Capitale della moda
È chiamata capitale della moda una città molto influente del settore, nella quale la progettazione, la produzione e la vendita al dettaglio dei prodotti, insieme ad eventi come settimane della moda, generano un fatturato significativo. In una capitale della moda hanno spesso sede parecchi stilisti e case di moda.
Le quattro maggiori capitali mondiali della moda, definite in inglese Big Four (Grandi Quattro), sono Milano, Parigi, New York e Londra. Negli ultimi anni, comunque, l'importanza dell'industria della moda è cresciuta in diverse altre città nel mondo,[1] come ad esempio Madrid, Roma, Berlino, Barcellona, Tokyo, San Paolo del Brasile e Los Angeles.[2][3]
Definizione di capitale della moda
[modifica | modifica wikitesto]Oltre al loro ruolo di leader nella moda, le capitali della moda hanno solitamente un mix di attività legate agli affari, alla finanza, all'intrattenimento, alla cultura e al tempo libero, mix che viene riconosciuto per avere un'identità unica e forte.[4] È stato anche notato che lo status di "capitale della moda" è diventato sempre di più legato al profilo nazionale e internazionale della città.[5] Le capitali della moda, tendenzialmente, sono parte di una più ampia scena legata al design, con scuole di design, riviste di moda e un mercato locale di clienti affluenti.[5]
Spesso il termine capitale della moda è usato per descrivere le città che ospitano le settimane della moda, in particolare a Milano, Parigi, Londra e New York,[6][7][8][9] per esibire la propria industria.[3][10] Varie altre città ospitano delle settimane della moda che sono anch'esse influenti nella moda globale.[11]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Storicamente, varie città sono state, a turno, capitali della moda. Durante il Rinascimento, diverse città-stato italiane, grazie all'influenza culturale che esercitavano in quel periodo storico, erano considerate le principali trendsetter d'Europa.[12] Tra queste città vi erano Firenze, Milano, Roma, Torino, Napoli, Genova e Venezia.
Verso la fine del XVI secolo, sotto l'influenza della corte regia britannica, Londra è diventata una delle più importanti città europee nel campo della moda. Similmente, grazie al potere della Spagna in questo periodo storico, la corte spagnola ha iniziato a influenzare la moda, rendendo Madrid un altro principale centro per il settore. Analoga sorte è spettata a Parigi, un secolo dopo, grazie all'influenza della corte regia francese, sotto il re Luigi XIV.[13]
Durante il XIX secolo, con il potente Impero britannico e la giovane Regina Vittoria sul trono (dal 1837), Londra è tornata a essere una delle principali città nel settore della moda.[14] Ciononostante, ha continuato a guardare a Parigi per ispirazioni stilistiche, tanto che lo stilista britannico Charles Frederick Worth, si recò presso la capitale francese nel 1846 per perfezionare e poi vendere le sue creazioni, tenendo anche le prime sfilate e lanciando per la prima volta il concetto di fashion label.[15]
Classifica annuale
[modifica | modifica wikitesto]Una classifica annuale delle principali capitali della moda viene stilata dalla Global Language Monitor, una compagnia statunitense che traccia le tendenze attraverso l'uso linguistico in tutto il mondo.[16]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Shelley Emling, Big 4 fashion weeks get new company, in International Herald Tribune, 3 ottobre 2006. URL consultato il 31 maggio 2009.
- ^ (EN) Fashion's World Cities Conference, su fashion.arts.ac.uk. URL consultato il 31 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2007).
- ^ a b (EN) The Big Four: fashion capitals of the world, su fashiondays.com, 5 febbraio 2014. URL consultato il 17 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2014).
- ^ Gemperli, Natalia. "Fashion World Mapper: Your City on the Trend Radar". Master Thesis, University of the Arts Zürich. June 2010.
- ^ a b Richard Florida, The World's Leading Cities for Fashion, in The Atlantic Cities, 7 settembre 2012. URL consultato il 2 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2014).
- ^ Julie Bradford, Fashion Journalism, Routledge, 2014, p. 129.
- ^ Susan Dillon, The Fundamentals of Fashion Management, A&C Black, 2011, p. 115.
- ^ Lisa Armstrong, Is there a future for Fashion Week?, in Daily Telegraph, 22 settembre 2013. URL consultato il 2 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 2 maggio 2014).
- ^ Frédéric Godart, Unveiling Fashion: Business, Culture, and Identity in the Most Glamorous Industry, Palgrave Macmillan, 2012, p. 57.
- ^ Stephen Heyman, The Figures Behind the Catwalk, in New York Times, 1º ottobre 2014.
- ^ Top fashion weeks around the world, su independent.co.uk, The Independent, 2 gennaio 2011. URL consultato il 31 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2015).
- ^ Renaissance Fashion, su renaissance-spell.com, 9 maggio 2007. URL consultato il 7 febbraio 2013.
- ^ Frédéric Godart, The power structure of the fashion industry: Fashion capitals, globalization and creativity, in International Journal of Fashion Studies, vol. 1, n. 1, 2014, pp. 39–57. URL consultato il 19 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2016).
- ^ Lucy Johnstone, Corsets & Crinoline in Victorian Fashion, su vam.ac.uk, V&A. URL consultato il 2 maggio 2014.
- ^ Worth, in Vogue. URL consultato il 2 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 2 maggio 2014).
- ^ New York is Declared Top Global Fashion Capital of the Decade; Paris Takes the Crown for 2019, su languagemonitor.com. URL consultato il 15 settembre 2017.