Corrado Prisco

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Corrado Prisco sul set del film Stress 1971

Corrado Prisco (Baronissi, 11 settembre 1942) è un regista, produttore cinematografico e sceneggiatore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ha frequentato l'Accademia nazionale d'arte drammatica "Silvio D'Amico". È stato aiuto regista di Luchino Visconti, Orazio Costa, Herbert Graf e Sandro Sequi. Nella stagione 1964-1965 è stato aiuto regista al Teatro dell'Opera di Roma.[1] Nel 1970 ha diretto il cortometraggio La morte è sogno, interpretato da Franco Citti e Guido Alberti su soggetto e sceneggiatura scritti con Mario Bologna. L'anno successivo è regista del lungometraggio Stress[2], scritto con Bologna. Selezionato alla Biennale di Venezia, il film riceve il premio di qualità dal Ministero del turismo e dello spettacolo. Nel 1972 produce e collabora alla sceneggiatura di un film dello spagnolo Francisco Rovira Beleta (Peccato mortale). Nel 1977, realizza per lo Stato maggiore dell'Esercito italiano italiano, il cortometraggio I bersaglieri, con la partecipazione di Alberto Sordi, Pietro Mennea, Mario Soldati e Aldo Fabrizi.

Come produttore ha realizzato i film Grazie... nonna (1975) e Prima notte di nozze (1975), quest'ultimo anche come regista. Ha collaborato con Turi Vasile alla produzione del film Pane e cioccolata ha prodotto con la società Laser film, socio con Turi Vasile, Il tango della gelosia (1981), Lo scialo (1986), Guerra di spie (1987) e Per odio, per amore (1991).[1] Nel 1987 ha fondato e diretto la rivista Cinema & Industria; dagli anni '90 si è dedicato alla produzione ed organizzazione di eventi internazionali, fra cui il premio "Italia nel mondo" (la prima edizione si è svolta nel 1994 a New York) e, per il Ministero della difesa, i primi Giochi mondiali militari, tenutisi nel 1995 allo Stadio Olimpico di Roma.[1]

Filmografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Regia

Sceneggiatore

Produttore

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Biografia, su fondazioneitalianelmondo.com.
  2. ^ STRESS, su www.giffonifilmfestival.it. URL consultato l'8 giugno 2022.

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