Domenico Farinati

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Domenico Farinati (Verona, 27 marzo 1857Verona, 22 maggio 1942) è stato un organaro italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Domenico appartenne ad una famiglia di organari di cui fu il capostipite:[1] figlio di Domenico (morto il 16 ottobre 1856) e di Teresa Baron, fu allievo e collaboratore dell'organaro inglese William George Trice (1847-1918), uno degli organari aderenti alla riforma ceciliana.[2]

Dopo gli anni di attività come apprendistato a Genova con il Trice, nel 1898 Farinati avviò una propria fabbrica, pur continuando a fare manutenzione agli strumenti costruiti dal suo maestro.[2]

Dalla sua fabbrica uscirono quasi una cinquantina di strumenti, destinati per lo più ai luoghi di culto della diocesi di Verona, magistralmente costruiti a trasmissione meccanicopneumatica o interamente pneumatica, di concezione "ceciliana".[2]

Anche se in linea con le idee tecniche del maestro inglese, Farinati seppe anche introdurre elementi innovativi sia per quanto riguarda la meccanica sia per il sistema fonico.[2]

Tra i suoi organi si possono menzionare quelli installati a: Parona, villa S. Dionigi (1895); Piovezzano (1898); Asparetto (1901); Caprino Veronese (1903); Caldiero (1907); Quinzano (1908 e 1939); Verona, cattedrale (1909); San Giovanni Lupatoto (1911); Baruchella (1912); Fumane (1914); Salizzole (1914); Isola Rizza (1922); Chievo (1923); Minerbe (1924); Mambrotta (1926); Villafontana (1928); Selva di Progno (1931); San Zeno di Montagna, Istituto "Don Calabria" (1936).[2][1]

Farinati morì a Verona il 22 maggio 1942.[2]

Organi[modifica | modifica wikitesto]

  • Parona, villa S. Dionigi (1895);
  • Piovezzano (1898);
  • Asparetto (1901);
  • Caprino Veronese (1903);
  • Caldiero (1907);
  • Quinzano (1908 e 1939);
  • Verona, duomo di Verona (1909);
  • San Giovanni Lupatoto (1911);
  • Baruchella (1912);
  • Fumane (1914);
  • Salizzole (1914);
  • Isola Rizza (1922);
  • Chievo (1923);
  • Minerbe (1924);
  • Mambrotta (1926);
  • Villafontana (1928);
  • Selva di Progno (1931);
  • San Zeno di Montagna, Istituto "Don Calabria" (1936).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Farinati, in le muse, IV, Novara, De Agostini, 1965, p. 456.
  2. ^ a b c d e f Arnaldo Morelli, Farinati, Domenico, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 45, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1995. URL consultato il 10 luglio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • V. Donella, Domenico Farinati e i suoi organi, in Vita veronese, XXVIII, 1975, pp. 17-35.
  • G. Iobstraibizer, Alcuni cenni sul nuovo organo di Gardolo e sugli organari Trice e Farinati, in Il nuovo organo di Gardolo, Trento, 1933.
  • R. Lunelli, Studi e documenti di storia organaria veneta, Firenze, 1973, pp. 184, 227.
  • Corrado Moretti, L'organo italiano, Monza, Casa Musicale Eco.
  • L. Rognini, Organi e organari a Verona, in La musica a Verona, Verona, 1976, pp. 435, 441, 473, 475, 477 s..
  • Maurizio Tarrini, P. C. Remondini, W. G. Trice e la riforma dell'organo in Italia nel XIX secolo, tesi di laurea in musicologia, Pavia, Università di Pavia, 1990, pp. 235 s., 670.
  • Maurizio Tarrini, La fabbrica d'organi di William George Trice a Genova (1881-1897), Savona, Editrice Liguria, 1994.

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