Battaglia di Leyte

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Battaglia di Leyte
parte della seconda guerra mondiale
Il generale MacArthur sbarca sull'isola di Leyte il 20 ottobre 1944
11°10′20″N 125°00′44″E / 11.172222°N 125.012222°E11.172222; 125.012222
Data17 ottobre - 31 dicembre 1944
(le azioni di guerriglia durarono fino a marzo 1945[1])
LuogoIsola di Leyte, Filippine
EsitoVittoria alleata
Schieramenti
Comandanti
Esercito:
Douglas MacArthur
Walter Krueger
Franklin C. Sibert
John R. Hodge

Marina:
Thomas Kinkaid


Aviazione dell'Esercito:
George Kenney


Guerriglieri:
Ruperto Kangleon
Esercito:
Tomoyuki Yamashita
Sosaku Suzuki
Shiro Makino[3]
Tsunehiro Shirai †[4]
Yoshimi Adachi †[5]
Kyoji Tominaga[6]
Effettivi
Stati Uniti
6ª Armata:
200 000 uomini
Forze aeronavali:
120 000 uomini[1]

Filippine
Guerriglieri:
3 000 uomini
85 000 uomini[7][8]
41 carri armati[9]
Perdite
Stati Uniti[10]
3 504 morti
11 991 feriti
89 dispersi
49 000 morti[11]
(80% per fame o malattia[12])
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La battaglia di Leyte (in filippino: Labanan sa Leyte; in lingua waray-waray: Gubat ha Leyte; in giapponese: レイテの戦い?) si svolse dal 17 ottobre e il 31 dicembre del 1944, nell'ambito della guerra del Pacifico durante la seconda guerra mondiale, tra le forze statunitensi, sotto il comando del generale Douglas MacArthur, e le forze armate imperiali giapponesi, poste agli ordini del generale Tomoyuki Yamashita, per il possesso dell'isola di Leyte nelle Filippine. L'operazione, il cui nome in codice era King Two[13], faceva parte della campagna delle Filippine attuata dagli Alleati per riconquistare l'arcipelago, occupato dalle truppe giapponesi durante un'altra lunga campagna fra il 22 dicembre 1941 e il 6 maggio 1942.

Antefatti[modifica | modifica wikitesto]

Le Filippine furono conquistate nel 1942 dal Giappone per via della loro posizione strategica, che permetteva il controllo dei traffici marittimi tra l'arcipelago nipponico e il Borneo e l'isola di Sumatra da cui provenivano soprattutto gomma e petrolio.[14] Per gli Stati Uniti, la cattura delle Filippine è stato un passo strategico fondamentale per isolare l'impero giapponese dalle zone di occupazione in Cina e nel resto del Pacifico. È stata anche una questione personale per MacArthur:[15] due anni prima, un mese prima della caduta dell'arcipelago, il presidente Franklin Roosevelt ordinò al generale di lasciare le Filippine per radunare le forze statunitensi nel Pacifico centrale nelle basi in Australia.[16] Da allora, MacArthur ha sempre insistito sul fatto che era un obbligo morale per gli Stati Uniti liberare il prima possibile l'arcipelago. Nel marzo 1944 venne ordinato a MacArthur di pianificare un'invasione delle Filippine meridionali da attuare prima della fine dell'anno, a cui sarebbe dovuto seguire uno sbarco anfibio nell'isola principale di Luzon ad inizio 1945.[17] A luglio, Roosevelt incontrò MacArthur e l'ammiraglio Chester Nimitz alle Hawaii, dove fu deciso di attuare il piano e impossessarsi dei campi d'aviazione nell'arcipelago, indispensabili per il proseguimento delle campagne militari contro l'arcipelago del Giappone.[18]

Nell'estate del 1944, velivoli delle portaerei della 3ª Flotta statunitense, al comando dell'ammiraglio William Halsey, effettuarono con successo azioni sopra l'arcipelago filippino, trovando la resistenza giapponese carente.[19] Halsey consigliò quindi un attacco diretto su Leyte, annullando altre operazioni già pianificate e posticipando la data di invasione a ottobre.[20]

Forze anfibie statunitensi al largo di Leyte, ottobre 1944

Leyte è una delle isole più grandi delle Filippine, ci sono numerose zone con acque profonde e spiagge di sabbia che offrono un territorio perfetto per gli sbarchi anfibi e rifornimenti veloci. Le strade e le pianure che si estendono nell'entroterra offrono la possibilità di una rapida avanzata per la fanteria e le divisioni corazzate, le pianure danno la possibilità di costruire campi di aviazione da cui le forze aeree americane possono colpire basi nemiche e aeroporti in tutte le Filippine.[20]

Una catena montuosa di origine vulcanica ricoperta da una foresta molto fitta divide l'isola da nord a sud in due zone. Il territorio più vasto dell'isola, detto Leyte Valley, si estende dalla costa settentrionale lungo tutta la costa orientale, dove è concentrata la maggior parte delle città e strade dell'isola.[21] La zona occidentale, detta Ormoc Valley, è collegata all'altra parte dell'isola da una sola strada (Highway 2) che parte dalla città di Palo sulla costa est, giunge al porto di Ormoc sulla costa ovest, continua a sud verso la città di Baybay, e poi si congiunge ad Abuyog alla Highway 1, che termina sullo stretto di San Juanico. La parte meridionale dell'isola era molto poco sviluppata.[20] Le vette della catena di montagne raggiungono appena i 1 500 m, ma grazie alle forme frastagliate, alle grotte e agli anfratti offriranno un'eccellente posizione difensiva alle truppe giapponesi.[22] Infine, a causa del periodo dell'anno scelto per le operazioni, le truppe, i piloti e unità logistiche dovettero affrontare anche le piogge monsoniche.

La popolazione di Leyte era di oltre 900 000 persone, per lo più contadini e pescatori;[22] si supponeva che questi avrebbero favorito le truppe statunitensi dato che molti dei residenti erano già entrati a far parte della guerriglia locale nonostante la dura repressione giapponese a cui la popolazione civile era sottoposta.[23] I servizi segreti statunitensi stimavano il numero delle truppe giapponesi su Leyte a circa 20 000 uomini, in gran parte del facenti parte della 16ª Divisione[24] al comando del tenente generale Shiro Makino.[25]

Schieramenti[modifica | modifica wikitesto]

Alleati[modifica | modifica wikitesto]

Generale Douglas MacArthur, 1945

L'invasione di Leyte fu il più grande sbarco anfibio effettuato dagli Stati Uniti e i loro alleati nel teatro del Pacifico. Il generale MacArthur fu messo a capo di tutte le forze aeree, terrestri e navali del Pacifico centrale e meridionale. Le forze aeree e navali a sostegno delle truppe da sbarco consistevano principalmente nella 7ª Flotta degli Stati Uniti sotto il comando del viceammiraglio Thomas C. Kinkaid composta da 701 navi, di cui 127 da guerra. La flotta avrebbe avuto in carico il trasporto e lo sbarco dello truppe sulle spiagge. La Royal Australian Navy, distaccata presso la Settima Flotta, disponeva di cinque navi da guerra, tre navi da sbarco e cinque navi ausiliarie. La 6ª Armata dell'Esercito degli Stati Uniti, sotto il comando del tenente generale Walter Krueger, era la principale forza di combattimento, consistente in due Corpi d'Armata di due Divisioni ciascuno. Il 10º corpo del maggiore generale Franklin C. Sibert comprendeva la 1ª Divisione di Cavalleria e la 24ª Divisione di Fanteria, ad esclusione del 21º Reggimento di Fanteria, il quale agiva come unità autonoma. Il 14º Corpo, alla guida del maggiore generale John R. Hodge, includeva la 7ª Divisione di Fanteria e alcuni reggimenti della 96ª Divisione di Fanteria. La 32ª, la 77ª di Fanteria e il 381º Reggimento di Fanteria della 96ª Divisione erano disposte come forze di riserva. Unità supplementari, fra cui il 6º Battaglione Ranger, avevano il compito di garantire il controllo di isole periferiche e di guidare le forze da sbarco e il supporto di fuoco delle navi da guerra sulle spiagge dello sbarco. Il nuovo Army Service Command della 6ª Armata, a capo del maggiore generale Hugh J. Casey, era responsabile della logistica della testa di ponte, rifornendo le unità a terra, costruendo o migliorando le strade e gli aeroporti. In tutto, il generale Krueger aveva sotto il suo comando circa 200 mila uomini. Su Leyte, circa 3 mila guerriglieri filippini, al comando del tenente colonnello Ruperto Kangleon, erano pronti ad aiutare le forze da sbarco attaccando le retrovie giapponesi.

La missione della 6ª Armata era di occupare Leyte in tre fasi. La prima avrebbe avuto inizio il 17 ottobre, tre giorni prima a circa 80 km a est delle spiagge dello sbarco, con l'occupazione di tre isole da cui comandare gli sbarchi sulla zona orientale del golfo di Leyte. La seconda parte, chiamata A-Day, doveva svolgersi il 20 ottobre, il 10º e il 14º Corpo sarebbero sbarcati su spiagge separate, sulla costa orientale di Leyte, il primo a nord, il secondo 24 km a sud. Il 10º Corpo avrebbe preso Tacloban e il suo campo d'aviazione a nord della testa di ponte, per rendere sicuro lo stretto tra Leyte e l'isola di Samar, quindi si sarebbe diretto attraverso la Leyte Valley fino alla costa settentrionale. Il compito del 14º Corpo era quello di assicurare la parte meridionale della vallata per costruire un campo d'aviazione e creare una base per il supporto logistico. Nel frattempo, il 21º Reggimento avrebbe garantito il controllo dello stretto tra Leyte e Panaon. Nella terza fase, i due corpi d'armata avrebbero preso strade separate attraverso le montagne per eliminare il nemico dall'Ormoc Valley e dalla costa occidentale dell'isola, e allo stesso tempo, occupare l'avamposto sull'isola di Samar 60 km a nord di Tacloban.

Ordine di battaglia
  • Forza d'Attacco delle Filippine Centrali (Task Force 77) (viceammiraglio Thomas C. Kinkaid)
  • Forza d'Attacco Settentrionale (Task Force 78) (contrammiraglio Daniel E. Barbey)
Trasportava il X Corpo d'Armata
  • Forza d'Attacco Meridionale (Task Force 79) (viceammiraglio Theodore Stark Wilkinson)
Trasportava il XXIV Corpo d'Armata
  • X Corpo d'Armata (tenente generale Franklin Sibert)
Task Force 78
Sbarcata a Red Beach, il settore sinistro
  • 19º Reggimento di Fanteria
  • 34º Reggimento di Fanteria
Sbarcata a White Beach, il settore destro
  • XXIV Corpo d'Armata (tenente generale John R. Hodge)
Task Force 79
Sbarcata a Yellow Beach e Violet Beach, i settori sinistri
  • 17º Reggimento di Fanteria
  • 32º Reggimento di Fanteria
  • 184º Reggimento di Fanteria
Sbarcata a Blue Beach e Orange Beach, i settori destri
  • 381º Reggimento di Fanteria
  • 382º Reggimento di Fanteria
  • 383º Reggimento di Fanteria
  • 20º Gruppo Corazzato
  • 503º Reggimento di Fanteria Paracadutista
  • 11ª Divisione Aviotrasportata "Artic Angels" (maggior generale Joseph M. Swing)
  • Riserve

Giapponesi[modifica | modifica wikitesto]

Generale Hisaichi Terauchi

L'esercito imperiale giapponese secondo le stime dei servizi segreti statunitensi poteva contare su 20 000 uomini, inquadrati nella 16ª Divisione di fanteria, le truppe giapponesi nel proseguire della battaglia aumenteranno fino a raggiungere le 55 000 unità.

Ordine di battaglia
  • Forze Aeree
* 5ª Forza Aerea della Marina (viceammiraglio Kinpei Teraoka con base a Formosa)
* 4ª Armata Aerea dell'Esercito (tenente generale Kyoji Tominaga con base a Manila)
  • 16ª Divisione (tenente generale Shiro Makino)
  • 9º Reggimento di Fanteria
  • 20º Reggimento di Fanteria
  • 33º Reggimento di Fanteria
  • 22º Reggimento d'Artiglieria
  • 16º Reggimento del Genio
  • 34º Comando Settore Aereo
  • Forze di Terra della Marina

La Battaglia[modifica | modifica wikitesto]

Gli Sbarchi[modifica | modifica wikitesto]

Piano per l'invasione di Leyte, 20 ottobre 1944

Le operazioni preliminari per l'invasione di Leyte iniziarono all'alba del 17 ottobre con le operazioni di sminamento e il movimento del 6° Rangers accompagnati da un distaccamento del 21º Reggimento fanteria verso le tre piccole isole del Golfo di Leyte. Anche se in ritardo a causa di una tempesta, i Rangers presero il controllo delle isole Suluan e Dinagat alle 12:30. Su Suluan, i Rangers dispersero un piccolo gruppo di giapponesi e distrussero una stazione radio, mentre su Dinagat non incontrarono resistenza. Su entrambe, i Rangers procedettero con l'installazione di luci di navigazione per le navi da sbarco che sarebbero arrivate tre giorni dopo. Il giorno successivo, la terza isola Homonhon, fu occupata senza opposizione. Nel frattempo alcune squadre di ricognizione rivelarono che le spiagge dello sbarco erano libere per le truppe d'assalto.

Dopo quattro ore di pesante fuoco navale, il 20 ottobre,l'A-Day, la 6ª Armata dell'esercito sbarcò sulle spiagge assegnate alle ore 10:00. Il 10º Corpo su tratto di 6 km di spiaggia tra il campo d'aviazione Tacloban e il fiume Palo. Mentre 24 km più a sud, il 14º Corpo sbarco su di un tratto di 5 km tra San José e il fiume Daguitan. Le truppe ebbero molte difficoltà dovute al terreno paludoso e dal fuoco di sbarramento giapponese. Nel giro di un'ora dallo sbarco in molti settori, le unità si erano assicurate teste di ponte abbastanza salde da ricevere veicoli pesanti e grandi quantità di materiali di supporto. Solo nel settore della 24ª Divisione le forze giapponesi bloccarono i soldati distruggendo diversi mezzi da sbarco. Ma anche questo settore alle 13:30 era abbastanza sicuro per consentire al generale MacArthur di fare il suo ingresso trionfante sbarcando da un mezzo anfibio e annunciando al popolo filippino l'inizio della loro liberazione:"popolo delle Filippine, Sono tornato! per grazia di Dio onnipotente, le nostre forze sono di nuovo sul suolo filippino."

Operazioni di sbarco a Leyte

Entro la fine di una giornata, la 6ª Armata dell'esercito era penetrata di 3 km sull'isola e controllava lo Stretto Panaon a sud di Leyte. Nel settore del 10º Corpo d'armata, la 1ª Divisione di cavalleria aveva preso il controllo del campo d'aviazione di Tacloban, e la 24ª Divisione di fanteria aveva occupato la cima collina più alta della zona dello sbarco. Nel settore del 14º Corpo, la 96ª Divisione di fanteria aveva lanciato l'attacco alla Catmon Hill. La 7ª Divisione di fanteria aveva preso la città di Dulag, e aveva costretto il generale Makino a spostare il suo posto di comando di 16 km nella città di Dagami. Il combattimento iniziale fu una vittoria statunitense con un costo di 49 morti, 192 feriti e 6 dispersi.

Avanzata dal 20 ottobre al 4 novembre 1944

Campagna del Sud della Leyte Valley[modifica | modifica wikitesto]

Nei giorni seguenti la 6ª Armata fece notevoli passi avanti dovuti alla scarsa organizzazione delle difese giapponesi. La 1ª Divisione di Cavalleria del Mag.Gen. Verne D. Mudge si assicurò il controllo del capoluogo della regione, Tacoblan, il 21 ottobre. Il 23 ottobre il generale MacArthur con una cerimonia ripristinò formalmente il governo filippino. Lo stesso giorno la 1ª e la 2ª Brigata di cavalleria avviarono un'azione preventiva atta ad impedire il contrattacco giapponese dalle zone centrali dell'isola. Alla fine di queste operazioni la 1ª Brigata venne spostata nelle retrovie per rifiatare dopo i lunghi combattimenti dei giorni precedenti.

La 24ª Divisione di fanteria, del Mag. Gen. Frederick A. Irving, incontrò una forte resistenza nemica. Dopo parecchi giorni e notti di duro combattimento il 19º e il 34º Reggimento di fanteria ampliarono la propria testa di ponte, uccidendo circa 800 giapponesi, e presero il controllo dell'altura che domina l'ingresso nord della Valle di Leyte. Nei giorni seguenti due reggimenti di fanteria e diversi mezzi corazzati supportati da fuoco di artiglieria, penetrarono nella Leyte Valley; entro il 1º novembre furono in vista della costa nord e del porto di Carigara. Il giorno seguente, la 2ª Brigata di cavalleria occupò Carigara. Nel suo cammino attraverso la Leyte Valley la 24ª Divisione aveva inflitto quasi 3.000 perdite al nemico. Questi progressi lasciarono ai giapponesi soltanto Ormoc City sull'isola di Leyte.

Soldati della 1ª Divisione Cavalleria, 20 ottobre 1944

Il 14º Corpo d'armata del generale Hodge mandò due divisioni nel sud Leyte Valley, poiché erano presenti quattro campi di aviazione e un centro di approvvigionamento di grandi dimensioni. Il maggior generale James L. Bradley al comando della 96ª Divisione di fanteria doveva occupare Catmon Hill, un promontorio alto 430 m, il punto più alto in mezzo alle due teste di ponte, e era utilizzato dai giapponesi come punto di osservazione per indirizzare il fuoco dell'artiglieria sui mezzi da sbarco che si avvicinavano alla spiaggia. Sotto l'incessante copertura di artiglieria e cannoni navali, Bradley e le sue truppe si fecero strada attraverso le paludi a sud e ad ovest delle alture a Labiranan Head. Dopo un lungo scontro di tre giorni, il 28 ottobre il 382º Reggimento di fanteria prese la base chiave delle difese giapponesi, Tabontabon circa 8 km all'interno, e ucciso circa 350 giapponesi. Contemporaneamente due battaglioni del 381º e del 383º Reggimento di fanteria avanzarono lentamente su lati opposti della Catmon Hill e incontrarono una feroce resistenza giapponese. Quando la cima di Catmon Hill fu catturata, il 31 ottobre, gli americani avevano superato 53 casematte, 17 grotte, e diverse posizioni di artiglieria pesante.

soldato americano durante i combattimenti a Leyte

Sul fianco sinistro del 14º Corpo la 7ª Divisione di fanteria sotto il comando del maggior generale Archibald V. Arnold si spostò nell'entroterra per occupare i quattro campi d'aviazione giapponese tra le cittadine di Dulag e Burauen. Il 21 ottobre il 184º fanteria occupò il campo d'aviazione di Dulag, mentre il 32º Reggimento di fanteria liberò entrambe le rive del fiume Calbasag. La lotta sanguinosa per la cattura degli aeroporti e del villaggio fu decisa dalla presenza dei carri armati americani M4 Sherman che spianarono la strada per i fanti. A Burauen, il 17º Reggimento fanteria sconfisse una resistenza fanatica, ma inutile dal nemico che con attacchi suicidi tentava di fermare i carri armati americani attaccando l'esplosivo agli scafi corazzati. Circa 2 km a nord, il 32º fanteria uccise più di 400 giapponesi al campo d'aviazione Buri. Mentre due battaglioni di fanteria del 184° pattugliavano il fianco sinistro, il 17º fanteria e il 2º Battaglione del 184°, con un'operazione verso nord, cercarono di occupare Dagami, 10 km a nord Burauen. Usando lanciafiamme per scacciare i giapponesi dalle loro casematte e da un cimitero, le truppe statunitensi catturarono Dagami il 30 ottobre, costringendo il Gen. Makino ad evacuare il suo posto di comando diversi km più ad ovest. Nel frattempo, il 29 ottobre, il 2º Battaglione di fanteria del 32°, preceduto dal 7º reggimento di Cavalleria da ricognizione, si spostò di 24 km a sud lungo la costa orientale fino a Abuyog per sondare la zona, nel corso dei quattro giorni seguenti pattugliarono verso ovest attraverso le montagne per osservare Ormoc Bay, durante queste operazioni non incontrarono alcuna resistenza.

Contrattacco Giapponese[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia del Golfo di Leyte.

Non appena la 6ª Armata si spinse più in profondità su Leyte, i giapponesi contrattaccarono via mare e via aria. Il 24 ottobre, circa 150-200 velivoli nemici attaccarono le teste di ponte americane da nord, ma una cinquantina di caccia americani decollarono per intercettare il nemico. Si stima che l'aviazione giapponese perse tra i 66 e 84 velivoli in questa azione. Per i quattro giorni seguenti continuarono i raid aerei nipponici, che danneggiarono gravemente i depositi di viveri e munizioni, minacciando quindi il successo dell'operazione americana. Gli americani risposero bombardando i campi di aviazione giapponesi su Leyte e sulle isole vicine, entro il 28 ottobre la minaccia dei raid aerei convenzionali nemici era cessata. L'aviazione imperiale si trovava in una situazione di carenza di mezzi e piloti, così ricorse per la prima volta all'uso dei kamikaze, un gruppo di piloti suicidi che utilizzava i propri aerei, carichi di carburante e bombe, come veri e propri proiettili lanciandosi contro le navi alleate. I bersagli furono le navi da trasporto e la flotta di scorta che si trovavano nel golfo di Leyte per proteggere le operazioni sull'isola. I giapponesi riuscirono ad affondare una portaerei di scorta e danneggiare gravemente molte altre navi.

Soldati giapponesi uccisi durante gli scontri a Leyte

Il pericolo più grave per le forze statunitensi è rappresentato dalla flotta nipponica. L'Alto Comando della Marina imperiale giapponese decise di mandare tutte le navi a sua disposizione a distruggere le forze della marina statunitense a sostegno della 6ª Armata, creando così i presupposti per una battaglia campale di notevole importanza per il proseguimento della guerra in tutto il pacifico. Il piano della marina imperiale era di attaccare in tre gruppi la flotta nel golfo di Leyte. Il primo gruppo, che comprendeva quattro portaerei però prive di aerei a bordo, doveva di fungere da esca, attirando la 3ª flotta statunitense a nord lontano dal Golfo di Leyte. Se l'esca avesse avuto successo, gli altri due gruppi, costituiti principalmente da flotta di superficie pesante, fra cui la supercorazzata Yamato, sarebbero entrati nel golfo di Leyte da ovest distruggendo le navi di supporto rimaste ormai completamente isolate e alla mercé dei cannoni giapponesi.

Il 23 ottobre la marina statunitense rilevò la presenza del primo gruppo nipponico costituito dalle portaerei esca. Le unità della marina statunitense cominciarono immediatamente le manovre per affrontare il nemico, così ebbe inizio la battaglia aeronavale più grande della guerra nel pacifico e una delle più grandi dell'intera storia dell'umanità: la Battaglia del Golfo di Leyte. Si combatté per tre lunghi giorni dal 23 ottobre al 26 ottobre, ma alla fine la battaglia si risolse con una decisiva sconfitta per i giapponesi che diminuirà notevolmente le loro capacità di bloccare l'avanzata alleata. Tuttavia dall'11 dicembre, i giapponesi riuscirono ad inviare a Leyte più di 34.000 soldati e oltre 10.000 tonnellate di materiale, principalmente attraverso il porto di Ormoc sulla costa occidentale dell'isola, nonostante le pesanti perdite inflitte ai convogli dalle continue missioni di intercettazione da parte dell'aviazione statunitense, che portarono alle due battaglie nella baia di Ormoc.

Cannone antiaereo Americano disposto a protezione dell'aeroporto a Tacloban City

Avanzata nel Nord della Leyte Valley[modifica | modifica wikitesto]

I rifornimenti giapponesi crearono gravi problemi ad entrambi i comandanti Krueger e MacArthur. Invece di passare alle operazioni di rastrellamento nella parte orientale di Leyte, la 6ª Armata dovette affrontare duri combattimenti sulle montagne sul lato occidentale dell'isola; in questi scontri vennero utilizzante anche le tre divisioni di riserva che si trovavano su Leyte. Tutto questo ha portato a notevoli ritardi nelle operazioni del generale MacArthur per la campagna delle Filippine e nei piani di guerra nel pacifico del Ministero della Guerra.

La 1ª Divisione di Cavalleria e la 24ª Divisione di fanteria di stanza a Carigara il 2 novembre riuscirono a sfondare le linee nemiche dando nuovo slancio alla campagna alleata. Dopo 17 giorni di combattimento, la 6ª Armata aveva conseguito tutti i suoi obiettivi della prima e seconda fase, e anche uno degli obiettivi della terza fase, Abuyog. Inoltre, alcuni elementi della 7ª Divisione si erano spinti verso l'estremità meridionale dell'isola nel settore 14º Corpo d'armata ed avevano preso il controllo della città di Baybay sulla costa occidentale. Solo un settore chiave, Ormoc sulla costa occidentale dell'isola, è rimasto in mani nipponiche.

Per occupare la Ormoc Valley, il generale Krueger aveva in previsione di utilizzare un gigantesco movimento a tenaglia, con le forze del 10º Corpo in movimento verso sud attraverso le montagne e le unità del 14º Corpo in movimento verso nord lungo la sponda occidentale dell'isola. Per superare la resistenza del nemico, e soprattutto nel barriera montuosa a nord, Krueger mobilitò le sue forze di riserva, la 32ª e la 77ª Divisione di fanteria, mentre MacArthur attivò la 11ª Divisione Paracadutisti e il 21º Reggimento richiamato dalla zona di Panaon per ricongiungersi al resto della 24ª Divisione; venne sostituito da un battaglione di fanteria della 32ª. Il 3 novembre, il 34º Reggimento di Fanteria fu spostato a ovest di Carigara per rastrellare il resto della costa settentrionale prima di passare a sud sulle montagne. Il 1º Battaglione presto venne attaccato da un crinale lungo l'autostrada. Supportato dal 63º Battaglione di artiglieria, eliminò l'unità giapponese sulla cresta, e il 34º fanteria continuò incontrastato verso la città di Pinamopoan per tutta la notte, riuscì a recuperare numerose armi pesanti abbandonate dal nemico, e si fermò nel punto in cui la Highway2 prosegue a sud verso le montagne.

Battaglie di Breakneck e delle Kilay Ridges[modifica | modifica wikitesto]

Volontari filippini della 12ª Divisione di Cavalleria

Il 7 novembre il 21º Reggimento di fanteria sostenne il suo battesimo di fuoco a Leyte quando si trasferì sulle montagne lungo la Highway 2, vicino alla baia di Carigara. Il 21°, con l'aiuto del 3º Battaglione fanteria del 19º reggimento, affrontò la 1ª Divisione imperiale giapponese, anch'essa appena arrivata sull'isola, che si stava trincerando lungo la strada che correva da est a ovest dell'isola. I giapponesi stavano erigendo una fitta rete difensiva lungo un crinale costituita da tunnel, casematte, trincee, bunker, postazioni per mitragliatrici, mortai e artiglieria e innumerevoli trappole esplosive e fosse in cui si nascondevano i soldati nipponici per poi sferrare all'improvviso attacchi banzai contro le truppe alleate. Questo crinale divenne noto come "Breakneck Ridge".

Il tifone iniziato l'8 novembre, e le forti piogge che seguirono nei giorni seguenti ostacolarono ulteriormente l'avanzata americana. La tempesta peggiorò notevolmente la situazione aggiungendo alle difese nemiche anche alberi caduti e frane di fango, creando inoltre notevoli ritardi nel trasporto degli approvvigionamenti, il 21º Fanteria continuò il suo attacco lento e faticoso, con anche il problema di dover spesso ritirarsi e recuperare le colline che erano state prese in precedenza. Dopo lunghi combattimenti gli americani lanciarono l'attacco la collina "1525", strategicamente molto importante, situata 3 km ad est, consentendo al Gen. Irving di impegnare le difese nemiche su un fronte di 6 km lungo la Highway 2.

Cinque giorni di lotta contro le posizioni sulla collina, apparentemente inespugnabile, e due notti passate a respingere contrattacchi nemici costrinsero il Gen. Irving a lanciare un attacco da due fronti sui difensori. Il 2º Battaglione del 19º fanteria passò da est intorno alla collina 1525 dietro il fianco destro nemico, tagliando la Highway 2 5 km a sud di Breakneck Ridge. Per prendere il fianco sinistro a ovest, Irving inviò da Carigara il 1º battaglione del 34º fanteria, sotto il tenente colonnello Thomas E. Clifford, a un punto situato 3 km a ovest della Highway 2. Dopo aver attraversato un crinale e il fiume Leyte, le truppe americane attaccarono il nemico sul fianco sinistro a 270 m da Kilay Ridge, il terreno più alto dietro la zona di battaglia principale. Il 13 novembre entrambi i battaglioni raggiunsero posizioni a soli 900 m dalla Highway 2, nonostante la forte opposizione nemica e le forti piogge. Ma un contrattacco giapponese a Kilay Ridge contro il battaglione di Clifford e da una collina a est del 2º Battaglione costrinse gli americani a ritirarsi. Nessuno dei due battaglioni completò gli obbiettivi assegnati.

Ci sono voluti due settimane di dura lotta nel fango e sotto la pioggia per portare gli uomini di Clifford a sfondare le linee nemiche lungo la salita a Kilay Ridge. Il 2 dicembre, finalmente, il battaglione di Clifford occupò la cima della collina e rapidamente la 32ª Divisione prese il sopravvento sulle restanti difese nipponiche a Kilay Ridge. Il battaglione di Clifford subì 26 morti, 101 feriti e 2 dispersi, mentre uccisero più di 900 giapponesi. Per il loro arduo impegno a Kilay Ridge e nelle zone adiacenti, i due battaglioni ricevettero il Presidential Unit Citations e Clifford ricevette la Distinguished Service Cross presidenziale l'equivalente individuale dell'onorificenza ricevuta dai battaglioni. Soltanto il 14 dicembre la 1ª Divisione di cavalleria e la 32ª Divisione presero il totale controllo dell'area Breakneck-Kilay Ridge, mettendo le porzioni più difese della Highway 2, tra Carigara Bay e la Ormoc Valley, sotto il controllo del 10º Corpo.

In tutta questa fase, gli sforzi americani furono sempre più ostacolati da problemi logistici. Terreno e strade di montagna invalicabili costrinsero le unità dedicate al trasporto della 6ª Armata dell'esercito ad improvvisare colonne di rifornimenti con mezzi da sbarco della Marina, mezzi da sbarco cingolati, lanci aerei, trattori d'artiglieria, camion, anche carabaos e centinaia di portatori volontari filippini a piedi nudi. Comprensibilmente queste difficoltà nei rifornimenti portarono al rallentare dell'avanzata, in particolare nelle montagne a nord e ad est della Ormoc Valley e successivamente nel lungo i crinali della Ormoc Bay.

Avanzata nella Ormoc Valley[modifica | modifica wikitesto]

La presa di Ormoc[modifica | modifica wikitesto]

Marcia verso la costa[modifica | modifica wikitesto]

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Prefer (2012), p. 324.
  2. ^ Unità aeree, di mare e di terra australiane erano state accorpate al comando statunitense.
  3. ^ (EN) Biography of Lieutenant-General Shiro Makino, su generals.dk.
  4. ^ (EN) Japanese Paratroop Operations in WW II, su j-aircraft.com.
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  26. ^ a b Tutte le informazioni da Morison (1958) o da Chun (2015) se non specificato diversamente.
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Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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