Andy Boulton

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Andy Boulton
NazionalitàBandiera del Regno Unito Regno Unito
GenereHeavy metal
NWOBHM
Hard rock
Periodo di attività musicale1982 – in attività
StrumentoChitarra
Gruppi attualiTokyo Blade
Sito ufficiale

Andy Boulton, all'anagrafe Andrew Ramsay McColm Boulton[1] (11 febbraio 1961), è un chitarrista britannico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Originario di una famiglia contadina[1] con l'interesse per la musica (la madre suonava il pianoforte e il padre la cornamusa[1]), iniziò a suonare la chitarra influenzato da musicisti come Brian May[1] e Eddie van Halen[1].

Nel 1982 fondò assieme al compagno di scuola Andy Robbins una band chiamata Killer[2], nella quale incluse anche il chitarrista Ray Dismore, il cantante Alan Marsh e il batterista Steve Pierce[2]. Dopo la registrazione di alcuni demo e il cambio di nome in Tokyo Blade (passando per Gengis Khan[2]), il gruppo di Boulton riscosse un certo successo nell'ambito della NWOBHM, arrivando ad esibirsi come spalla di artisti come Metallica, Venom, Ozzy Osbourne, Dio e Scorpions[2].

In seguito al fallimento commerciale dell'album Blackhearts and Jaded Spades, il gruppo si sciolse[2]: Boulton, nel tentativo di ridare vita al progetto, si trasferì in Germania dove, nel 1987 registrò un album accreditato come Andy Boulton's Tokyo Blade[2][3] intitolato Ain't Misbehavin'. Successivamente entrò in contatto con alcune band tedesche, tra cui i Dead Ballerinas, collaborando con essi alla registrazione di un disco (intitolato No Remorse a.k.a. The Eye of the Storm) che sarà pubblicato nel 1989 con il nome di Tokyo Blade[2][4].

Sciolti definitivamente i Tokyo Blade nel 1990, Boulton ricontattò Marsh con cui fondò una nuova band chiamata Mr. Ice[2]: riacquisito il nome Tokyo Blade per ragioni commerciali[2], il progetto si tramutò in una riunione che vide il ritorno di alcuni membri originali del gruppo[2]. Dopo lo scioglimento della band, avvenuto nel 1997, Boulton iniziò una carriera solista pubblicando due album tra il 2002 e il 2009. Nel 2008 fu inoltre invitato, da un'etichetta discografica statunitense[5], a rifondare i Tokyo Blade riunendo in seguito gran parte della formazione degli anni ottanta[6][7].

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Tokyo Blade[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia dei Tokyo Blade.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Sito ufficiale, su andyboulton.co.uk. URL consultato il 27 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2010).
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