Ectophylla alba

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Ectophylla alba
Stato di conservazione
Prossimo alla minaccia (nt)[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Superordine Laurasiatheria
Ordine Chiroptera
Sottordine Microchiroptera
Famiglia Phyllostomidae
Sottofamiglia Stenodermatinae
Genere Ectophylla
H. Allen, 1892
Specie E.alba
Nomenclatura binomiale
Ectophylla alba
H. Allen, 1892

Il pipistrello bianco dell'Honduras (Ectophylla alba H. Allen, 1892) è un pipistrello della famiglia dei Fillostomidi, unica specie del genere Ectophylla (H. Allen, 1892), diffuso nell'America centrale.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Pipistrello di piccole dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 40 e 47 mm, la lunghezza dell'avambraccio tra 23 e 31 mm, la lunghezza del piede tra 9 e 10 mm, la lunghezza delle orecchie tra 14 e 15 mm e un peso fino a 7 g.[3]

Caratteristiche craniche e dentarie[modifica | modifica wikitesto]

Il cranio ha un rostro corto. Gli incisivi superiori sono allungati. La muscolatura della scatola cranica è ricoperta di un'insolita pigmentazione scura, probabilmente utilizzata per assorbire i raggi ultravioletti potenzialmente dannosi per il cervello.

Sono caratterizzati dalla seguente formula dentaria:

2 2 1 2 2 1 2 2
2 2 1 2 2 1 2 2
Totale: 28
1.Incisivi; 2.Canini; 3.Premolari; 4.Molari;

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

Il colore generale del corpo è bianco puro, eccetto sulla groppa e nella parte inferiore del ventre dove è grigio chiaro. La foglia nasale lanceolata, le orecchie ed il pollice sono giallo brillanti. Gli occhi sono relativamente grandi e circondati da un anello più scuro grigio. Sul mento sono presenti due file di piccole verruche su ogni lato. Le orecchie sono moderatamente grandi, larghe e ben separate tra loro. Il margine interno del trago è convesso e fornito di un piccolo lobo indistinto, mentre il margine esterno ha 4-5 piccoli lobi. Le membrane alari sono nere, eccetto la membrana inter-digitale tra il secondo e terzo dito, che è priva di pigmento. Il calcar è corto, circa la metà del piede. È privo di coda mentre l'uropatagio è ridotto ad una sottile membrana lungo la parte interna degli arti inferiori, è privo di peli e semi-trasparente. I maschi sono leggermente più grandi delle femmine. Il cariotipo è 2n=30 FN=56.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

E.alba all'interno di una foglia di Heliconia

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Si rifugia all'interno di foglie di Heliconia arrotolate. L'animale taglia la foglia lungo le venature e poi ripiega le due parti all'indietro formando una piccola tenda. Vive solitariamente o in piccoli gruppi fino a 6 individui. Il rifugio viene utilizzato per circa 45 giorni consecutivi e i gruppi rimangono uniti quando si spostano verso un altro riparo. Dopo le nascite solitamente si formano colonie di soli maschi e di femmine con i piccoli.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre principalmente di frutta, in particolare di specie native di Ficus.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Femmine gravide sono state catturate in Costa Rica durante i mesi di febbraio, marzo, giugno, luglio ed agosto, mentre altre che allattavano sono state osservate in marzo ed aprile. Danno alla luce un piccolo alla volta.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è diffusa nell'America centrale, dall'Honduras orientale al Nicaragua centrale e orientale fino alla Costa Rica settentrionale e a Panama nord-occidentale.

Vive nelle foreste umide sempreverdi e secondarie fino a 700 metri di altitudine.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List, considerato il significativo declino dovuto al popolamento umano e alla conversione forestale, classifica E.alba come specie prossima alla minaccia di estinzione (Near Threatened).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Rodriguez, B. & Pineda, W. 2008, Ectophylla alba, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Ectophylla alba, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Reid, 2009.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Robert M.Timm, Ectophylla alba (PDF), in Mammalian Species, n. 166, 1982 (archiviato dall'url originale il 24 luglio 2015).
  • Ronald M. Novak, Walker's Mammals of the World, 6th edition, Johns Hopkins University Press, 1999. ISBN 9780801857898
  • Fiona A. Reid, A field guide to the Mammals of Central America and Southeast Mexico, Oxford University Press, 2009. ISBN 9780195343236

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