Dianthus pavonius

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Dianthus pavonius
Esemplare di Dianthus pavonius
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
Ordine Caryophyllales
Famiglia Caryophyllaceae
Tribù Caryophylleae
Genere Dianthus
Specie D. pavonius
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Caryophyllales
Famiglia Caryophyllaceae
Genere Dianthus
Specie D. pavonius
Nomenclatura binomiale
Dianthus pavonius
Tausch
Sinonimi

Dianthus neglectus[1]

Il garofano pavone (Dianthus pavonius Tausch) è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Cariofillacee.[2][3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Primo piano di un fiore di Dianthus pavonius

Dianthus pavonius è una pianta emicriptofita scaposa[3][4] che raggiunge un'altezza tra i 2 e i 25 cm.[5] Questo garofano a gambo corto si presenta in ciuffi densi. Ha foglie appuntite blu-verdastre e fiori di colore rosa porpora, con un cuore blu o marrone. Il periodo di fioritura va da aprile a maggio.[6] I frutti sono capsule cilindriche con diversi semi marroni piatti.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è presente principalmente nelle Alpi meridionali in Francia e in Italia.[2][3][5]

Cresce nei prati e predilige le zone soleggiate e il terreno umido moderatamente ricco di sostanze nutritive,[7] ad un'altitudine di 1100–3000 m sul livello del mare.[3][4]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dianthus pavonius Tausch, su biolib.cz.
  2. ^ a b (EN) Dianthus pavonius, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 25 settembre 2023.
  3. ^ a b c d Luirig Altervista
  4. ^ a b Acta Plantarum, su actaplantarum.org. URL consultato il 23 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2012).
  5. ^ a b S. Pignatti, Flora d'Italia, vol. I, Edagricole, 1982, p. 271.
  6. ^ Zipcodezoo
  7. ^ Plant encyclopedie, su plantenencyclopedie.nl. URL consultato il 23 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2012).

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