Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Montescaglioso)

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Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneBasilicata
LocalitàMontescaglioso
Indirizzovia Chiesa Maggiore
Coordinate40°33′26.1″N 16°39′53.2″E / 40.55725°N 16.664778°E40.55725; 16.664778
Religionecattolica
TitolareSanti Pietro e Paolo
Arcidiocesi Matera-Irsina
Consacrazione1823

La chiesa dei Santi Pietro e Paolo è la parrocchiale di Montescaglioso, in provincia di Matera e arcidiocesi di Matera-Irsina[1][2]; fa parte della vicaria Mare.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La prima citazione di una chiesa dedicata ai santi Pietro e Paolo risale al 1310; una seconda menzione è poi contenuta in un documento del 1324[3].

A partire dalla metà Cinquecento, nelle relazioni delle visite pastorali effettuate dagli arcivescovi di Matera sono contenute delle descrizioni di questo luogo di culto[4].

Nel 1776, in seguito al crollo parziale di una navata laterale, si decise di demolire la vecchia chiesa e ricostruirla ex novo, vista l'inutilità di un possibile restauro, giacché l'edificio era insufficiente a soddisfare le esigenze dei fedeli ed era giudicato "vecchio, buio, umido e ammorbato da aria mefiticosa"[3][5].

La nuova parrocchiale, iniziata nel 1780 e completata nel 1804, andò subito gravemente danneggiata a causa del crollo di due pilastri; l'anno successivo partirono i lavori di ripristino su progetto dell'architetto barese Gimma e terminarono verso il 1820 con la realizzazione degli stucchi, mentre poi la consacrazione venne impartita il 29 maggio 1823[6].

Nel 1990 si procedette all'adeguamento liturgico della chiesa secondo le disposizioni postconciliari[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

La facciata della chiesa, rivolta a sudest, è suddivisa da una cornice marcapiano in due ordini, entrambi abbelliti da lesene; quello inferiore presenta centralmente il portale d'ingresso, sormontato da una nicchia, e ai lati due finestrelle, mentre quello superiore, affiancato da volute, è caratterizzato da una finestra colorata e dal coronamento mistilineo[1].

Annesso alla parrocchiale è il campanile a base quadrata, la cui cella presenta su ogni lato una monofora ed è coperta dalla cupoletta[1].

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'interno dell'edificio è suddiviso in tre navate da pilastri abbelliti da lesene e sorreggenti degli archi a tutto sesto, sopra i quali corre la cornice modanata e aggettante su cui si impostano le volte lunettate; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di alcuni gradini, ospitante l'altare maggiore e chiuso dall'abside di forma semicircolare[1].

Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali le quattro pale raffiguranti le Nozze di Cana, la Cena a casa di Simone, la Natività e la Presentazione al Tempio, eseguite dal calabrese Mattia Preti[7], i dipinti firmati dal veneziano Giovanni Donadio, alcune acquasantiere provenienti dalla chiesa partenopea di Santa Maria di Toledo e il fonte battesimale, realizzato con materiali di una fontana dell'abbazia di San Michele Arcangelo[7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Chiesa dei Santi Pietro e Paolo <Montescaglioso>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 12 giugno 2023.
  2. ^ BeWeB.
  3. ^ a b Chiesa Madre dei SS. Pietro e Paolo, su comune.montescaglioso.mt.it. URL consultato il 12 giugno 2023.
  4. ^ Chiesa Madre dei SS. Pietro e Paolo, su patrimonioculturale.regione.basilicata.it. URL consultato il 12 giugno 2023.
  5. ^ CHIESA DI SS. PIETRO E PAOLO (CHIESA MADRE), su fondoambiente.it. URL consultato il 12 giugno 2023.
  6. ^ 29 Maggio 1823: consacrazione della nuova Chiesa Madre di Montescaglioso, su montescaglioso.net. URL consultato il 12 giugno 2023.
  7. ^ a b Montescaglioso - Parrocchia Santi Pietro e Paolo, su chiesadimaterairsina.it. URL consultato il 12 giugno 2023.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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