Chiesa di San Giacomo Maggiore (Ledro)

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Chiesa di San Giacomo Maggiore
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneTrentino-Alto Adige
LocalitàPré (Ledro)
Coordinate45°52′00.1″N 10°47′17.4″E / 45.866694°N 10.788167°E45.866694; 10.788167
Religionecattolica di rito romano
TitolareSan Giacomo Maggiore
Arcidiocesi Trento
Consacrazione1768
Inizio costruzioneXVI secolo

La chiesa di San Giacomo Maggiore è la parrocchiale di Pré, frazione di Ledro, nella Valle di Ledro in Trentino. Fa parte della zona pastorale di Riva e Ledro e risale al XVI secolo.[1][2][3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Interno
La pala dietro all'altare maggiore

La prima citazione dell'edificio religioso si ebbe nel 1537 ed è contenuta negli atti relativi a una visita pastorale compiuta nel territorio dal cardinale e principe vescovo di Trento Bernardo Clesio.[1]

L'edificio venne ampliato attorno alla fine del XVII secolo. Nello stesso periodo gli interni vennero decorati e assunse la dignità di curazia. Tra il 1750 ed il 1754 la chiesa venne restaurata in modo radicale e consacrata nel 1768.[1]

Un nuovo e più recente restauro si è realizzato nel 2003.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il luogo di culto, esempio di barocco minore,[3] si trova al centro dell'abitato ed è orientato verso est. La facciata è caratterizzata da quattro lesene che la percorrono per tutta la sua altezza e che sorreggono un frontone triangolare e presenta un particolare arrotondamento ai lati. Il portale ha una struttura baroccheggiante. La torre campanaria è posta sul lato sud.[1]

La navata interna è unica con quattro cappelle laterali. In queste cappelle è da notare il particolare effetto prospettico ottenute dagli affreschi che simulano pale sporgenti dalla superficie della parete. L'altar maggiore marmoreo è di scuola castionese e la pala seicentesca raffigura San Giacomo.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Chiesa di San Giacomo Maggiore <Prè di Ledro, Ledro>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 24 aprile 2022.
  2. ^ BeWeB.
  3. ^ a b c Aldo Gorfer, pp. 364-365.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]