Daniel Ash

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Daniel Ash
Ash in concerto nel 2006
NazionalitàBandiera dell'Inghilterra Inghilterra
GenerePop alternativo[1]
Indie rock[1]
Rock gotico[1]
Dance rock[1]
Glam rock[1]
Rock sperimentale[1]
Strumentochitarra, basso elettrico, tastiere, sax
Gruppi attualiBauhaus, Poptone
Gruppi precedentiTones on Tail, The Bubblemen, Love and Rockets
Album pubblicati7
Studio6
Raccolte1

Daniel Ash (Northampton, 31 luglio 1957) è un chitarrista, cantante e cantautore britannico, conosciuto per aver fatto parte di gruppi musicali importati del post-punk, goth rock e neo-psichedelia degli anni ottanta, come Bauhaus e Love and Rockets. Il suo primo disco solista è stato pubblicato nel 1991.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Daniel Ash nel 1986.

Ha fatto parte del gruppo goth-rock dei Bauhaus. Dopo lo scioglimento dei Bauhaus nel 1983 si è concentrato sul suo progetto parallelo, Tones On Tail, peraltro avviato già nel 1982, dopodiché ha fondato i Love and Rockets nel 1985 con altri due ex membri dei Bauhaus, David J e Kevin Haskins. Il trio ha poi fatto un album a nome The Bubblemen nel 1988, mentre assieme a Kevin Haskins e Diva Dompe, nel 2007 i Poptone.

Sciolti i Love And Rockets dal 2003, Ash ha proseguito la sua carriera come artista solista[2].

Discografia come solista[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio[modifica | modifica wikitesto]

  • 1991 - Coming Down (Beggars Banquet)
  • 1992 - Foolish Thing Desire (Beggars Banquet)
  • 2002 - Daniel Ash (Psychobaby Records)
  • 2005 - Come Alive (Psychobaby Records)
  • 2014 - Stripped (GO! Studio)
  • 2017 - Freedom I Love

Raccolte[modifica | modifica wikitesto]

EP[modifica | modifica wikitesto]

  • 2000 - Daniel Ash EP
  • 2009 - It's a Burn Out EP

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

  • 1991 - This Love
  • 1991 - Walk This Way
  • 1992 - Get Out of Control
  • 1993 - Here She Comes
  • 2000 - Burning Man
  • 2001 - Spooky
  • 2002 - Burning Man x6 + 1
  • 2009 - Rock On (Dirty Queen)
  • 2010 - The Soldiers of Everyday
  • 2011 - The Push
  • 2011 - That's What We Said

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f (EN) Daniel Ash, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 18 luglio 2023.
  2. ^ Stefano Morelli, Daniel Ash (recensione), in Ritual, #9 anno II - Luglio/Agosto 2002.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN21412857 · ISNI (EN0000 0000 7570 2200 · Europeana agent/base/62741 · LCCN (ENn91078698 · GND (DE134317254 · BNE (ESXX1454805 (data) · BNF (FRcb13934850g (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n91078698