Cattedrale dell'Immacolata (Ozieri)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Duomo di Ozieri)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Cattedrale dell'Immacolata
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneSardegna
LocalitàOzieri
Coordinate40°35′08″N 9°00′12″E / 40.585556°N 9.003333°E40.585556; 9.003333
Religionecattolica
TitolareMaria
Diocesi Ozieri
Consacrazione1893
Stile architettonicoNeoclassico

La chiesa di Santa Maria Immacolata è il duomo di Ozieri e cattedrale della diocesi ozierese.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa è frequentemente menzionata dal XV secolo, ma le origini dell'edificio sono più antiche. Dal '400 i vescovi di Bisarcio stabiliscono la loro dimora proprio nel rione attiguo al tempio (visto il graduale e inesorabile declino del borgo medievale di Bisarcio, dove si trovava la cattedrale), che nel 1437 ospita un sinodo diocesano[1]. Con la soppressione delle diocesi di Castro e Bisarcio nel 1503, Santa Maria di Ozieri diventa la chiesa più importante del vicariato e nel 1550 viene sottoposta a lavori di restauro e ampliamento, secondo i canoni dello stile gotico - catalano. L'8 dicembre 1571 il vescovo di Alghero Pietro Frago consacra la chiesa rinnovata che nel 1621, con bolla di Gregorio XV, viene elevata al rango di collegiata. Nel 1803 la diocesi di Bisarcio viene ripristinata e la sede stabilita in Ozieri, che vede dunque la sua collegiata elevata al titolo di cattedrale. Nel 1846 la cattedrale viene restaurata su progetto dell'architetto Gaetano Cima, assumendo così l'attuale veste neoclassica. Al termine dei lavori, nel 1893, la cattedrale venne nuovamente consacrata dal vescovo Serafino Corrias il 27 agosto. Nel 1926 vennero realizzati gli afrreschi che decorano l'interno del tempio e nel 1933 viene collocato il monumentale organo.

Nel gennaio del 2005 l'interno della cattedrale viene gravemente danneggiato in seguito a un incendio sviluppatosi dal presepio allestito in occasione del Natale. Il tempio, restaurato, è stato riaperto al culto il 20 ottobre 2007[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Interno

La facciata è preceduta da una scalinata, delimitata da sinuose balaustre, e affiancata dalla torre campanaria, a canna quadra, sviluppata su più livelli scanditi da cornici e lesene di gusto classico e sormontata da un torrino cilindrico coperto da cupola emisferica. In facciata si aprono tre portali, dei quali i due laterali inquadrati da un pronao costituito da cornicione sorretto da coppie di colonne binate. La parte centrale del prospetto, più sviluppata in altezza, è conclusa da timpano con cornice dentellata.

La cattedrale si sviluppa in pianta a croce latina, con tre navate, tre cappelle per lato, transetto e abside semicircolare. L'interno del tempio custodisce diverse opere d'arte.

Le cappelle laterali ospitano altari marmorei di gusto classico in cui sono custodite interessanti statue, come quella in legno raffigurante San Giovanni Battista, risalente alla metà del XIX secolo, caratterizzata dalla vivace policromia, o i simulacri marmorei della Madonna del Rosario e di San Giovanni evangelista.

Nel transetto si trovano due cappelle in cui si conservano alcuni archi e costoloni della chiesa originaria. Nel braccio sinistro si trova la cappella del Santissimo Sacramento, con un altare barocco del 1767, completato nel 1839 dal bel tabernacolo neoclassico e dalla tela della Coena Domini, dipinta da Giovanni Marghinotti nel 1838. Nel braccio destro invece si apre la cappella di Sant'Andrea, con altare settecentesco arricchito nell'Ottocento dall'Urna di santa Filomena[non chiaro], opera in marmo bianco dello scultore Andrea Galassi, con bassorilievi che raffigurano la santa distesa su un triclinio mentre alcuni angeli sopra di lei recano un giglio, simbolo di purezza, e lo strumento del martirio. L'altare ospita inoltre la tela raffigurante il Martirio di sant'Andrea, dipinta dal Marghinotti nel 1840.

Il campanile

Il presbiterio è sopraelevato e cinto da balaustra marmorea. Due leoni sono posti ai lati della scala di accesso. Sopra il settecentesco altare maggiore si trovano le statue dell'Immacolata e due angeli, scolpite nel marmo bianco. Dietro è disposto il coro ligneo, anch'esso settecentesco.

Nella sala capitolare, fino a alcuni anni fa, trovava posto la più importante opera d'arte custodita nel duomo di Ozieri (ora presso il Museo diocesano di Arte sacra), ovvero il Polittico della Madonna di Loreto (XVI secolo), opera della scuola del maestro di Ozieri portata in cattedrale nel 1870 dalla quattrocentesca chiesetta della Madonna di Loreto. Il polittico è composto da sette tavole dipinte; al centro si trova la tavola principale, raffigurante la Madonna di Loreto e il santuario della Santa Casa, tra le due tavole dell'Annunciazione e della Visitazione. Sopra si trova la Crocifissione, mentre la parte inferiore del polittico è costituita da tre tavole di minore dimensione che costituiscono la predella.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Santa Maria, su victorian.fortunecity.com, 19 novembre 2007 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2007).
  2. ^ Ozieri saluta con gioia la riapertura della sua chiesa Cattedrale, su comune.ozieri.ss.it, 2 aprile 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Salvatore Naitza. Architettura dal tardo '600 al classicismo purista. Nuoro, Ilisso, 1992. ISBN 88-85098-20-7

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]