Charles Cecil

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando il nobile del '600, vedi Charles Cecil, visconte Cranborne.
Charles Cecil nel 2013

Charles Cecil (11 agosto 1962) è un autore di videogiochi britannico, noto per essere il fondatore e il presidente di Revolution Software.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato nel 1962, Charles Cecil trascorse i primissimi anni della propria vita nella Repubblica Democratica del Congo, dove suo padre lavorava come ragioniere presso la multinazionale Unilever.[1] Quando aveva due anni la sua famiglia fu costretta a fuggire dal Paese, agitato dal colpo di Stato di Mobutu Sese Seko: lui e sua madre furono aerotrasportati, mentre suo padre dovette lasciare il Paese su un cargo che trasportava birra.[1]

Tornato in Inghilterra frequentò la scuola dell'obbligo nell'Hampshire, prima di trasferirsi a Manchester per studiare ingegneria meccanica; ben presto, tuttavia, rimase affascinato dal mondo dei videogiochi, che lo attirava per via della sua commistione di creatività e tecnica.[2] Per questo motivo, durante gli anni dell'università, cominciò a lavorare presso uno sviluppatore di videogiochi britannico, Artic Computing:[2] tra il 1981 e il 1982 l'azienda pubblicò i primi titoli sviluppati da Cecil, tre avventure testuali intitolate Adventure B: Inca Curse, Adventure C: Ship of Doom e Adventure D: Espionage Island.[3] Negli anni successivi Cecil continuò il proprio lavoro presso Artic Computing: qui, nel 1986, conobbe Tony Warriner, giovane programmatore esordiente che propose all'azienda un proprio titolo, Obsidian; il gioco venne pubblicato da Artic proprio grazie all'intermediazione di Cecil.[2]

Dopo la chiusura di Artic Computing, avvenuta intorno alla metà degli anni Ottanta, Cecil decise di fondare una piccola azienda sviluppatrice di videogiochi, la Paragon Programming, ma nel 1987 venne assunto dall'editore britannico U.S. Gold e successivamente divenne manager della divisione europea di Activision,[3] dedicandosi quindi più alla gestione della produzione che all'aspetto creativo del settore.

Nel 1990, tuttavia, Cecil decise di tornare a dedicarsi allo sviluppo di videogiochi, gettando le basi dell'azienda che negli anni successivi gli avrebbe dato la fama: Revolution Software. La società venne fondata da Cecil stesso insieme alla sua fidanzata Noirin Carmody, al suo ex collega Tony Warriner e a un amico di quest'ultimo, David Sykes:[2] il gruppo stabilì la propria sede a Kingston upon Hull, aiutato da un prestito concesso dalla madre di Cecil,[4] e si pose subito l'obiettivo di realizzare videogiochi di genere avventura grafica, sulla scia del successo avuto in quegli anni da Sierra.[5] Dopo la tiepida accoglienza riservata al titolo d'esordio, Lure of the Temptress, pubblico e critica apprezzarono il secondo gioco di Revolution, Beneath a Steel Sky, ma fu soltanto con il terzo progetto, Broken Sword: Il segreto dei Templari, che il nome di Cecil divenne celebre nel settore:[3] il titolo ha dato origine alla serie omonima, diventando il gioco più noto dell'azienda e una delle più famose avventure grafiche di sempre.

Cecil, oltre a ricoprire la carica di presidente di Revolution Software, si occupa anche della regia di ogni singolo progetto dell'azienda. Al di fuori della sua società, Cecil ha fornito consulenze su storia e design per altri due titoli: Il codice da Vinci, sviluppato da The Collettive e pubblicato nel 2006,[6] e Doctor Who: The Adventure Games, sviluppato da Sumo Digital e pubblicato nel 2010.[7]

Nel 2006, nel corso dei Develop Industry Excellence Awards organizzati dalla rivista di settore Develop, Charles Cecil è stato insignito dello status di Development Legend.[8] Nel 2011, inoltre, Cecil è stato nominato membro dell'Ordine dell'Impero Britannico dalla Regina d'Inghilterra per i servizi resi nell'industria dei videogiochi.[9]

Videogiochi[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Membro dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria
«per servizi resi nell’industria dei videogiochi[9]»
— 2011

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Julie Hayes, Charles Cecil, the man behind Revolution Software, su yorkpress.co.uk, The Press, 13 aprile 2010. URL consultato l'11 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2012).
  2. ^ a b c d (EN) Sebastian Nisi, Interview: Charles Cecil, su adventure-treff.de, AdventureTreff.de, 29 marzo 2009. URL consultato l'11 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2012).
  3. ^ a b c (EN) Russel Barnes, Starting a Revolution – An interview with Charles Cecil, su totalpcgaming.com, TotalPcGaming. URL consultato l'11 marzo 2012.
  4. ^ (EN) The making of Lure of the Temptress, su next-gen.biz, Edge, 9 maggio 2008, p. 1. URL consultato il 18 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2012).
  5. ^ (EN) Evan Dickens, Interview: Tony Warriner, su adventuregamers.com, Adventure Gamers, 20 settembre 1999, p. 1. URL consultato l'8 settembre 2011.
  6. ^ (EN) David Chapman, 2K Games Dechipers The Da Vinci Code, su uk.xbox.gamespy.com, GameSpy, 11 novembre 2005. URL consultato il 12 marzo 2012 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2014).
  7. ^ (EN) Michael French, BBC signs Cecil and Sumo Digital for Doctor Who game, su develop-online.net, Develop, 8 aprile 2010. URL consultato il 12 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2012).
  8. ^ (EN) Develop Awards 2006: Winners, su intentmedia.co.uk, Intent Media, 13 luglio 2006. URL consultato il 25 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 27 luglio 2009).
  9. ^ a b (EN) Michael French, MBE for Charles Cecil, su develop-online.net, Develop, 11 giugno 2011. URL consultato il 12 marzo 2012 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2012).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]