Carlo Gallotti

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Carlo Gallotti
NascitaNapoli, 4 maggio 1887
Morte?
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaArtiglieria
GradoColonnello
GuerreGuerra italo-turca
Prima guerra mondiale
CampagneFronte italiano (1915-1918)
Comandante diM.9
M.12
M.14
F.6
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Militare di Artiglieria e Genio di Torino
dati tratti da Grande Enciclopedia Aeronautica[1]
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Carlo Gallotti (Napoli, 4 maggio 1887 – ...) è stato un militare e aviatore italiano, veterano della guerra italo-turca. Durante la prima guerra mondiale fu comandante dei dirigibili M.9, M.12 e M.14, e venne decorato di Medaglie d'argento al valor militare.

Nacque a Napoli il 4 maggio 1887.[2] Arruolatosi nel Regio Esercito, frequentò la Regia Accademia Militare di Artiglieria e Genio di Torino da cui uscì con il grado di sottotenente, assegnato all'arma di fanteria.[1] Promosso tenente, frequentò il 1º Corso di costruzioni aeronautiche a Roma, e passò in servizio sui dirigibili nel 1912.[1] Partì per combattere in Libia nel corso della guerra italo-turca, volando come pilota sui dirigibili P.2 e P.3,[1] e ottenendo il brevetto di ufficiale di bordo di dirigibile a Tripoli il 23 dicembre dello stesso anno.[2] Promosso capitano nel 1915, durante il corso della grande guerra fu pilota dei dirigibili P.4, M.3 e M.9.[1]

Promosso maggiore nel 1917, fu comandante dei dirigibili M.9, M.12, del Cantiere dirigibili, del dirigibile M.14, e del IV Cantiere e del Gruppo sezione dirigibilisti dell'Aeroporto di Ferrara-San Luca. Al termine della guerra risultava decorato di Medaglie d'argento al valor militare.[2]

Dall'ottobre 1918 fu comandante del dirigibile F.6, del 66º Gruppo aeroplani, e il Centro III Z. a Capua. Divenuto tenente colonnello nel 1926, il 25 maggio dello stesso anno[3] conseguì il brevetto di pilota d'aeroplano, e nel mese di dicembre transitò in forza alla Regia Aeronautica. Il 7 novembre 1929 fu promosso colonnello,[3] e poi assunse il comando del 20º Stormo aeroplani all'Aeroporto di Centocelle. In seguito fu Capo Divisione al Ministero dell'Aeronautica, Capo di stato maggiore e poi Direttore del Demanio della 1ª Zona Aerea Territoriale.[1]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante in 2ª di dirigibile, con intelligenza, perizia e ardimento prese attiva parte a varie e riuscite azioni di bombardamento di opere militari e ferroviarie del nemico nonostante le avverse condizioni atmosferiche e l'intenso fuoco delle artiglierie. Cielo del Carso, 19 settembre 1916-22 aprile 1917
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante in 1ª di un dirigibile eseguiva con mirabile calma una ardita azione offensiva sulle linee dell'avversario nonostante l'intenso fuoco delle artiglierie. Rimasta l'aeronave colpita in parti vitali, con abile manovra riusciva ad evitare l'atterramento in territorio nemico facendola cadere in mare e provvedendo con eroica abnegazione al salvataggio dei naufraghi ed al recupero d'importante materiale. Cielo del Carso, 22-23 giugno 1917
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante in 1ª di dirigibile, con mirabile perizia e ardimento prendeva parte a dieci azioni di bombardamento eseguite in condizioni atmosferiche avverse e su obiettivi che si sapevano maggiormente predisposti alla difesa, riuscendo sempre ad assolvere il compito affidatogli e a riportare l'aeronave al proprio campo nonostante le intense offese nemiche che l'avessero talvolta gravemente danneggiata. Cielo del Carso, di Motta di Livenza e di Conegliano, 17 maggio 1917-7 febbraio 1918
Medaglia commemorativa della guerra 1915-1918 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia interalleata della Vittoria - nastrino per uniforme ordinaria
  1. ^ a b c d e f Mancini 1936, p. 294.
  2. ^ a b c Maisto 1948, p. 74.
  3. ^ a b Mancini 1936, p. 295.
  • Iperide Alverno, M.9 un'aeronave italiana durante la Grande Guerra, Milano, Fratelli Treves Editore, 1936.
  • Alessandro Fraschetti, La prima organizzazione dell'Aeronautica Militare in Italia 1884-1925, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1986.
  • Roberto Gentilli e Paolo Varriale, I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1999.
  • Guido Maisto, AD ASTRA. Pionieri Napoletani del Volo, Napoli, Editrice “La Via Azzurra”, 1948.
  • Luigi Mancini (a cura di), Grande Enciclopedia Aeronautica, Milano, Edizioni Aeronautica, 1936.
  • Giuseppe Pesce, I dirigibili italiani, Modena, Mucchi Editore, 1982.

Collegamenti esterni

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