Edie Sedgwick
Edith Minturn "Edie" Sedgwick (Santa Barbara, 20 aprile 1943 – Santa Barbara, 16 novembre 1971) è stata una modella e attrice statunitense, nota per essere una delle ragazze portate alla fama mediatica dall'artista Andy Warhol negli anni sessanta.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Figlia di Francis Minturn Sedgwick e Alice Delano De Forest, nonché cugina di secondo grado dell'attrice Kyra Sedgwick, Edie crebbe in un ranch nei pressi di Santa Barbara in una famiglia numerosa. Venne ricoverata per disturbi alimentari (anoressia nervosa) nell'autunno del 1962. Successivamente si iscrisse a Cambridge nell'autunno del 1963, ma si trasferì a New York, a Manhattan, l'anno successivo. In quel periodo ebbe una liaison sentimentale con il cantautore Bob Dylan[1].
Conobbe Andy Warhol nel gennaio del 1965 e fece parte della sua Factory per qualche anno, approssimativamente dal marzo 1965 fino al 1967, periodo in cui, oltre a posare per Life nel settembre del 1965 e per Vogue nel marzo del 1966, girò parecchi film come attrice di Warhol. Le biografie dell'attrice non sono concordi nello stabilire il numero esatto di film ai quali partecipò: il primo film è senz'altro Kitchen del 1965, mentre l'ultimo è Ciao! Manhattan, iniziato nell'aprile del 1967 e interrotto poco dopo per problemi di budget e per problemi legali.
Pochi mesi dopo la Sedgwick fece ritorno in California per l'aggravarsi del suo stato di salute, venendo ricoverata più volte in vari ospedali psichiatrici. Nell'agosto del 1969 nel reparto psichiatrico del Cottage Hospital conobbe Michael Post, con cui si sposò il 24 luglio 1971. Appena quattro mesi dopo il matrimonio, la mattina del 16 novembre 1971, Edie Sedgwick venne rinvenuta cadavere dal marito, morta a causa di un'overdose di barbiturici.
Filmografia[modifica | modifica wikitesto]
- Kitchen (1965)
- Space (1965)
- Screen Test No.2 (1965)
- Vinyl (1965)
- Restaurant (1965)
- Poor Little Rich Girl (1965)
- Beauty No.2 (1965)
- Outer and Inner Space (1965)
- **** (noto come the Four Star Movie, 1965)
- Chelsea Girls (1966)
- Diaries, Notes and Sketches (1966)
- The Andy Warhol Story (1967)
- Ciao! Manhattan (1967)
Omaggi e citazioni[modifica | modifica wikitesto]
- Alla figura di Edie Sedgwick si è ispirato il regista George Hickenlooper per il film Factory Girl del 2006.
- Il gruppo musicale The Cult scrisse una canzone sulla sua vita chiamata Edie (Ciao Baby), pubblicata nell'album Sonic Temple realizzato nel 1989.
- Alla figura di Edie Sedgwick è ispirato il brano Femme Fatale dei The Velvet Underground.
- Une enfant du siècle, quarto album della cantante francese Alizée, è un concept album sulla vita di Edie Sedgwick, alla quale Alizée aveva dedicato anche la canzone Fifty Sixty, contenuta nel suo terzo album Psychédélices.
- Viene omaggiata nell'album del 1985 Cinéma Vérité della band statunitense Dramarama, i quali utilizzano una sua foto come copertina dell'album nonché spezzoni del film Ciao, Manhattan! per la realizzazione del videoclip di Anything, Anything (I'll Give You), brano portante dell'album. L'album contiene inoltre anche una cover di Femme Fatale, brano dei The Velvet Undergound a lei ispirato.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Andy Gill - Kevin Odegard, A Simple Twist of Fate: Bob Dylan and the Making of Blood on the Tracks
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Victor Bockris and Gerard Malanga: Uptight - The Velvet Underground Story
- Victor Bockris: Andy Warhol
- Michael Opray: Andy Warhol. Film Factory.
- Jean Stein: Edie: an American Biography, Frassinelli ed.
- Andy Warhol: The Philosophy of Andy Warhol
- Melissa Painter and David Weisman: Edie: Girl on Fire Book and Film.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Edie Sedgwick, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Edie Sedgwick, su Find a Grave.
- (EN) Edie Sedgwick, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (EN) Edie Sedgwick, su AllMovie, All Media Network.
- Information about Edie Sedgwick, su warholstars.org.
- The Edie Sedgwick Internet Site, su rams.demon.co.uk. URL consultato il 17 dicembre 2006 (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2007).
- Edie Nation, su edienation.com. URL consultato il 31 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2007).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 72565776 · ISNI (EN) 0000 0000 7730 2665 · Europeana agent/base/149302 · LCCN (EN) n81152463 · GND (DE) 132872919 · BNF (FR) cb119706468 (data) · ULAN (EN) 500355475 · NDL (EN, JA) 00621463 · WorldCat Identities (EN) lccn-n81152463 |
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