CAMS 30

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CAMS 30
Descrizione
Tipoidroaddestratore
Equipaggio2 (pilota ed istruttore)
ProgettistaRaffaele Conflenti
CostruttoreBandiera della Francia CAMS
Data primo vologennaio 1923
Esemplari31
Sviluppato dalSIAI S.9
Altre variantiCAMS 46ET
Dimensioni e pesi
Lunghezza9,28 m
Apertura alare12,40 m
Altezza3,12 m
Superficie alare43,0
Peso a vuoto885 kg
Peso max al decollo1 180 kg
Propulsione
Motoreun Hispano-Suiza 8Aa
Potenza150 CV (110 kW)
Prestazioni
Velocità max154 km/h
Velocità di crociera120 km/h [1]
Notedati riferiti alla versione 30 E

i dati sono estratti da Les hydravions CAMS.[2] integrati dove indicato

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Il CAMS 30 era un idrovolante a scafo centrale da addestramento prodotto dall'azienda francese Chantiers Aéro-Maritimes de la Seine (CAMS) negli anni venti. Utilizzato principalmente dalla componente aerea della Marine Nationale, la marina militare francese, venne acquistato anche dal Regno di Jugoslavia e dalla Polonia.[2]

Storia del progetto[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1921 l'ingegnere Raffaele Conflenti divenne il nuovo direttore tecnico dell'ufficio progettazione dei Chantiers Aéro-Maritimes de la Seine[3] La sua prima realizzazione presso la ditta francese fu l'idrovolante da addestramento iniziale e intermedio CAMS 30E.

Tecnica[modifica | modifica wikitesto]

Il CAMS 30E era un idrovolante a scafo centrale da addestramento dotato di galleggianti equilibratori laterali e configurazione alare biplana. Lo scafo, dotato di carena a singolo gradino, era realizzato con struttura interamente lignea. La velatura prevedeva una coppia di ali di uguale apertura, realizzate con struttura mista e ricoperte in tela, ed unite tra di loro da un'unica coppia di montanti paralleli per lato[4].

Biposto ad abitacoli aperti ed affiancati per istruttore ed allievo.

La propulsione era affidata a un motore Hispano-Suiza 8Aa ad 8 cilindri in linea raffreddati ad acqua in grado di erogare una potenza pari a 150 CV (110 kW). Il motore azionava un'elica quadripala, montato tra le due ali, e sormontato dal radiatore di raffreddamento[4].

Impiego operativo[modifica | modifica wikitesto]

Il prototipo del nuovo aereo venne esposto al VIII Salone dell'Aeronautica di Parigi del dicembre 1922 ed effettuò il suo primo volo sulle rive della Senna all'inizio del 1923, nelle mani del pilota collaudatore Ernest Burri. Nel marzo dello stesso anno l'aereo effettuò le prove sullo specchio d'acqua di Triel-sur-Seine, ancora nelle mani di Burri. Le prove ufficiali presso i Services Tecniques de l'Aéronautique Maritime sulla base di Saint Raphaël ebbero successo ed il velivolo fu dichiarato idoneo per prestare servizio presso la Scuola di Pilotaggio della Marina francese sita sulla Laguna di Berre. La produzione per l'Aéronavale assommò a 20 esemplari, ordinati con contratto 432/3[5]. I 20 CAMS 30E[2] di serie, entrati in servizio a partire dal 1924, rimpiazzando i vetusti FBA Type 17HE 2. I velivoli di produzione adottarono doppi radiatori situati ai lati del motore al posto del radiatore singolo installato sul prototipo.

Nel 1923 la CAMS realizzò un prototipo di una versione quadriposto, denominata CAMS 30T, equipaggiata con propulsore Hispano-Suiza 8Ab da 180 CV[5]. L'aereo non riscosse alcun interesse commerciale, rimanendo sempre di proprietà della ditta che lo utilizzò a Saint Denis ed a Sartrouville come velivolo da trasporto e collegamento. Accompagnato da un passeggero, il 9 agosto 1924, il pilota Ernest Burri stabilì il primato mondiale di velocità per idrovolanti con passeggeri percorrendo 500 km alla media di 123,94 km/h[5].

Il velivolo fu anche esportato nel Regno di Jugoslavia ed in Polonia.

Jugoslavia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1924 la Reale Marina jugoslava (Jugoslovensko kraljevsko ratno vazduhoplovstvo i pomorska avijacija) acquistò 6 idrovolanti da addestramento iniziale ed intermedio CAMS 30E[2]. Questi velivoli prestarono servizio per circa un decennio.

Polonia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1925 l'aviazione di marina polacca (Morski dywizjon lotniczy) acquistò 4 idrovolanti da addestramento CAMS 30E[2][6]. Solo due velivoli, equipaggiati con propulsori Hispano-Suiza 8E da 150 CV, furono consegnati nel 1926 e radiati definitivamente dal servizio nel 1931[7]

Versioni[modifica | modifica wikitesto]

30 E
versione da addestramento biposto, equipaggiata con motore Hispano-Suiza 8Aa da 150 CV.[2]
30 T
versione da trasporto quadriposto, peso a vuoto maggiorato, equipaggiata con motore Hispano-Suiza 8Ab da 180 CV, realizzata in un solo esemplare.[2]

Utilizzatori[modifica | modifica wikitesto]

CAMS 30 E
Bandiera della Francia Francia
Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia
Bandiera della Polonia Polonia

Civili[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera della Francia Francia
  • Chantiers Aéro-Maritimes de la Seine (CAMS)
operò con l'unico esemplare costruito come aereo da collegamento tra Saint-Denis e Sartrouville.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ CAMS 30 in Уголок неба.
  2. ^ a b c d e f g h (FR) Les hydravions CAMS (PDF), su Flying Boats of the World, http://www.msacomputer.com/FlyingBoats-old/. URL consultato il 14 ago 2010 (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2018).
  3. ^ società fondata nel novembre 1920 dall'ingegnere fondata nel 1920 dall'imprenditore milanese Domenico Lorenzo Santoni con lo scopo di produrre idrovolanti e scafi da corsa.
  4. ^ a b L'Aviazione, Vol. IV, p. 219.
  5. ^ a b c (FR) Pierre Pecastaingts, CAMS 30 E, su La Coupe Schneider et hydravions anciens, http://www.hydroretro.net/index.html. URL consultato il 18 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2012).
  6. ^ Łódź latająca CAMS-30E in Wielka Encyklopedia Uzbrojenia M.S.Wojsk.
  7. ^ (PL) Andrzej Morgała, Samoloty Wojskowe w Polsce 1924-1939, Warszawa, Dom Widawniczy Bellona, 2003, pp. 528, ISBN 83-11-09319-9.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A.A. V.V, L'Aviazione - grande enciclopedia illustrata, Vol. IV, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1985.
  • (PL) Andrzej Morgała, Samoloty Wojskowe w Polsce 1924-1939, Warszawa, Dom Widawniczy Bellona, 2003, pp. 528, ISBN 83-11-09319-9.
  • (EN) Michael John H. Taylor, Jane's encyclopedia of aviation, 2nd Edition, Londra, Studio Editions, 1989, pp. 225, ISBN 0-517-10316-8.
  • (EN) Taylor, World Aircraft Information Files, Londra, Bright Star Publishing, pp. File 891 Sheet 01.

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]