Ceratozamia matudae
Ceratozamia matudae | |
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Stato di conservazione | |
In pericolo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Cycadophyta |
Classe | Cycadopsida |
Ordine | Cycadales |
Famiglia | Zamiaceae |
Genere | Ceratozamia |
Specie | C. matudae |
Nomenclatura binomiale | |
Ceratozamia matudae Lundell, 1939 | |
Sinonimi | |
Ceratozamia matudai |
Ceratozamia matudae Lundell, 1939 è una pianta appartenente alla famiglia delle Zamiaceae, endemica di Messico e Guatemala.[2]
L'epiteto specifico è un omaggio al botanico nippo-messicano Eizi Matuda (1894-1978), scopritore della specie.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]È una cicade pachicaule con fusto lungo non oltre 50 cm.[3]
Le foglie, da 5 a 15, lunghe 70–120 cm, sono disposte a corona all'apice del fusto; all'inizio sono di colore bronzeo e tomentose, una volta mature acquisiscono una colorazione giallo-verdastra e divengono glabre; sono sorrette da un picciolo lungo 20–30 cm, densamente spinoso e sono composte da 46-88 foglioline lanceolate, di consistenza coriacea, lunghe 20–40 cm, prive di venatura centrale, inserite su un rachide con arrangiamento lievemente spiraloide.
È una specie dioica, che presenta coni maschili conici, lunghi 8–16 cm, peduncolati, con microsporofilli lunghi 1–2 cm, e coni femminili globoso-cilindrici, lunghi 12–15 cm e larghi 8–9 cm, con macrosporofilli lunghi 3-3,5 cm; sia gli sporofilli maschili che quelli femminili presentano all'apice le caratteristiche protuberanze cornee tipiche del genere Ceratozamia.
I semi sono ovoidali, lunghi 25–30 mm, ricoperti da un tegumento di colore da bianco-crema a bruno.
Somiglia a Ceratozamia kuesteriana da cui si differenzia per il picciolo densamente spinoso.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]La specie è diffusa nelle foreste tropicali montane degli stati messicani del Chiapas e di Oaxaca; alcune popolazioni si estendono sino al Guatemala occidentale.[1]
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]La IUCN Red List classifica C. matudae come specie in pericolo di estinzione (Endangered)[1].
È inserita nella Appendice I della Convention on International Trade of Endangered Species (CITES)[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) Vovides, A. & Chemnick, J. 2010, Ceratozamia matudai, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ Lundell J, Mexican and Central American Plants (PDF), in Lloydia 1939; 2(2): 75-76. URL consultato il 12 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2011).
- ^ Whitelock 2002, pp. 63-64.
- ^ CITES - Appendices I, II and III (PDF), su Convention On International Trade In Endangered Species Of Wild Fauna And Flora, International Environment House, 2011 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2012).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Whitelock, Loran M., The Cycads, Timber press, 2002, ISBN 0-88192-522-5.
- Haynes J.L, World List of Cycads: A Historical Review (PDF), su cycadsg.org, IUCN/SSC Cycad Specialist Group, 2011 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikispecies contiene informazioni su Ceratozamia matudae
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Ceratozamia matudae, su The Cycad Pages. URL consultato il 12 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2011).
- (EN) Ceratozamia matudae, su ARKive, Images of Life on Earth. URL consultato il 23 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2016).