Borlezza

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Borlezza
Ponte sul Borlezza a Sovere
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regioni  Lombardia
Lunghezza17 km
Portata media1,3 m³/s
Bacino idrografico136,78 km²
NasceMonte Pora
45°56′36.82″N 10°04′49.91″E / 45.94356°N 10.080531°E45.94356; 10.080531
SfociaLago d'Iseo a Castro
45°48′06.55″N 10°03′45.49″E / 45.80182°N 10.062636°E45.80182; 10.062636

Il Borlezza è un torrente che scorre nell'omonima valle, in provincia di Bergamo. Nasce a Castione della Presolana nella zona del monte Pora ad un'altezza di 1690 m, scorre verso sud-ovest fino a San Lorenzo di Rovetta, piega verso sud-est e confluisce da sinistra nel lago d'Iseo a Castro ad un'altezza di 194 m s.l.m. La larghezza del corso varia tra i 5 e i 15 metri, mentre la profondità media, escluso le buche, è di 40 cm, con uno scorrimento delle acque molto rapido. Il greto del torrente è molto instabile, tant'è che in occasioni di piene si ha un accentuato trasporto di materiale detritico verso valle.

Durante il suo corso cambia nome per ben quattro volte: dapprima viene identificato come Gera, per poi diventare Valeggia, quindi Borlezza, ed infine Tinazzo.

Lungo il Borlezza si può notare la presenza di industrializzazione; l'agricoltura e l'allevamento, soprattutto di bovini, sono ancora presenti e resistono all'azione industriale. Il torrente è anche notevolmente sfruttato per uso idroelettrico: questo sfruttamento incide molto sulla portata del torrente soprattutto nella stagione secca estiva (tanto che, nell'ultimo tratto, è possibile rivedere scorrere l'acqua solo dopo abbondanti piogge).

A Castro, poco prima di sfociare nel lago d'Iseo, la gola in cui scorreva il torrente è stata interrotta e le acque sono state deviate attraverso una galleria ed un canale artificiali. Nella parte ormai fossile della gola, è stato creato il Parco della Gola del Tinazzo, dove è possibile ammirare lo spettacolare risultato dell'incessante lavoro di erosione che l'acqua ha prodotto nel corso dei millenni.

Le specie ittiche più frequenti sono la trota fario e la trota iridea, più rari lo scazzone e la trota marmorata.

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