Aulo Pompeo Paolino

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Aulo Pompeo Paolino
Console dell'Impero romano
Nome originaleAulus Pompeius Paul(l)inus
Nascita10 circa
Mortedopo il 62
GensPompeia
Padre(Lucio?) Pompeo Paolino
Consolatosettembre-ottobre? 54 (suffetto)
Legatus Augusti pro praetoreGermania inferiore, 54/55-56/57
Curatorecurator vectigalium publicorum, 62 (incarico straordinario)

Aulo Pompeo Paolino (in latino: Aulus Pompeius Paul(l)inus; 10 circa – dopo il 62) è stato un magistrato e senatore romano, console dell'Impero romano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Homo novus[1][2] di famiglia originaria della città narbonese di Arelate[3], Paolino era figlio dell'eques[3] (Lucio?) Pompeo Paolino[1][2][4][5], praefectus annonae negli ultimi anni di Claudio (probabilmente dal 49 al 55)[6][7][8][9][10] e destinatario del trattato De brevitate vitae di Seneca, suo genero[11]: infatti, questi aveva sposato Pompea Paolina[12], sorella di Paolino[13][14][15], che fu certamente promosso dall'influente cognato in tutta la sua carriera[1][14][15][16][17]. È incerto, invece, se i Pompeii Paulini fosse legati per parentela a Marco Pompeo Prisco e al figlio Marco Pompeo Silvano Staberio Flaveno, console suffetto nel 45, nel 72 o 74 o 76 e designato per la terza volta per l'82[4][18][19][20].

Il primo incarico noto di Paolino lo vede direttamente al vertice dello stato romano: egli (e non Aulo Ducenio Gemino, come si riteneva in precedenza[21][22]) fu infatti console suffetto al fianco di Marco Giunio Silano in un anno precedente al 56[23][24][25], probabilmente il 54 o altrimenti il 49 o il 50[2]. Paolino subentrò al fianco di Silano in sostituzione di Velleo Tutore forse in settembre, a causa del tradizionale ricambio consolare o più probabilmente a causa del decesso di Tutore[2][26][27] (evento a posteriori interpretato come presagio della morte del princeps Claudio). Nel caso in cui egli fosse console nel secondo semestre del 54, Paolino dovette assistere alla morte di Claudio il 13 ottobre e presiedere al passaggio del potere a Nerone[28][29], così come alla concessione di immensi onori al defunto princeps[29][30] e all'inumazione delle ceneri di Claudio nel Mausoleo di Augusto[29][31].

In seguito, Paolino fu scelto come legatus Augusti pro praetore dell'esercito di Germania inferiore, dove è saldamente attestato nel 56[32]: il suo mandato forse si estendeva dal 54/55 al 56/57, quando fu sostituito da Lucio Duvio Avito[1][33]; il mandato di entrambi può essere facilmente ricondotto all'appoggio del cognato di Paolino, Seneca, e del conterraneo di Paolino e Avito, Sesto Afranio Burro[1][14][15][16][17]. Durante la sua legazione, Paolino portò a termine il terrapieno di contenimento del Reno, probabilmente all'altezza della biforcazione tra Reno e Waal[1], iniziato sessantatré anni prima da Druso maggiore[34], così come la ricostruzione in pietra dell'accampamento della legio I Germanica a Bonna[35] e forse anche della legio XVI a Novaesium[1]. Inoltre, una notizia di Plinio il Vecchio, che con ogni probabilità servì sotto Paolino in Germania insieme al giovane Tito[36], riporta che Paolino portò con sé in Germania ben 12.000 libbre d'argento, a testimonianza delle sue ricchezze[3].

L'ultima attestazione di Paolino è datata al 62[37]: egli fu scelto da Nerone come membro della commissione trimembre straordinaria preposta alla riscossione delle imposte pubbliche[38], insieme a Lucio Calpurnio Pisone (console ordinario del 57) e ad Aulo Ducenio Gemino (console suffetto nel 60 o nel 61)[37][39].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g W. Eck, Die Statthalter der germanischen Provinzen vom 1.-3. Jahrhundert, Bonn 1985, pp. 120-122.
  2. ^ a b c d A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, pp. 546-548.
  3. ^ a b c Plinio il Vecchio, Naturalis historia, XXXIII, 143.
  4. ^ a b PIR2 P 633 (Wachtel).
  5. ^ PIR2 P 634 (Wachtel).
  6. ^ H. Dahlmann, recensione a E. Köstermann, Untersuchungen zu den Dialogschriften Senecas, in Gnomon, 13.7 (1937), pp. 366-382, in particolare 374-375.
  7. ^ K. Büchner, recensione a H. Lenzen, Senecas Dialog De Brevitate Vitae, in Gnomon, 17.2 (1941), pp. 71-75.
  8. ^ H. Pavis d'Escurac, La Préfecture de l'annone: Service Administratif Impérial d'Auguste à Constantin, Rome 1976, pp. 320-321.
  9. ^ S. Demougin, Prosopographie des chevaliers romains julio-claudiens (43 av. J.-C. - 70 ap. J.-C.), Rome 1992, n° 518.
  10. ^ A. Bérenger, La commission financière extraordinaire de 62 ap. J.-C., in Mélanges de l'École Française de Rome. Antiquité, 105.1 (1993), pp. 75-101.
  11. ^ Seneca, Dialogi, X, 1 e 18.
  12. ^ Tacito, Annales, XV, 60-64.
  13. ^ PIR2 P 678 (Wachtel).
  14. ^ a b c R. Syme, Tacitus, II, Oxford 1958, p. 591, 603.
  15. ^ a b c R. Syme, Some Arval Brothers, Oxford 1980, p. 68.
  16. ^ a b R. Syme, The Roman Revolution, Oxford 1939, p. 502-503 con note 2.
  17. ^ a b R. Syme, Roman Papers, II, Oxford 1979, p. 815; IV, Oxford 1988, p. 375; V, Oxford 1988, p. 502; VI, Oxford 1991, pp. 228-229 e 501.
  18. ^ W. Eck, M. Pompeius Silvanus, consul designatus tertium: Ein Vertrauter Vespasians und Domitians, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 9 (1972), pp. 259-276.
  19. ^ PIR2 P 654 (Wachtel).
  20. ^ M. Christol, P. Faure, M. Heijmans, N. Tran, Les élites de la colonie et de l’Empire à Arles, au début du Principat: nouveaux témoignages épigraphiques, in Chiron, 44 (2014), pp. 341-392, in particolare pp. 359-365.
  21. ^ R. Syme, Roman Papers, I, Oxford 1979, p. 322.
  22. ^ P.A. Gallivan, Some comments on the Fasti for the Reign of Nero, in Classical Quarterly, n.s. 24 (1974), pp. 290-311.
  23. ^ CIL XIV, 3471.
  24. ^ W. Eck, Miscellanea prosopographica, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 42 (1981), pp. 227-254.
  25. ^ G.L. Gregori, Nomina transcripticia e praedia subsignata: debiti, ipoteche e finanze locali a Trebula Suffenatium, in Il capitolo delle entrate nelle finanze municipali in Occidente ed in Oriente, Roma 1999, pp. 25-39.
  26. ^ P. Buongiorno, Senatus consulta Claudianis temporibus facta, Napoli 2010, pp. 357-362; Claudio. Il principe inatteso, Palermo 2017, pp. 224-225.
  27. ^ PIR2 V 352 (Wachtel-Heil).
  28. ^ Tacito, Annales, XII, 66-69; XIII, 4.
  29. ^ a b c Svetonio, Claudio, XLV; Nerone, IX.
  30. ^ Tacito, Annales, XIII, 2.
  31. ^ Tacito, Annales, XIII, 3.
  32. ^ Notizie degli scavi di antichità, 1887, p. 221.
  33. ^ A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, pp. 546-548, espone dubbi sulla possibilità che il mandato di Paolino fosse iniziato già nel 54.
  34. ^ Tacito, Annales, XIII, 53, 1-2 (datato erroneamente al 58: v. W. Eck, Die Statthalter der germanischen Provinzen vom 1.-3. Jahrhundert, Bonn 1982, pp. 23 e 121).
  35. ^ AE 1938, 75.
  36. ^ R. Syme, Roman Papers, I, Oxford 1979, p. 50 nota 5; II, Oxford 1979, p. 747; VI, Oxford 1991, pp. 413 e 497-499.
  37. ^ a b Tacito, Annales, XV, 18, 3.
  38. ^ Sulla lex portorii Asiae e sulla commissione straordinaria v. da ultimi A. Bérenger, La commission financière extraordinaire de 62 ap. J.-C., in Mélanges de l'École Française de Rome. Antiquité, 105.1 (1993), pp. 75-101, e soprattutto M. Cottier, M.H. Crawford, C.V. Crowther, J.-L. Ferrary, B.M. Levick, O. Salomies, M. Wörrle (ed.), The Customs Laws of Asia, Oxford 2008.
  39. ^ AE 1989, 681.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • W. Eck, Die Statthalter der germanischen Provinzen vom 1.-3. Jahrhundert, Bonn 1985, pp. 120-122.
  • PIR2 P 633 (Wachtel).
  • A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, pp. 546-548.
Predecessore Console dell'Impero romano Successore
Velleo Tutore settembre-ottobre? 54 Marco Aponio Saturnino??
con Marco Giunio Silano con Marco Giunio Silano con Marco Efulano??
Predecessore Governatore della Germania Inferiore Successore
? 54/55-56/57 Lucio Duvio Avito