Casa natale di Arturo Toscanini

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Casa natale di Arturo Toscanini
Facciata
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàParma
IndirizzoBorgo Rodolfo Tanzi 13
Coordinate44°48′15.06″N 10°19′20.88″E / 44.804184°N 10.322467°E44.804184; 10.322467
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXVIII secolo
Usomuseo
Realizzazione
ProprietarioComune di Parma

La casa natale di Arturo Toscanini si trova in borgo Rodolfo Tanzi n. 13 (Allora Borgo San Giacomo) a Parma, nel quartiere Oltretorrente. Qui, il 25 marzo 1867, nacque il celebre direttore d'orchestra.

Storia e Architettura[modifica | modifica wikitesto]

Nel catasto geometrico, chiamato Atlante Sardi e voluto da Ferdinando Borbone nel 1767, si può notare che i lotti 27 (la casa natale) e 28 (il cortiletto dietro la casa) sono entrambi proprietà ducale. Il cortile, nel documento, viene definito "Polara Reale": era fornito di una grande vasca d'acqua e serviva per l'allevare il pollame utilizzato per la mensa ducale.

Alla fine del '700 il gruppo di case di Borgo San Giacomo fu acquistato dalla famiglia Serventi, dinastia di banchieri e imprenditori parmigiani. La casa al numero 13 nel 1858 viene abitata dai Montali (famiglia di Paolina la mamma del Maestro) ed era di proprietà dei fratelli Enrico e Cesare Serventi.[1]

Arturo Toscanini mentre dirige l'Opera di Verdi La Forza del Destino.

«È una fettina di casa schiacciata tra altre fettine di case, a due piani. Entrando dalla strada si infila uno stretto corridoio o piuttosto budello, fatto ancora più basso dalle corte testate delle travi, che muore in un cieco e malinconico cortiletto. A metà del corridoio sale una scaletta di povera pietra a quattro rampe, dove pare già un'eleganza il modesto garbo ottocentesco di una ringhiera di ferro. Su ciascun ballatoio si apre di qua, dalla parte della strada, una stanza, di là, dalla parte del cortile, una sorta di ripostiglio o solaio con rozze travature e finestrucole senza luce...»

Nei primi anni '60 i figli del maestro acquistarono la casa dagli eredi Serventi, nel 1967 fu donata dai Toscanini all'Amministrazione Comunale, che la ristrutturò istituendovi il museo. Successivamente fu rinnovata nella struttura e nell'allestimento nel 2007.[3]

«L'atto di Donazione diceva:
Scopo e onere della presente donazione e' la creazione nell'immobile da parte del Comune di Parma (il quale pertanto non potrà' darvi altra destinazione) di un museo per la raccolta di oggetti, documenti, cimeli e quant'altro possa illustrare la vita e l'opera del maestro Arturo Toscanini.[4]

All'interno è stato ricostruito l'arredamento dell'epoca, ospita una documentazione sulla vita del grande Maestro (materiali provenienti in prevalenza dalla sua residenza di Milano e da quella di Riverdale negli Stati Uniti), come fotografie, abiti, strumenti musicali e documenti autografi. L'esposizione ripercorre, anche attraverso supporti multimediali, la vicenda artistica e umana di questo grande artista parmigiano.

«Nel 1866 verso la fine di giugno un treno, che portava i garibaldini verso il Nord,si fermo' per una notte alla stazione di Parma.
Un volontario parmigiano, Claudio Toscanini, scese di corsa e si precipito' a casa sua per dormire con la giovane moglie.
Arturo Toscanini, in una conversazione registrata anni dopo narro' compiaciuto che quella notte...
"Era saltato giu' per farmi nascere. Sono le combinazioni della vita".[5]»

Toscanini narrava che per molto tempo fu perseguitato da una strana fobia per il numero 13: guai ad iniziare uno studio, delle prove o dare rappresentazioni il giorno 13! Poi una volta, da un certificato di nascita, si accorse che la sua casa natale era in Borgo San Giacomo al numero 13 e da allora abbandono' la fastidiosa superstizione.[6]»

In questa casa, il Maestro, dimorò di fatto soltanto pochi mesi perché il padre Claudio, in cerca di migliori condizioni di lavoro come sarto, si trasferì con la famiglia a Genova, ma essendo Arturo debole di salute, la madre Paola Montani lo riportò a Parma affidandolo ai nonni materni. Dopo il 1871 Paola e Claudio ritornarono a Parma e cominciarono una vera e propria peregrinazione, testimoniata dall'archivio storico comunale di Parma, probabilmente dovuto ai problemi economici in cui versava la famiglia Toscanini.[7]

Interno[modifica | modifica wikitesto]

Stanza d'ingresso[modifica | modifica wikitesto]

Nel locale di accesso si può' vedere una raccolta di onorificenze che testimoniano la profonda stima, manifestata al maestro, durante la sua carriera musicale svolta in ogni parte del mondo.[8]

Stanza natale[modifica | modifica wikitesto]

Stanza Natale:Giacomo Grosso Ritratto di Arturo Toscanini, 1916, Olio su tela, 75x55 cm

In questa stanza che dà sulla strada, al primo piano, nacque Arturo Toscanini e si trovano oggetti, foto di viaggi, ritratti e piccoli ricordi della famiglia Toscanini e lettere di amici musicisti tra cui: Giuseppe Verdi e Maurice Ravel.[8]

Si trovano anche alcuni oggetti personali appartenuti a Richard Wagner: gli occhiali, diversi ritratti, una cartella, una maschera funebre, il boccale, con manico ad ansa raffigurante un cigno ad ali spiegate, donato a Toscanini dalla figlia Eva con iscrizione: "Illustre e caro maestro Arturo Toscanini mi è caro offrirle in segno di gratitudine di amicizia codesto "gobeled" che era stato usato da mio padre Richard Wagner per molti anni e| sino all'ultimo suo giorno per il grog serale Eva Chamberlain-Wagner" e il ritratto di Cosima Wagner regalato dalla figlia del grande compositore, Daniela Thode, che vi autografò una dedica.[9]

Stanza del camino[modifica | modifica wikitesto]

In questa stanza si è voluto sottolineare i rapporti del Maestro con le grandi personalità del suo tempo: D'Annunzio, Carducci, Respighi, Einstein ecc.[9]

Tra i vari documenti custoditi, si può trovare una lettera manoscritta di Albert Einstein rivolta a Toscanini, in cui si complimenta con il maestro per le doti artistiche e soprattutto per il suo fermo rifiuto dimostrato nei riguardi del fascismo:[10]

(EN)

«I feel the necessity to tell you for once how much I admire and honor you. You are not only the unmatchable interpreter of the world's musical literature... In the fight against the fascist criminals, too, you have shown yourself to be a man of greatest dignity... The fact that such a contemporary exists balances many of the delusions one must continually experience from the species minorum gentium.»

(IT)

«…Sento la necessità di dirle quanto l'ammiri e la onori. Lei non è soltanto un impareggiabile interprete della letteratura musicale mondiale… Anche nella lotta contro i criminali fascisti lei ha mostrato di essere un uomo di grandissima dignità… Il fatto che esista un simile uomo nel mio tempo compensa molte delle delusioni che si è continuamente costretti a subire...»

Stanza del pianoforte

Cucinino[modifica | modifica wikitesto]

Nel cucinino, lungo e stretto, si trova una vasca per lavare le stoviglie originale del 1700 e qui sono raccolte alcune foto e delle immagini caricaturali di Toscanini fatte dagli amici e musicisti.[8]

Stanza del pianoforte[modifica | modifica wikitesto]

Qui si trova il racconto della vita, i vestiti, costumi d'opera, gli oggetti, i bastoni da passeggio e i cappelli. La stanza è anche riservata alla collezione di Aureliano Pertile, il tenore amico di Toscanini, tra cui spicca un pianoforte Bechstein di proprietà del cantante lirico.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Citato in: Toscanini, "grandi"di Parma, gazzetta di parma, grafiche step, 2007
  2. ^ Citato in: "Museo Casa Natale Arturo Toscanini" di Davide Bassi a pag. 19
  3. ^ Casa natale e museo di Arturo Toscanini, su turismo.comune.parma.it. URL consultato il 9 gennaio 2016.
  4. ^ Citato in: Toscanini, "grandi"di Parma, gazzetta di parma, grafiche step, 2007 a pag.13
  5. ^ Citato in: Arturo Toscanini vita, immagini e ritratti di Marco Capra,Grafiche Step Parma, a pag. 21
  6. ^ Il Giovane Toscanini di Gaspare Nello Vetro, Pag.16.
  7. ^ Citato in: "Toscanini" di Gustavo Marchesi pag. 13
  8. ^ a b c Casa Toscanini riapre Comune di Parma, 1987
  9. ^ a b Citato in: "Museo Casa Natale Arturo Toscanini" di Davide Bassi
  10. ^ Citato in: "Museo Casa Natale Arturo Toscanini" di Davide Bassi a pag.303
  11. ^ Lettera di Albert Einstein a Toscanini, Princeton, 3 Marzo 1936,Manoscritto e autografata.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Renzo Allegri, Toscanini dolce tiranno: la vita, l'arte, la fede nel racconto delle figlie e degli amici, Ancona, 2007.
  • Davide Bassi, Museo Casa Natale Arturo Toscanini, Edizioni Mazzotta, 2002, ISBN 88-202-1590-X
  • Gustavo Marchesi, Toscanini, Edizione UTET, 1993
  • Filippo Sacchi, Toscanini, Milano, Mondadori, 1951
  • Gaspare Nello Vetro, Il Giovane Toscanini, Grafiche Step, 1983.
  • Comune di Parma Casa Toscanini riapre, 1987.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]