre 1961[3] |
Note[modifica | modifica wikitesto]
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