Chiesa di Sant'Antonio Abate all'Esquilino

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Sant'Antonio abate all’Esquilino
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLazio
LocalitàRoma
Coordinate41°53′49.1″N 12°30′01.5″E / 41.896972°N 12.500417°E41.896972; 12.500417
Religionegreco-cattolica russa di rito bizantino
Diocesi Roma
Inizio costruzione1481
Sito webwww.antonioabate.narod.ru

La chiesa di Sant'Antonio abate all'Esquilino è una chiesa di Roma, nel rione Esquilino, in via Carlo Alberto.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'interno, con l'iconostasi del pittore russo Gregorio Maltzeff.

Questa chiesa antichissima si trova presso la Basilica di Santa Maria Maggiore. Aveva annesso un ospedale, precedente la nostra chiesa e costruito nella seconda metà del XIII secolo, per la cura degli ammalati del cosiddetto “fuoco di sant'Antonio”.

L'Armellini riporta questa curiosità relativa all'ospedale:

«Michele Lonigo racconta un curioso privilegio che nel secolo XIV godeva il priore dell’ospedale, e che egli dice di aver tolto da un antico manoscritto. Scrive adunque che quel priore assisteva in alcuni giorni al pranzo del papa, e quanto dalla mensa del pontefice avanzava di pane, di vino e di ogni altro cibo e bevanda, veniva donato per elemosina al suddetto priore, che a bella posta in una camera vicina teneva pronto il cesto per portar seco il tutto agli infermi dell’ospedale.»

La chiesa fu costruita nel 1308, in sostituzione di una preesistente e chiamata Sant’Andrea cata barbara (del V secolo); fu poi riedificata nel 1481 da Papa Sisto IV, e subì ulteriori restauri interni nel Settecento. La facciata invece, opera di Antonio Muñoz, risale ai lavori di ripristino della chiesa nella prima metà del XX secolo (poiché era stata abbandonata dopo l'Unità d'Italia): il portale romanico inserito nella facciata è tutto ciò che rimane dell'antico ospedale. L'iscrizione sopra di esso ricorda la fondazione dell'ospedale voluta dal cardinal Pietro Capocci.

Nel 1928 la chiesa e le sue adiacenze furono acquistate dalla Santa Sede; la chiesa fu assegnata ai cattolici russi di rito bizantino, mentre gli edifici annessi furono trasformati nel Pontificio Collegio Russicum, centro di studi russi ed orientali.

Oggi si accede alla chiesa tramite una doppia rampa di scale, costruite dopo il 1870, quando enormi sbancamenti di terreno portarono all'abbassamento del livello della via Carlo Alberto. Invece prima la chiesa dava su una grande piazza, dove il 17 gennaio, giorno della festa di sant'Antonio, si svolgeva la consueta e celebre benedizione degli animali.

Arte[modifica | modifica wikitesto]

L'interno si presenta a croce latina con tre navate coperte da volte a crociera con un'abside profonda.

Opere importanti all'interno della chiesa sono:

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mariano Armellini, Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX, Roma 1891, pp. 813-815.
  • Claudio Rendina, Le Chiese di Roma, Newton & Compton Editori, Milano 2000, p. 36.
  • Claudia Cerchiai, Rione XV Esquilino, in AA.VV, I rioni di Roma, Newton & Compton Editori, Milano 2000, Vol. III, pp. 968–1014.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàGND (DE7739375-2