Chiesa di San Giovanni Evangelista (Villa d'Ogna)

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Chiesa di San Giovanni Evangelista
Chiesa di San Giovanni Evangelista
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàVilla d'Ogna
IndirizzoVia IV Novembre
Coordinate45°54′32.66″N 9°55′58.62″E / 45.909072°N 9.932951°E45.909072; 9.932951
Religionecattolica di rito romano
Diocesi Bergamo

La chiesa di San Giovanni Evangelista è il principale luogo di culto cattolico di Ogna, frazione di Villa d'Ogna, dedicata a san Giovanni Evangelista.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Non si conosce la data di costruzione della chiesa, ma certamente fu elevata a parrocchia nel 1520. Inizialmente era stata dedicata ai santi Giorgio e Giovanni Battista, per venire successivamente intitolata ai due santi: Giovanni Battista e Giovanni Evangelista.[2]
Gli atti della visita pastorale di Agostino Lipponano, rappresentante il vescovo di Bergamo Luigi Lippomano del 4 agosto 1560, testimoniano la presenza di una chiesa dedicata al santo evangelista, sicuramente nel XVI secolo, venendo poi visitata nel 1575 dal cardinale san Carlo Borromeo: Gli atti documentano che era priva di reddito, tanto che aveva proposto di sopprimere la parrocchia:

«...Il Rev.mo Ordinario consideri se sia il caso di sopprimere questa parrocchia a causa della mancanza di mezzi, della povertà degli abitanti e dell'esiguo numero di anime e di unirla alla parrocchia vicina...»

L'edificio si presentava gravemente ammalorato nel 1641 fu quindi richeista la sua riedificazione.[3] Fu il parroco don Antonio De Fulgentiis a provvedere alla sua ricostruzione lasciando inalterata solo la zona presbiteriale. Il nuovo edificio venne consacrato il 30 giugno 1649 dal vescovo di Bergamo Gregorio Barbarigo e entro il 1695 era stata ricostruita anche la nuova sagrestia[2]. Sono gli atti della visita pastorale del settembre 1864 del vescovo Pietro Luigi Speranza che risulta una citazione del parroco Luigi Zucchelli, il quale fa riferimento alla chiesa come presenza molto antica:

«...la parrocchia comprende la chiesa parrocchiale, l'oratorio di San Lorenzo, e una cappella dei conti Moroni. Questa chiesa fu fondata al tempo di Santa Barnaba che consacrò il 1° vescovo di Bergamo San Narno che si crede nativo di Onore e domiciliato per qualche tempo in Ogna.»

L'edificio di culto necessitava però di nuovi arredi, fu richiesta infatti alle famiglie, con voto quasi unanime,[4] l'adesione alla posa di un nuovo altare, con relative decorazioni e quindi il sostegno economico alla spesa. Questo fu costruito dagli artisti della famiglia fantoniana di Rovetta Grazioso e Andrea. La costruzione degli arredi richiese l'aiuto economico e materiale delle famiglie della comunità[5] Nella seconda metà dell'Ottocento fu alzata la torre campanaria con la benedizione delle nuove campane nel 1869. L'archivio della parrocchia conserva le trentacinque lettere di sollecito del pagamento che la ditta fonditrice richiedeva, il costo totale era di 4.672,00 lire. Per il saldo il parroco dovette ricorrere all'aiuto economico del conte Alessandro Moroni, che abitava palazzo Moroni, ma qui il parroco trovò un rifiuto, anche se poi il conte offrì il legname di parte delle sue proprietà per soddisfare le esigenze della parrocchia, con l'ampliamento di una campata e il rifacimento della pavimentazione abbassandola di circa un metro nel 1878. Il Novecento vide lavori di mantenimento e di restauro generale.[3][6]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa è dislocata dal centro abitato, trovandosi sull'antica piazza della frazione di Ogna. L'edificio è rivolto con la facciata a nord, e presenta la parte centrale delimitata da lesene, leggermente avanzata rispetto alle due parti laterali anche queste delimitate da lesene poggianti su zoccolatura in pietra, e culminanti con capitelli dorici che sorreggono la una trabeazione dove è riportata la scritta "D.O.M. ET DIVO IOANNI ES DEATUM". La facciata culmina col il timpano triangolare modanato.[3]

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'aula a navata unica, è preceduta dalla bussola in noce, ed è composta da quattro campate divisa da lesene. Presenta sull'arco trionfale che precede il presbiterio, la scritta: "Ecce tubernaculum Dei cum hominibus" (Ecco la tenda di Dio con gli uomini). Il presbiterio si presenta a pianta rettangolare di piccole dimensioni accessibile da due gradoni marmorei. L'altare maggiore, opera fantoniana, ha due angeli marmorei scolpiti e una medaglia centrale raffigurante lAssunzione di Maria; il tabernacolo è in legno dorato.

Anche i due altari laterali dedicati a san Lorenzo e alla Madonna del Rosario, sono stati realizzati sempre dalla bottega dei Fantoni di Rovetta, e conservano le statue lignee raffiguranti i santi Domenico di Guzman e Caterina da Siena, beato Alberto da Villa d'Ogna, e Lucina, realizzati tra il 1748 e il 1753. Il presbiterio conserva il coro ligneo composto da undici stalli e alcune tele tra cui quella di Carlo Ceresa datata 1653 qui raffigurante san Narno, identificato dalla scritta posta nella parte inferiore del dipinto, santo probabilmente nato nella località. Un ulteriore dipinto raffigura Sant'Antonio e la Vergine con Bambino, santo e offerenti. La chiesa ospita la statua lignea della Madonna del Carmine di Angelo Virgilio Vavassori.

Il battistero è posto sul lato sinistro della navata dentro una nicchia. Composto in marmo grigio di Ardesio la fonte, mentre la copertura lignea è in noce come comandato dal cardinale Borromeo nella sua visita pastorale del 1575; lo spazio è delimitato da una barriera in ferro. Sempre sul lato sinistro è presente l'organo realizzato dalla ditta Perolini di Villa d'Ogna nel 1790 e restaurato sempre dalla medesima ditta nel 1881.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Chiesa di San Giovanni Evangelista, su lombardiabeniculturali.it, Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 24 gennaio 2020..
  2. ^ a b Antonio Cevolani, Gianpiero Garavelli, Enea Oprandi, Terra di Villa d'Ogna, Terra di Ogna, Ferrari editrice, 1987, p. 50.>
  3. ^ a b c BeWeB.
  4. ^ 25 voti a favore contro uno contrario
  5. ^ Documentazione in archivio parrocchiale

    «[...] fu fatta vicinia con l'intervento della maggior parte dei capifamiglia per la costruzione degli altari, Dagli incaricati fu fatto notare che per farli di marmo la spesa risulterebbe il triplo di farli in legno, fu perciò deciso di farli in legno. [...]Congregati i capifamiglia nel solito luogo, dai deputati per le ancone fu esposto esser meglio di rimodernare e stabilire tutta la chiesa di dentro, prima di mettere in opera le due ancone, una delle quali, cioè quella dell'altare della Beata Vergine, è quasi in ordine. Io Giovanni Grumelli curato ho fatto questa memoria perché desidero molto vedere la chiesa più decente»

    .
  6. ^ Il conte Moroni riteneva di non essere stato contattato alla decisione della comunità per la fusione delle campane, e che riteneva i tempi economicamente non adatti ad affrontare tali spese Antonio Cevolani, Gianpiero Garavelli, Enea Oprandi, Terra di Villa d'Ogna, Terra di Ogna, Ferrari editrice, 1987, p. 52..

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A. Bonicelli, Cent'anni della banda di Villa d'Ogna, Clusone, 2000.
  • Antonio Cevolani, Gianpiero Garavelli, Enea Oprandi, Terra di Villa d'Ogna, Terra di Ogna, Ferrari editrice, 1987.

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