Doto (mitologia)

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Doto
Nereide che nuota galoppando a dorso di un cavallo marino, affresco recuperato dalla Villa d'Arianna di Stabiae (Napoli, Museo archeologico nazionale, n° d'inventario 8859).
Nome orig.Δωτὼ
Caratteristiche immaginarie
Specieninfe marine
SessoFemmina
Etnianereide
Achille, disperato per la perdita di Patroclo, rifiuta la consolazione di Teti (e delle altre nereidi), quadro dipinto da George Dawe (olio su tela, 102.2 x 128.9 cm, 1803; Wellington, Museo della Nuova Zelanda «Te Papa Tongarewa»).

Nella mitologia greca, Doto (in greco antico: Δωτὼ, che significa "donatrice")[1] era una delle cinquanta nereidi, ninfe acquatiche figlie del vecchio del mare Nereo e dell'oceanide Doris.[2][3]

Mitologia[modifica | modifica wikitesto]

Doto, insieme a Panope e Galatea, scortò sua sorella Teti fuori dal mare fino al suo matrimonio con Peleo.[4] Più tardi, Doto e le sue altre sorelle apparvero a Teti quando lei gridò in segno di empatia per il risentimento che provò suo figlio Achille per il suo amico Patroclo, ucciso in guerra.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Carl Kerenyi, The Gods of the Greeks, Thames 'n' Hudson, 1951, pag. 64.
  2. ^ Omero, Iliade, 18.44; Esiodo, Teogonia, 248; l'Apollodoro, 1.2.7; Igino, Favole, prefazione.
  3. ^ Theresa Bane, Encyclopedia of Fairies in World Folklore and Mythology, McFarland, Incorporated, Publishers, 2013, p. 111.
  4. ^ Valerio Flacco, Argonautica, 1.130 ff.
  5. ^ (EN) Homer (Omero), Iliad, su perseus.tufts.edu, vol. 18.39-51, au Perseus Project (Tufts University). URL consultato il 13 ottobre 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti antiche
Fonti moderne

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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