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Cittadella di Herat

Coordinate: 34°20′45″N 62°11′19″E
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Cittadella di Herat
Qalʿa-ye Eḵtiār-al-Din
StatoImpero timuride, Emirato dell'Afghanistan, Regno dell'Afghanistan, Repubblica dell'Afghanistan, Repubblica Democratica dell'Afghanistan, Stato Islamico dell'Afghanistan, Stato Islamico di Transizione dell'Afghanistan
Stato attualeAfghanistan (bandiera) Afghanistan
ProvinciaHerat
CittàHerat
Coordinate34°20′45″N 62°11′19″E
Mappa di localizzazione: Afghanistan
Cittadella di Herat
Informazioni generali
Tipocittadella
Inizio costruzioneXIV secolo
Condizione attualerestaurato
Proprietario attualenazionale
Visitabilesi
Informazioni militari
UtilizzatoreImpero timuride, Emirato dell'Afghanistan, Regno dell'Afghanistan, Repubblica dell'Afghanistan, Repubblica Democratica dell'Afghanistan, Stato Islamico dell'Afghanistan, Stato Islamico di Transizione dell'Afghanistan
Funzione strategicadifensiva
Termine funzione strategica2005
nelle note
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La cittadella di Herat (in pashtu سکندرۍ کلا ‎; in dari ارگ هرات; detta anche Arg) è ritenuta essere l'edificio più antico della città afghana di Herat.[1]

La struttura si trova all'interno delle antiche mura cittadine e aveva un proprio sistema di fortificazioni con 4 entrate, ognuna delle quali era posta di fronte a una porta della città. Dal XIV secolo è nota come Qalʿa-ye Eḵtiār-al-Din, in onore dell'omonimo condottiero kartide. La sua area si estendeva per 18 x 42 m su un terrazzo rialzato.[2]

Si ritiene che la cittadella sorga sulle fondamenta di un forte costruito per volere di Alessandro Magno. Il complesso odierno venne edificato durante il regno di Shah Rukh nel 1415, dopo che Tamerlano aveva distrutto quel poco che era stato lasciato da Gengis Khan. Il complesso subì ingenti danni nel corso dei secoli, dovuti ai diversi saccheggiamenti perpetrati dai vari conquistatori e dai furti delle preziose travi del tetto e dei mattoni cotti da parte della popolazione locale.[1]

Nel 1953 il comandante dell'esercito di Herat ne ordinò la completa distruzione ai fini di dislocare la sua sede operativa nella periferia cittadina. Tuttavia, la struttura restò indenne grazie al tempestivo intervento del re Mohammed Zahir Shah, e negli anni '70 venne inaugurato un profondo processo di restauro che venne completato appena due mesi prima dell'invasione sovietica dell'Afghanistan.[1]

La cittadella ha continuato a svolgere le funzioni di sede di potere, presidio militare e prigione fino al 2005, quando il Ministero del Turismo afghano lo ha reso un sito di interesse permettendone l'accesso ai visitatori stranieri.[1]

La cittadella è costruita su un tumulo artificiale e si estende per 250 metri da est a ovest. Le sue 18 torri si ergono a oltre 30 metri sopra il livello stradale, con mura spesse 2 metri. Un tempo un fossato completava le difese sino al 2003, quando si è deciso di realizzare un parco pubblico al suo posto.[1]

In passato la facciata esterna presentava un'incisione cufica di una poesia che esaltava la grandezza della struttura: "Che non sia mai alterato dai tremori del tempo che la circonda". Gran parte di queste piastrelle sono andate perdute, ad eccezione di una piccola parte sita sulle mura esposte a nordovest che viene chiamata Torre timuride.[1]

L'ingresso principale si trova a ovest e porta al recinto inferiore della struttura. Nel recinto superiore invece si trova la parte più fortificata dell'edificio e e dispone di pozzi propri, utilizzati per consentire ai difensori di resistere agli assedi. A sinistra del cortile principale c'è un piccolo hammam con pareti dipinte con motivi floreali e faunistici (pavoni). La cinta muraria è sormontata da merli dai quali è possibile scorgere i minareti del Complesso Musalla e gli ultimi resti delle antiche mura cittadine.[1]

Descrizione di Robert Byron

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La cittadella di Herat è descritta da Robert Byron nel diario di viggio La via per l'Oxiana:

«Ho già accennato alla cittadella di Ikhtiyar ad-Din, situata a nord delle mura. Fu costruita la prima volta nel XIV secolo dai Kart Malik, probabilmente quando si ribellarono ai mongoli. La ripresa del nazionalismo persiano, indicata da questo episodio, fu di breve durata. Alla fine del secolo sopraggiunse dall'Asia centrale un'altra ondata di popoli; gli eserciti di Tamerlano abbatterono i Kart e il loro castello. Più tardi, Shah Rukh capì che gli occorreva una fortezza. Nel 1415 diede ordine che settemila uomini fossero adibiti a riedifiacre l'antico forte, e da allora esso è stato il centro della storia politica di Herat. Attualmente è la sede del comandante in capo e della guarnigione.
Il prospetto settentrionale consiste in un massiccio bastione lungo circa quattrocento metri, intervallato dalle sporgenze delle torri semicircolari. Di queste, quella all'estremità occidentale ha un motivo di mattoni azzurri inseriti nella superficie di terra secca, una combinazione di materiali insolita, che autorizza a pensare che almeno questa torre risalga alla ricostruzione di Shah Rukh.»

  1. ^ a b c d e f g Herat Citadel | Afghanistan, Asia | Attractions, su Lonely Planet. URL consultato il 14 giugno 2024.
  2. ^ (EN) HERAT (XML), su BRILL. URL consultato il 14 giugno 2024.

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