Diocesi di Monterano

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Monterano
Sede vescovile titolare
Dioecesis Foroclodiensis sive Manturanensis
Chiesa latina
Sede titolare di Monterano
Resti della cattedrale di Santa Maria Assunta a Monterano
Vescovo titolareJavier Salinas Viñals
Istituita1966
StatoItalia
RegioneLazio
Diocesi soppressa di Monterano
Erettacirca IV secolo
Soppressacirca X secolo
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Monterano è una sede soppressa della Chiesa cattolica. Con il doppio titolo di Monterano, Forum Clodii (in latino: Dioecesis Foroclodiensis o Dioecesis Manturanensis[1]), è una sede titolare cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Forum Clodii, attestata come municipium romano fin dal III secolo, era una mansio della Via Clodia sul lato occidentale del lago di Bracciano, identificabile oggi con la tenuta di San Liberato nel comune di Bracciano.

Questa località ebbe una propria diocesi ed un vescovo, attestato a partire dal IV secolo. A questa sede, Lanzoni attribuisce anche il santo vescovo Alessandro, la cui Passio racconta il suo martirio e la sua sepoltura ad Baccanas, al ventesimo miglio della Via Clodia (oggi Baccano). Quattro sono i vescovi storicamente documentati ed attribuiti dagli autori alla diocesi di Forum Clodii: Domiziano (o Donaziano), che prese parte al sinodo romano indetto nel 313 da papa Milziade ed è menzionato nel De schismate Donatistarum di Ottato; Asterio, documentato nel 465; Gaudenzio, che partecipò nel 487 al concilio lateranense di papa Felice III; Colonio (o Colonico), che fu ai concili di papa Simmaco fra il 499 ed il 502.

Secondo lo storico francese Louis Duchesne[2], a causa delle incursioni longobarde, Forum Clodii «ebbe apparentemente a soffrire» e della sua diocesi non si conosce più nulla. Gli storici locali Fabrizio Felici e Andrea Sasso[3], ritengono che il centro di Forum Clodii «cessò di esistere in un momento non precisato del VI secolo» e la sede vescovile venne «trasferita a Manturanum, centro più facilmente difendibile».

Sono attribuiti alla diocesi di Monterano una serie di nove vescovi che, con il titolo di episcopi Manturianensis (o Maturianensis o Maturanensis), presero parte ai concili indetti dai pontefici tra il VII e il X secolo. Alcuni autori[4] assegnano tutti questi prelati alla diocesi di Martirano in Calabria; tuttavia, nel concilio romano del 680 il vescovo Esilarato sottoscrive gli atti come episcopus sanctae ecclesiae Manturianensis provinciae Tusciae[5], chiaro indizio dell'appartenenza di questi vescovi alla sede laziale e non a quella calabrese.

La diocesi è documentata fino al X secolo[6], ed in seguito fu annessa a quella di Sutri. Dell'antica cattedrale di Monterano, dedicata a Santa Maria Assunta, restano oggi solo ruderi.[7]

Dal 1966 Monterano è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica con il doppio titolo di Monterano, Forum Clodii; dall'8 settembre 2016 il vescovo titolare è Javier Salinas Viñals, già vescovo ausiliare di Valencia.

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi di Forum Clodii[modifica | modifica wikitesto]

  • Sant'Alessandro † (II secolo)
  • Domiziano o Donaziano † (menzionato nel 313)
  • Asterio † (menzionato nel 465)
  • Gaudenzio † (menzionato nel 487)
  • Colonio o Colonico † (prima del 499 - dopo il 502)

Vescovi di Manturanum[modifica | modifica wikitesto]

  • Reparato † (menzionato nel 649)
  • Esilarato † (menzionato nel 680)
  • Opportuno † (menzionato nel 721)
  • Domno † (menzionato nel 761)[8]
  • Bono † (menzionato nel 769)[9]
  • Teodosio † (menzionato nell'826)[10]
  • Teodoro † (menzionato nell'853)[11]
  • Floro † (prima dell'869[12] - dopo l'879)
  • Giovanni † (prima del 963 - dopo il 998/999)[13]

Cronotassi dei vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lidio Gasperini, Ecclesia Manturanensis quae antea Foroclodiensis. Ricerche sul cristianesimo antico nel Braccianese, in: "Aevum inter utrumque : Mélanges offerts à Gabriel Sanders", Steenbrugis, 1991, pp. 187-204.
  2. ^ Le sedi episcopali nell'antico ducato di Roma, p. 493.
  3. ^ Riserva naturale Monterano, p. 36.
  4. ^ Giuseppe Cappelletti, Le Chiese d'Italia dalla loro origine sino ai giorni nostri, vol. XXI, Venezia, 1870, pp. 208-209. Vincenzio d'Avino, Cenni storici sulle chiese arcivescovili, vescovili, e prelatizie (nullius) del regno delle due Sicilie, Napoli, 1848, p. 466.
  5. ^ Concilium universale Constantinopolitanum Tertium. Pars prima - Concilii actiones I-XI, a cura di Rudolf Riedinger, in Eduard Schwartz (ed.), Acta conciliorum oecumenicorum. Series Secunda. Volumen II/1, Berlino, 1990, p. 157,18.
  6. ^ Louis Duchesne, Le sedi episcopali nell'antico ducato di Roma, p. 493 .
  7. ^ Giampiero Marcello, Monterano (Canale Monterano) Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive., in www.arstum.it - Associazione per la ricerca storica nella Tuscia meridionale.
  8. ^ Monumenta Germaniae Historica, Concilia aevi Karolini (742-842), prima parte (742-817), a cura di Albert Werminghoff, Hannover e Lipsia, 1906, pp. 70,4. Il nome di Domnus humilis episcopus sanctae ecclesiae Manturanensi si trova nelle sottoscrizioni tra Bonifacio di Città di Castello e Epifanio di Perugia.
  9. ^ Monumenta Germaniae Historica, Concilia aevi Karolini (742-842), prima parte (742-817), a cura di Albert Werminghoff, Hannover e Lipsia, 1906, pp. 75 e 81. Gli atti del concilio indicano questo vescovo come episcopus civitate Maturiano (p. 75,31-32) oppure come episcopus Manturianensis (81,5-6). Gli editori assegnano a questo vescovo la sede di Monterano, in base alle indicazioni riferite da Duchesne (Liber Pontificalis, vol. I, Parigi, 1886, p. 483, nota 43).
  10. ^ Monumenta Germaniae Historica, Concilia aevi Karolini (742-842), seconda parte (819-842), a cura di Albert Werminghoff, Hannover e Lipsia, 1908, p. 562,10. Il nome di Theodosio episcopo Manturanense si trova nell'elenco delle presenze tra Benedetto di Amelia e Adriano di Faleri.
  11. ^ Monumenta Germaniae Historica, Die Konzilien der karolingischen Teilreiche 843-859, a cura di Wilfried Hartmann, Hannover, 1984, p. 336,18. Teodoro episcopus Manturanensis sottoscrisse gli atti conciliari tra Roderico di Città di Castello e Giovanni di Tuscania.
  12. ^ Monumenta Germaniae Historica, Die Konzilien der karolingischen Teilreiche 860-874, a cura di Wilfried Hartmann, Hannover, 1998, p. 336,18. Floro episcopus sancte Manturanensis ecclesie sottoscrisse gli atti conciliari tra Ildebrando di Veroli e Donato di Ostia.
  13. ^ Monumenta Germaniae Historica, Die Konzilien Deutschlands und Reichsitaliens 916-1001, seconda parte (962–1001), a cura di Ernst-Dieter Hehl, Hannover, 2007, pp. 232,5 - 245,4 - 577,14. Nel concilio del 963, Giovanni è indicato come episcopus Forocludensis, che secondo gli editori è la stessa persona che nei concili del 964 e del 998/999 è menzionato come vescovo Manturianensis o Maturanensis. Cappelletti (vol. XXI, p. 209), che assegna tutti i vescovi qui indicati dall'VIII al X secolo alla diocesi di Martirano in Calabria, inserisce il vescovo Martino, che prese parte al concilio di Ravenna del 967; tuttavia secondo gli atti conciliari (Die Konzilien…, p. 277,6), Martino era vescovo Mantuanensis ecclesie, che la critica testuale assegna alla sede di Ferrara, essendo la diocesi di Mantova in quel periodo occupata dal vescovo Gumbaldo (G. Schwartz, Die besetzung der bistümer Reichsitaliens unter den sächsischen und salischen kaisern : mit den listen der bischöfe, 951-1122, Leipzig-Berlin, 1913, p. 53, nota 1).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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