Discorso di Vladimir Putin a Monaco del 2007

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Il discorso di Vladimir Putin a Monaco del 2007 è stato tenuto dal presidente russo il 10 febbraio 2007 nel corso della 43ª Conferenza di Monaco sulla sicurezza. Il discorso ha assuto un valore storico in quanto annunciava punti significativi della futura politica estera della Russia.[1][2][3][4]

Il discorso di Putin[modifica | modifica wikitesto]

Il presidente Vladimir Putin, Monaco di Baviera, 10 febbraio 2007.

Nel suo discorso Putin ha criticato quello che ha definito il dominio monopolistico degli Stati Uniti nelle relazioni globali e il suo «uso eccessivo e quasi incontrollato della forza nelle relazioni internazionali».[1] Ha detto che il risultato di tale dominio è che «nessuno si sente sicuro! Perché nessuno può sentire che il diritto internazionale è come un muro di pietra che lo proteggerà. Naturalmente una tale politica stimola una corsa agli armamenti».[1] Putin ha citato un discorso del 1990 di Manfred Wörner, all'epoca segretario generale della NATO, per sostenere la sua posizione secondo cui la NATO aveva promesso di non espandersi in nuovi paesi dell'Europa orientale, affermando che Worner «disse all'epoca che: "il fatto che siamo pronti a non posizionare un esercito della NATO al di fuori del territorio tedesco dà all'Unione Sovietica una solida garanzia di sicurezza." Dove sono queste garanzie?»[1][5]

Benché la NATO avrebbe invitato l'Ucraina e la Georgia a diventare membri della NATO soltanto nel 2008,[6] Putin, un anno prima, sottolineava come la Russia percepisse l'espansione verso est una minaccia: «Penso che sia ovvio che l'espansione della NATO non ha alcuna relazione con la modernizzazione dell'Alleanza stessa o con la garanzia della sicurezza in Europa. Al contrario, rappresenta una grave provocazione che riduce il livello di fiducia reciproca. E abbiamo il diritto di chiederci: contro chi è destinata questa espansione?».[1]

In merito all'Accordo sull'adattamento del trattato sulle forze armate convenzionali in Europa (CFE II): «Sono passati sette anni e solo quattro Stati hanno ratificato questo documento, inclusa la Federazione Russa»,[1] dal quale la Russia sospenderà la partecipazione nel luglio 2007.[7] Nel corso del G8 di Heiligendamm Putin si opporrà ai piani per uno scudo missilistico statunitense in Europa e il 7 giugno 2007 presenterà al presidente statunitense George W. Bush una controproposta, che verrà rifiutata.[8]

Commenti[modifica | modifica wikitesto]

Il Segretario della difesa statunitense Robert Gates reagiva definendo le osservazioni di Putin come schietti discorsi spionistici, mentre il senatore Joe Lieberman affermava che il discorso era stato «provocatorio» e caratterizzato da «una retorica che somigliava più alla Guerra fredda».[9] L'ex segretario della NATO Jaap de Hoop Scheffer lo ha definito «deludente e di nessun aiuto».[10] I mesi successivi al discorso di Monaco venivano segnati da tensioni e da un'ondata di retorica su entrambe le sponde dell'Atlantico; tuttavia, sia i funzionari russi che quelli statunitensi negavano l'idea di una nuova Guerra fredda.[11] L'Istituto polacco per gli affari internazionali ha descritto la citazione di Putin del discorso di Manfred Wörner come fuori contesto, affermando che il discorso di Wörner «riguardava solo il mancato dispiegamento delle forze NATO sul territorio della Germania dell'Est dopo la riunificazione».[5]

Sviluppi[modifica | modifica wikitesto]

Successivamente Putin ha tenuto altri discorsi che riprendevano i concetti sostenuti a Monaco di Baviera, tra cui:

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

Prima e dopo l'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina del 2022, il discorso di Putin del 2007 è stato riveduto e alcuni analisti lo hanno ritenuto come un momento rivelatore delle successive intenzioni del presidente russo.[20][21][22][23]

Secondo l'analista Andrew A. Michta i leader occidentali nel 2007 non sono riusciti a capire che il discorso «equivaleva a una dichiarazione di guerra all'Occidente».[24] Altri commentatori, come John Mearsheimer e Stephen F. Cohen, lo considerano come l'avvertimento più esplicito di Putin secondo cui la Russia percepiva l'espansione della NATO verso est come una minaccia alla sua sicurezza.[25]

Nel maggio 2022 Harlan K. Ullman, collaboratore del centro studi statunitense Atlantic Council, ha scritto un articolo per il giornale The Hill, nel quale osservava: «Alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza Putin ha scatenato una bordata rabbiosa contro gli Stati Uniti in quanto "monopotenza" e contro l'espansione della NATO. I partecipanti sono rimasti scioccati dall'intensità degli attacchi di Putin, ma per il resto li hanno essenzialmente respinti. È stato un errore. Era chiaro che Putin riteneva che gli Stati Uniti e la NATO gli mancassero di rispetto e lo emarginassero, accrescendo il suo crescente risentimento per il trattamento paternalistico con cui riteneva che la Russia fosse trattata.»[26]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Discorso di Putin alla Conferenza di Monaco di Baviera sulla Politica di Sicurezza (PDF), su fivedabliu.it, 11 febbraio 2007.
  2. ^ (EN) Louis Charbonneau, Putin says U.S. wants to dominate world, su Reuters, 10 febbraio 2007 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2023).
  3. ^ (EN) Putin Slams US for Making World More Dangerous, su Die Welle, 10 febbraio 2007 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2022).
  4. ^ (EN) Thom Shanker e Mark Landler, Putin Says U.S. Is Undermining Global Stability, in The New York Times, 11 febbraio 2007 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2022).
  5. ^ a b (EN) Manfred Wörner, The Atlantic Alliance and European Security in the 1990s, su NATO Speeches, 17 maggio 1990. URL consultato il 12 marzo 2001.
  6. ^ (EN) U.S. wins NATO backing for missile defense shield, su CNN, 4 aprile 2008 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2008).
  7. ^ Riccardo Alcaro e Valerio Briani (a cura di), Le relazioni della Russia con la Nato e l'Unione europea (PDF), n. 103, Senato della Repubblica, ottobre 2008, p. 10.
  8. ^ (EN) Press Conference following the end of the G8 Summit, su en.kremlin.ru, 8 giugno 2007 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2022).
  9. ^ (EN) Kristin Roberts e Madeline Chambers, Gates dismisses Putin remarks as blunt spy talk, su Reuters, 9 agosto 2007.
  10. ^ (EN) Rob Watson, Putin's speech: Back to cold war?, su BBC News, 10 febbraio 2007 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2022).
  11. ^ (EN) Munich Conference on Security Policy, su Dipartimento della difesa degli Stati Uniti, 11 febbraio 2007 (archiviato dall'url originale il 14 febbraio 2007).
  12. ^ (EN) Vladimir Putin Meets with Members the Valdai International Discussion Club. Transcript of the Speech and the Meeting, su Valfai Discussion Club, 20 settembre 2013.
  13. ^ (EN) Bridget Kendall, Russia's Putin shines at Valdai summit as he castigates West, su BBC News, 20 settembre 2013.
  14. ^ (EN) Address by President of the Russian Federation, su President of Russia, 18 marzo 2014.
  15. ^ (EN) Bob Dreyfuss, Full Text and Analysis of Putin’s Crimea Speech, su The Nation, 19 marzo 2014.
  16. ^ (EN) Meeting of the Valdai International Discussion Club, su President of Russia, 24 ottobre 2014.
  17. ^ (EN) Alexei Anishchuk, Putin accuses United States of damaging world order, su Reuters, 24 ottobre 2014.
  18. ^ (EN) 70th session of the UN General Assembly, su President of Russia, 28 settembre 2015.
  19. ^ (EN) Shaun Walker, Syria? Ukraine? Isis? Blame it all on the west's rampant 'egotism', Putin says, in The Guardian, 28 settembre 2015.
  20. ^ (EN) Daniel Fata, Putin Announced His Manifesto Against the West Fifteen Years Ago. His Story Hasn’t Changed., su The Bulwark, 7 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2022).
  21. ^ (EN) Daniel Fried e Kurt Volker, The Speech In Which Putin Told Us Who He Was, su Politico, 18 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2022).
  22. ^ (EN) David Ignatius, Putin warned the West 15 years ago. Now, in Ukraine, he’s poised to wage war., in The Washington Post, 20 febbraio 2022.
  23. ^ (EN) Gideon Rachman, Understanding Vladimir Putin, the man who fooled the world, in The Guardian, 9 aprile 2022 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2022).
  24. ^ (EN) Andrew A. Michta, China, Russia and the West’s Crisis of Disbelief, in The Wall Street Journal, 7 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 28 novembre 2022).
  25. ^ (EN) Carl Mirra, Not One Inch, Unless It Is from Lisbon to Vladivostok, in Journal of Applied History, vol. 4, n. 1-2, 2022, pp. 126-148.
  26. ^ (EN) Harlan K. Ullman, Did NATO cause the war in Ukraine?, su The Hill, 11 maggio 2022.