Calopezzati
Calopezzati comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Calabria |
Provincia | Cosenza |
Amministrazione | |
Sindaco | Franco Cesare Mangone (centrosinistra) dal 16-5-2011 |
Territorio | |
Coordinate | 39°34′00″N 16°48′00″E / 39.566667°N 16.8°E |
Altitudine | 217 m s.l.m. |
Superficie | 22,57 km² |
Abitanti | 1 274[1] (31-08-2012) |
Densità | 56,45 ab./km² |
Comuni confinanti | Caloveto, Cropalati, Crosia, Pietrapaola, Rossano |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 87060 |
Prefisso | 0983 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 078021 |
Cod. catastale | B424 |
Targa | CS |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Nome abitanti | Calopezzatesi |
Patrono | San Francesco di Paola |
Giorno festivo | 2 aprile |
Cartografia | |
Posizione del comune di Calopezzati all'interno della provincia di Cosenza | |
Sito istituzionale | |
Calopezzati (Caluopizzàtu in calabrese[3]) è un comune di 1.274 abitanti della provincia di Cosenza.
Gemellaggi
Storia
Non è certa l'epoca a cui risale Calopezzati. Alcuni storici fanno risalire le sue origini al V-VI sec. e sarebbe da ricollegare all'antica città di Borea che si trovava tra i fiumi Trionto e Flumenca.
La parola Calopezzati deriva da kalos-piqos, dove piqos, che avrebbe generato la primitiva forma Calopizzati, significa orcio, vaso d’argilla, quindi “bei vasi d’argilla” ed in verità, in passato, il paese ne fu maestro. Altri storici collocano la sua origine intorno alla prima metà dell'XI secolo, come borgo feudale attorno al monastero di San Nicola eretto da monaci greci che lo fondarono alle pendici del colle dove sorge oggi il paese. Infatti, non era insolito durante il periodo di massima penetrazione bizantina in Calabria, che monasteri presiedessero alla formazione di centri abitati. Una richiesta di mano d’opera, inizialmente soddisfatta dai paesi vicini, finiva col determinare un afflusso spontaneo di gente che si stabiliva nei pressi del monastero, il quale appariva sempre come il miglior garante di una generale sicurezza. Ma la sicurezza del luogo non evitò che i monaci, atterriti, riprendessero a fuggire quando le incursioni musulmane si abbatterono sulle coste ioniche, travolgendo, come nella battaglia di Gerace, anche l’esercito regolare bizantino. Il monastero, abbandonato, fu riaperto dalla politica normanna dopo meno di un secolo e mezzo. Nel 1285 esso fu aggregato al Patirion di Rossano, dopo di che non se ne seppe più nulla.
Il Castello
Il Castello evolutosi da un primitivo impianto di rocca bizantina in fortilizio a pianta quadrangolare, con magazzini e depositi per le scorte in caso di assedio durante la dominazione normanna, si differenziò in castello vero e proprio sotto gli Svevi. In posizione dominante perfezionò nel corso dei secoli successivi i suoi elementi stilistici integrandovi di volta in volta i segni delle murate strategie difensive, in armonia col desiderio dei vari feudatari di trasformarlo da fortezza in elegante dimora spesso preferita per la sicurezza.
Saltuariamente fu abitato da tutti, dai Sanseverino agli Abenante, agli Spinelli, ai Mandatoriccio, ma solo i Sambiase, cosentini, nel 1700 lo elessero a loro stabile dimora, lasciandovi testimonianza della loro liberalità e della loro cultura con l’impronta del secolo. Bellissima la biblioteca di raffinata fattura tarda barocca quattrocentesca.
Lo posseggono oggi i Giannone di Acri, artefici alla fine degli anni ’30 di un colto restauro che lo ha sottratto al degrado, rendendolo uno dei castelli più suggestivi e ben conservati del Meridione.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[4]
Persone legate a Calopezzati
Amministrazione
Galleria fotografica
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Calopezzati
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Scorcio del centro abitato
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Affresco posto a lato dell'ingresso al castello
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Facciata della Parrocchia di Calopezzati
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Campanile della cattedrale
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Strada che conduce alla piazza del castello
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Scorcio del centro abitato
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Vista da Calopezzati
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Vista di Calopezzati Antica 1948
Note
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2012.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 117.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
Voci correlate
Altri progetti
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