Ceratozamia sabatoi

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Ceratozamia sabatoi
Stato di conservazione
In pericolo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Cycadophyta
Classe Cycadopsida
Ordine Cycadales
Famiglia Zamiaceae
Genere Ceratozamia
Specie C. sabatoi
Nomenclatura binomiale
Ceratozamia sabatoi
Vovides, Vázq.Torres, Schutzman & Iglesias, 1993

Ceratozamia sabatoi Vovides, Vázq.Torres, Schutzman & Iglesias, 1993 è una pianta appartenente alla famiglia delle Zamiaceae, diffusa negli stati di Hidalgo e Querétaro, in Messico.

Il suo epiteto specifico è in onore del botanico italiano Sergio Sabato.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È una pianta con fusto in parte sotterraneo, lungo 25 cm, con un diametro di 17,5 cm e ricoperto da catafilli di colore bruno scuro.

Le foglie, da 2 a 6, pennate, lunghe 80 cm, sono disposte a corona all'apice del fusto e sono sorrette da un picciolo tomentoso alla base, lungo 25–50 cm e armato di piccole spine; sono composte da 12-136 foglioline lanceolate, lunghe 9–29 cm e larghe 0,7-2,4 cm, glabre, inserite sul rachide in modo opposto.

È una specie dioica, con coni maschili lunghi 6,5–23 cm, fusiformi, di colore bruno, e coni femminili cilindrici, verde-brunastri, lunghi 6–12 cm e larghi 3,4-5,6 cm. Sia i macrosporofilli che i microsporofilli sono disposti a spirale sui rispettivi coni, e presentano all'apice le caratteristiche protuberanze cornee tipiche del genere Ceratozamia.

I semi sono ovoidali, lunghi 13–19 mm, ricoperti da un tegumento di colore bianco, che diviene bruno a maturità. Sono piante diploidi con 8 coppie di cromosomi.[2]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

L'areale di questa specie comprende gli stati di Hidalgo e Querétaro, in Messico.

Cresce su suoli ricchi di humus, prevalentemente calcarei, nelle foreste di pini e querce.[2]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List classifica C. sabatoi come specie in pericolo di estinzione (Endangered). È minacciata soprattutto dalla distruzione dell'habitat per convertire le foreste in terreni agricoli o pascoli.[1]

La specie è inserita nell'Appendice I della Convention on International Trade of Endangered Species (CITES).[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Vovides, A. Chemnick, J. & Gregory, T., Ceratozamia sabatoi, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b c A. P. Vovides, M. Vazques Torres, B. Schutzman, C. G. Iglesias, A new species of Ceratozamia (Zamiaceae) from Querétaro and Hidalgo, Mexico (PDF), in Novon, vol. 3, n. 4, 1993, pp. 502-504. URL consultato il 21 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2011).
  3. ^ Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora (2001) - Appendices I, II and III (PDF), su cites.org (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2012).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Ceratozamia sabatoi, su The Cycad Pages. URL consultato il 10 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2006).
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