Chiesa di Santa Mostiola

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Chiesa di Santa Mostiola
Il tiburio
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàPavia
IndirizzoVia Luigi Porta, 21
Coordinate45°11′01.11″N 9°09′33.21″E / 45.183643°N 9.159225°E45.183643; 9.159225
ReligioneCristiana Cattolica di Rito Romano
TitolareSanta Mustiola
ConsacrazioneX secolo
Sconsacrazione1799
Stile architettonicoRomanico Lombardo

La chiesa di Santa Mostiola è un ex edificio di culto cattolico della città di Pavia, in Lombardia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fin dal 925 è documentata, presso il palazzo Reale[1][2], l’esistenza a Pavia di una chiesa dedicata a Santa Mostiola, l’edificio, ricostruito verosimilmente nel XII secolo, fu concesso nel 1254 ai frati Eremitani di Sant’Agostino[3], che, intorno alla chiesa eressero un convento. Grazie ai religiosi la chiese poté godere di numerose donazioni da parte di famiglie aristocratiche pavesi, come i Maletto, i Pietra, gli Schiaffinati, i Beccaria, i Bottigella e i Mezzabarba, che la dotarono (soprattutto nel corso del Quattrocento) di cappelle e la scelsero come luogo di sepoltura[4]. Nel 1542, dopo aver attraversato alcuni decenni di decadenza causati dai disordini e dagli assedi che Pavia dovette subire durante le Guerre d’Italia, il convento venne unito a quello di Sant’Agostino e nel 1566 fu ceduto alle monache Benedettine di Monte Oliveto. Intorno alla metà del XVIII secolo la chiesa fu interessata da numerosi interventi edilizi, progettati da Lorenzo Cassani, e fu dotata di dipinti e affreschi di Filippo Abbiati e Federico Ferrario. Nel 1799 il monastero venne soppresso[5] e divenne proprietà (insieme ai suoi vasti fondi agricoli in Lomellina e nell’Oltrepò) della repubblica Cisalpina. L’altare maggiore fu acquistato dalla chiesa di Santa Maria Assunta di Costa de’ Nobili, mentre, tra il 1803 e il 1808, la chiesa e il monastero vennero alienati a privati[6]. Nel 1884 ciò che rimaneva della chiesa e del complesso monastico venne acquistato dall’Istituto Nascimbene, ente morale di beneficenza, e dal 2010 ospita la sezione Luigi Nascimbene dell’Eucentre[7].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La facciata.

La chiesa, come molti edifici religiosi romanici pavesi, presenta una facciata a capanna (in parte conservata), con spioventi non ripidi, dotata al vertice di una loggetta cieca. Internamente la chiesa è divisa in tre navate, sorrette da pilastri in laterizio, le navate laterali sono scandite in campate rettangolari, mentre quella centrale è quadrata[8]. Sopravvivono anche le due absidi minori, mentre quella maggiore fu modificata nel XVI secolo, e il tiburio, ottagonale, provvisto di bifore cieche su ogni lato[9].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La Pavia dei Longobardi è nascosta sotto il suolo: un radar l’ha scoperta, su ilgiorno.it.
  2. ^ Ex chiesa della Mostiola spuntano antichi resti, su laprovinciapavese.gelocal.it.
  3. ^ Convento di Santa Mostiola, eremitani (sec. XIII - 1566), su lombardiabeniculturali.it.
  4. ^ Renata Demartini, Le vicende edilizie della ex chiesa di santa Mostiola in Pavia, in Bollettino della Società Pavese di Storia Patria, CIV, 2004, pp. 56- 64..
  5. ^ Monastero di Santa Mostiola, benedettine (1568 - 1799), su lombardiabeniculturali.it.
  6. ^ Renata Demartini, Le vicende edilizie della ex chiesa di Santa Mostiola in Pavia, in Bollettino della Società Pavese di Storia Patria, CIV, 2004, pp. 65- 85..
  7. ^ Sezione “Luigi Nascimbene”, su eucentre.it.
  8. ^ Chiesa di S. Mostiola (ex) Pavia (PV), su lombardiabeniculturali.it.
  9. ^ Renata Demartini, Le vicende edilizie della ex chiesa di Santa Mostiola in Pavia, in Bollettino della Società Pavese di Storia Patria, CIV, 2004, pp. 48- 52..

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Renata Demartini, Le vicende edilizie della ex chiesa di Santa Mostiola in Pavia, in "Bollettino della Società Pavese di Storia Patria", CIV (2004), pp. 45- 88.
  • Giovanna Forzatti Golia, Istituzioni ecclesiastiche pavesi dall'età longobarda alla dominazione visconteo- sforzesca, Roma, Herder, 2002.
  • Anna Segagni Malacart, L'architettura romanica pavese, in Storia di Pavia, III/3, L’arte dall’XI al XVI secolo, Milano, Banca Regionale Europea, 1996.

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