Cotta (paramento liturgico)
La cotta, o surplice, è un paramento liturgico (da non confondersi con il rocchetto) consistente in una veste bianca indossata dal clero e dai ministranti nelle celebrazioni.
Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]
Facilmente riconoscibile dal suo collo quadro, è molto simile al camice; tuttavia, mentre il camice copre tutto il corpo raggiungendo le caviglie, la cotta si ferma alle ginocchia. Il tessuto scende perpendicolarmente al corpo, provvisto, sulle parti anteriori e posteriori, di pieghe verticali. Anche a essa, come al camice, possono essere applicati ricami di ogni genere. Le cotte più semplici possono avere ricami più modesti o semplici simboli religiosi.
Utilizzo[modifica | modifica wikitesto]
La cotta, indossata sull'abito talare, costituisce l'abito corale del clero. La cotta viene indossata dal clero in tutte le celebrazioni liturgiche, fatta eccezione della messa[1] (in questo caso i diaconi, i presbiteri o i vescovi celebranti devono obbligatoriamente indossare il camice). Se durante la celebrazione della messa è presente un ministro ordinato che indossa la cotta, significa che questi non sta celebrando o concelebrando ma semplicemente assistendo.
Note[modifica | modifica wikitesto]
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