Palaeoloxodon recki

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Palaeoloxodon recki
Ricostruzione di Palaeoloxodon recki
Stato di conservazione
Fossile
Periodo di fossilizzazione: Pleistocene
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse tetrapoda
Classe Mammalia
Sottoclasse Theria
Infraclasse Eutheria
Superordine Afrotheria
Ordine Proboscidea
Famiglia Elephantidae
Genere Palaeoloxodon
Specie P. recki
Nomenclatura binomiale
Palaeoloxodon recki
(Dietrich, 1915)
Sinonimi

Elephas recki

Sottospecie
  • P. r. brumti
  • P. r. shungurensis
  • P. r. atavus
  • P. r. ileretensis
  • P. r. recki

Palaeoloxodon recki (Dietrich, 1915) è un mammifero elefantide estinto intorno alla metà del Pleistocene.[1][2]
La specie visse in Africa tra 3,5 a 1 Ma e, con un'altezza al garrese fino a 4,5 m, fu uno degli elefanti più grandi mai vissuti.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Il paleontologo Michel Beden ha distinto, nei suoi studi, cinque sottospecie:[3][4][5]

  • Palaeoloxodon recki brumpti (Beden, 1980)
  • Palaeoloxodon recki shungurensis (Beden, 1980)
  • Palaeoloxodon recki atavus (Arambourg, 1947)
  • Palaeoloxodon recki ileretensis (Beden, 1987)
  • Palaeoloxodon recki recki (Dietrich, 1915)

Ricerche più recenti hanno appurato che gli intervalli di esistenza delle sottospecie non sono successivi, ma si sovrappongono (condizione di overlap) in modo significativo; le comparazioni biometriche del cranio e della dentatura hanno, inoltre, evidenziato una vasta gamma di varianti morfologiche sia tra le diverse sottospecie che tra esemplari precedentemente identificati come appartenenti alla medesima sottospecie. Questi risultati suggeriscono che le relazioni tra le sottospecie di E. recki siano più complicate di quanto ritenuto in precedenza.[6][7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ D.Geraads & F.Metz-Muller. Proboscidea (Mammalia) du Pliocène final d'Ahl al Oughlam (Casablanca, Maroc), N.Jb.Geol.Paläont.Mh., 1999 pp. 52-64.
  2. ^ Palaeoloxodon recki, The Paleobiology Database, 2010
  3. ^ Beden, M. 1980. "Elephas recki" Dietrich, 1915 (Proboscidea, Elephantidae). Èvolution au cours du Plio-Pléistocène en Afrique orientale. Geobios 13(6): 891-901. Lione.
  4. ^ Beden, M. 1983. Family Elephantidae. In J. M. Harris (ed.), Koobi Fora Research Project. Vol. 2. The fossil Ungulates: Proboscidea, Perissodactyla, and Suidae: 40-129. Oxford: Clarendon Press.
  5. ^ Beden, M. 1987. Les faunes Plio-Pléistocène de la basse vallée de l'Omo (Éthiopie), Vol. 2: Les Eléphantidés (Mammalia-Proboscidea) (directed by Y. Coppens and F. C. Howell): 1-162. Cahiers de Paléontologie-Travaux de Paléontologie est-africaine. Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS). Parigi.
  6. ^ Todd, N. E. 2001. African Elephas recki: Time, space and taxonomy. In: Cavarretta, G., P. Gioia, M. Mussi, and M. R. Palombo. The World of Elephants, Proceedings of the 1st International Congress. Consiglio Nazionale delle Ricerche. Roma.
  7. ^ Todd, N. E. 2005. Reanalysis of African Elephas recki: implications for time, space and taxonomy. Quaternary International 126-128:65-72.

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