Cultura di Polada

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Ceramica

La cultura di Polada (2200-1600 a.C. circa[1][2]) è il nome con cui ci si riferisce ad una cultura dell'età del bronzo antica, diffusa in gran parte dell'Italia settentrionale.

Il nome deriva dalla località di Polada, nel territorio del comune di Lonato del Garda, dove negli anni tra il 1870 e il 1875 si ebbero i primi ritrovamenti attribuiti a questa cultura in seguito a lavori di bonifica in una torbiera. Altre stazioni importanti si ritrovano nell'area tra Mantova e il Lago di Garda e il lago di Pusiano.

Venne succeduta nella media età del bronzo dalla facies delle palafitte e degli abitati arginati.

Collana

Origine

Vi sono alcuni punti in comune con la precedente cultura del vaso campaniforme tra cui l'uso dell'arco e una certa maestria nella metallurgia[3]. Secondo Barfield la comparsa della facies di Polada è da collegare a movimenti di popolazioni provenienti dalla Germania meridionale e dalla Svizzera.

Diffusione

La maggior parte dei siti attribuibili a questa cultura sono stati scoperti intorno al lago di Garda, tra Lombardia orientale, Trentino e Veneto occidentale e intorno ai lago di Viverone e al lago Maggiore in Piemonte.

Influenze poladiane si riscontrano anche nelle culture della prima età del bronzo della Liguria, della Romagna[4], della Corsica[5] e della Sardegna (cultura di Bonnanaro).

Insediamenti

Ricostruzione di un insediamento poladiano su palafitta

Gli insediamenti in zona di laghetti e paludi intermorenici sono a palafitte appoggiate su "bonifiche"[6] di tronchi orizzontali, disposti in piattaforma stratificata o cassonata. Avevano un'estensione abbastanza contenuta, circa un ettaro, e una popolazione che si aggirava fra i 200 e i 300 individui per villaggio.

Aratro

Economia

L'economia delle genti poladiane era basata sull'allevamento, la caccia, l'agricoltura, la pesca e la raccolta in larga scala di frutti di bosco.

In un sito di questa cultura, presso Solferino, è stato rinvenuto il più antico esempio di cavallo addomesticato in Italia[7].

Cultura materiale

Se la ceramica è di impasto ancora grossolano, le altre attività umane crescono e si sviluppano: industria litica, in osso e corno, legno, metalli. Gli strumenti e le armi in bronzo mostrano somiglianze con quelli della cultura di Unetice e di altri gruppi del nord delle Alpi[1] tra cui il gruppo di Singen e quello di Straubing.

Note

  1. ^ a b Encyclopedic Dictionary of Archaeology - Barbara Ann Kipfer pg.446
  2. ^ Enciclopedia Treccani - Lombardia
  3. ^ An Early History of Horsemanship pg.129
  4. ^ Anna Maria Bietti Sestieri, Protostoria
  5. ^ Françoise Lorenzi, Les influences italiques dans la céramique de l'Age du Bronze de la Corse
  6. ^ Una "bonifica" è una palafitta costruita in sponda allo specchio o corso d'acqua, su un impalcato appoggiato al terreno con tronchi infissi nel limo per consolidarlo (vedi immagine sul sito Tragol.it), differente da una vera e propria palafitta "aerea", costruita su impalcature aeree sospese sopra il pelo dell’acqua.
  7. ^ An Early History of Horsemanship pg.129

Bibliografia

  • Anna Maria Bietti Sestieri, L'Italia nell'età del bronzo e del ferro : dalle palafitte a Romolo (2200-700 a.C.). with CD-ROM. Rome: Carocci. 2010. ISBN 9788843052073.
  • L. Barfield, Northern Italy Before Rome. London, Thames and Hudson, 1971
  • B. Barich, "Il complesso industriale della stazione di Polada alla luce dei più recenti dati", Bullettino di Paletnologia Italiana, 80, 22 (1971): 77-182.
  • Gianna G. Buti e Giacomo Devoto, Preistoria e storia delle regioni d'Italia, Sansoni Università, 1974
  • John M. Coles, A. F. Harding, The bronze age in Europe: an introduction to the prehistory of Europe, c. 2000-700 BC, Taylor & Francis, 1979 - ISBN 0-416-70650-9
  • L. Fasani, "L'età del Bronzo", in Veneto nell'antichità, Preistoria e Protostoria, Verona 1984.
  • R. Peroni, L'età del bronzo nella penisola italiana I. L'antica età del bronzo, Firenze, Olschki, 1971

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