Steve Kerr

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Steve Kerr
Kerr nel 2019
Nazionalità Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Altezza 191 cm
Peso 81 kg
Pallacanestro
Ruolo Allenatore (ex guardia)
Squadra G.S. Warriors
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Termine carriera 2003 - giocatore
Carriera
Giovanili
1979-1983Bandiera non conosciuta Pacific Palisades High School
1983-1988Arizona Wildcats
Squadre di club
1988-1989Phoenix Suns26 (54)
1989-1992Cleveland Cavaliers188 (1.122)
1992-1993Orlando Magic47 (122)
1993-1998Chicago Bulls378 (3.109)
1998-2001San Antonio Spurs131 (462)
2001-2002Portland T. Blazers65 (269)
2002-2003San Antonio Spurs75 (299)
Nazionale
1986Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti9
Carriera da allenatore
2014-G.S. Warriors473-238
2018-2021Bandiera degli Stati Uniti Stati UnitiVice
2021-Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Palmarès
 Mondiali
Oro Spagna 1986
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 15 ottobre 2021

Stephen Douglas Kerr, detto Steve (Beirut, 27 settembre 1965), è un allenatore di pallacanestro, dirigente sportivo ed ex cestista statunitense, di ruolo guardia, tecnico dei Golden State Warriors e commissario tecnico della nazionale statunitense .

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Kerr è nato in Libano, dove ha passato gran parte della sua infanzia al seguito del padre Malcolm che lavorava lì come presidente dell'Università Americana di Beirut. Nel 1984 Malcolm Kerr viene assassinato da un sospetto militante nazionalista in Libano.[1][2]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Kerr da giocatore ai tempi di Arizona

Dal 1983 al 1988 ha giocato per il college Arizona University, partecipando nel 1988 alla Final Four NCAA. Nel Draft 1988 viene scelto al secondo giro dai Phoenix Suns che l'anno seguente lo scambiano ai Cleveland Cavaliers.

Nel 1993, dopo una parentesi a Orlando, Kerr approda ai Chicago Bulls, orfani di Michael Jordan ma ancora ricchi di grandi giocatori come Scottie Pippen, Horace Grant e Toni Kukoč, quest'ultimo al suo primo anno in NBA. La squadra, pur raggiungendo i play-off, viene sconfitta al secondo turno dai Knicks, dopo una serie combattuta che termina in gara 7. L'anno dopo Michael Jordan ritorna dal suo ritiro dal basket, ma la squadra viene sconfitta al secondo turno per 4 a 2 dagli Orlando Magic dei giovani Shaquille O'Neal e Hardaway e dell'ex compagno Grant.

Nella stagione 1995-96 i Bulls, grazie agli arrivi di Dennis Rodman e Ron Harper, registrano il record per il più alto numero di vittorie in regular season, 72, a fronte di sole 10 sconfitte. Tale record sarà battuto vent'anni dopo dai Golden State Warriors, allenati proprio da Steve Kerr, capaci di arrivare a quota 73 vittorie nella stagione 2015-2016. Ai playoff i Chicago domina e torna campione NBA dopo tre anni, sconfiggendo in finale i Seattle SuperSonics. Per Kerr si tratta del primo anello in carriera.

Nel 1997 vince la gara del tiro da tre nell'All Star Game e riconquista l'anello, segnando tra l'altro il canestro decisivo in gara 6 delle finali contro gli Utah Jazz di Malone e Stockton. L'anno successivo si gioca il rematch delle finali tra Bulls e Jazz, con i primi si impongono nuovamente per 4 a 2. Kerr conquista così con i suoi compagni il three-peat.

Nella stagione 1998-99 a seguito dello smantellamento della squadra, passa agli Spurs di Tim Duncan e David Robinson, dove contribuisce alla vittoria del primo titolo della storia della franchigia texana. Kerr conquista di conseguenza il suo quarto anello, peraltro consecutivo. Rimane agli Spurs fino al termine della stagione 2001, per poi passare l'anno successivo ai Portland Trail Blazers, in cui ritrova Scottie Pippen e altri buoni giocatori come Rasheed Wallace e Shawn Kemp, ma la squadra viene sconfitta al primo turno dai Lakers futuri campioni. Nella stagione successiva Kerr torna agli Spurs (che nel frattempo ha acquisito i talenti di Tony Parker e Emanuel Ginóbili) e vince il suo quinto anello, risultando decisivo nelle finali di conference contro Dallas, dopodiché annuncia il suo definitivo ritiro.

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2014 intraprende la carriera di allenatore: il 15 maggio viene ingaggiato dai Golden State Warriors[3] che porterà ai playoff e alla vittoria del titolo NBA 2015 contro i Cleveland Cavaliers. Con un record di 42-9 Kerr viene scelto come allenatore della All Star Team della Western Conference per l'All Star Game di New York del 15 febbraio 2015.

Nella stagione 2015-16 è costretto a saltare le prime 43 partite di regular season per problemi di salute lasciando la panchina a Luke Walton, per poi ritornare in occasione della gara del 22 gennaio 2016 vinta contro gli Indiana Pacers per 122-110.[4] I Warriors registrarono 73 vittorie e 9 sconfitte in stagione regolare, superando il record dei Chicago Bulls della stagione 1995-96, in cui giocava lo stesso Kerr. Tuttavia alle NBA Finals la squadra perse in finale per 4-3 contro i Cleveland Cavaliers di LeBron James e Kyrie Irving, dopo essere stata in vantaggio per 3-1 nella serie.[5]

Nella stagione 2016-17, dopo un record di 46-9, Kerr viene scelto come allenatore dell'All-Star Game di New Orleans del 19 febbraio, e a fine stagione porta i Warriors a ottenere il vantaggio campo per tutti i play-off, con un record di 67-15. Ai playoffs, per colpa di alcuni problemi alla schiena, salterà diverse partite.[6] Rientrerà il 4 giugno per gara-2 delle finali vinta dai suoi Warriors 132-113. I Warriors vinceranno poi il titolo 4-1 contro i Cleveland Cavaliers.

La stagione 2017-18 Kerr guida gli Warriors a 58 vittorie a fronte di 24 sconfitte secondo solo al 67-15 degli Houston Rockets. Dopo una difficile serie di play-off contro gli stessi Rockets, battuti in gara-7 delle finali di conference, Kerr vincerà il suo ottavo titolo NBA e il terzo da allenatore vincendo in finale 4-0 contro i Cleveland Cavaliers di LeBron James.[7] La stagione successiva vedrà i Golden State Warriors ancora grandi protagonisti, raggiungendo per la quinta volta consecutiva le nba finals, perse però, anche a causa degli infortuni di Klay Thompson e Kevin Durant, in gara 6 contro i sorprendenti Toronto Raptors.

Nella stagione 2021-2022 dopo un secondo posto nella regular season, approda con i Golden State Warriors ai play-off dove, dopo aver superato i Denver Nuggets per 4-1, i Memphis Grizzlies 4-2 e i Dallas Mavericks 4-1, giunge alle finals contro i Boston Celtics e con un ottimo 4-2 si aggiudica il suo nono titolo NBA, il quarto da allenatore, vincendo, pertanto, ufficialmente il 33% delle ultime 27 finals NBA. A dicembre 2021 viene annunciato da USA Basketball come nuovo allenatore della nazionale di pallacanestro maschile statunitense (United States men's national basketball team), subentrando a Gregg Popovich di cui era stato vice dal 2018.

Dopo il ritiro[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2007 viene ingaggiato dai Phoenix Suns come "President of Basketball Operations",[3] occupandosi pertanto del mercato dei Suns. Rimane come general manager fino al 2010.

In precedenza era stato commentatore televisivo, sia per la rete TNT che per la CBS; tornerà a commentare gli incontri NBA anche dopo aver lasciato i Suns. La sua voce è stata usata nel commento della serie di videogiochi NBA Live della EA Sports, dal capitolo 06 a quello 10, con Albert. È stato poi commentatore tecnico per la serie di videogiochi NBA 2K della 2K Sports, dal capitolo 2K12 a quello 2K15; in particolare, per quest'ultimo titolo, ha fornito il suo commento nonostante fosse diventato coach dei Golden State Warriors.[8]

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Legenda
  PG Partite giocate   PT  Partite da titolare  MP  Minuti a partita
 TC%  Percentuale tiri dal campo a segno  3P%  Percentuale tiri da tre punti a segno  TL%  Percentuale tiri liberi a segno
 RP  Rimbalzi a partita  AP  Assist a partita  PRP  Palle rubate a partita
 SP  Stoppate a partita  PP  Punti a partita  Grassetto  Career high
Denota le stagioni in cui ha vinto il titolo
* Primo nella lega
* Record

NCAA[modifica | modifica wikitesto]

Anno Squadra PG PT MP TC% 3P% TL% RP AP PRP SP PP
1983-1984 Arizona Wildcats 28 - 22,6 51,6 - 69,2 1,2 1,3 0,3 0,0 7,1
1984-1985 Arizona Wildcats 31 - 33,4 56,8 - 80,3 2,4 4,0 0,6 0,1 10,0
1985-1986 Arizona Wildcats 32 - 38,4 54,0 - 89,9 3,2 4,2 1,6 0,0 14,4
1987-1988 Arizona Wildcats 38 - 32,6 55,9 57,3 82,4 2,0 3,9 1,2 0,0 12,6
Carriera 129 - 32,1 54,8 57,3 81,5 2,2 3,4 1,0 0,0 11,2

NBA[modifica | modifica wikitesto]

Regular Season[modifica | modifica wikitesto]

Anno Squadra PG PT MP TC% 3P% TL% RP AP PRP SP PP
1988-1989 Phoenix Suns 26 0 6,0 43,5 47,1 66,7 0,7 0,9 0,3 0,0 2,1
1989-1990 Cleveland Cavaliers 78 5 21,3 44,4 50,7* 86,3 1,3 3,2 0,6 0,1 6,7
1990-1991 Cleveland Cavaliers 57 4 15,9 44,4 45,2 84,9 0,6 2,3 0,5 0,1 4,8
1991-1992 Cleveland Cavaliers 48 20 17,6 51,1 43,2 83,3 1,6 2,3 0,6 0,2 6,6
1992-1993 Cleveland Cavaliers 5 0 8,2 50,0 0,0 100,0 1,4 2,2 0,4 0,0 2,4
Orlando Magic 47 0 9,4 42,9 25,0 90,9 0,8 1,3 0,2 0,0 2,6
1993-1994 Chicago Bulls 82 0 24,8 49,7 41,9 85,6 1,6 2,6 0,9 0,0 8,6
1994-1995 Chicago Bulls 82 0 22,4 52,7 52,4* 77,8 1,5 1,8 0,5 0,0 8,2
1995-1996 Chicago Bulls 82 0 23,4 50,6 51,5 92,9 1,3 2,3 0,8 0,0 8,4
1996-1997 Chicago Bulls 82 0 22,7 53,3 46,4 80,6 1,6 2,1 0,8 0,0 8,1
1997-1998 Chicago Bulls 50 0 22,4 45,4 43,8 91,8 1,5 1,9 0,5 0,1 7,5
1998-1999 San Antonio Spurs 44 0 16,7 39,1 31,3 88,6 1,0 1,1 0,5 0,1 4,4
1999-2000 San Antonio Spurs 32 0 8,4 43,2 51,6 81,8 0,6 0,4 0,1 0,0 2,8
2000-2001 San Antonio Spurs 55 1 11,8 42,1 42,9 93,3 0,6 1,0 0,3 0,0 3,3
2001-2002 Portland T. Blazers 65 0 11,9 47,0 39,4 97,5 0,9 1,0 0,2 0,0 4,1
2002-2003 San Antonio Spurs 75 0 12,7 43,0 39,5 88,2 0,8 0,9 0,4 0,0 4,0
Carriera 910 30 17,8 47,9 45,4* 86,4 1,2 1,8 0,5 0,1 6,0

Play-off[modifica | modifica wikitesto]

Anno Squadra PG PT MP TC% 3P% TL% RP AP PRP SP PP
1990 Cleveland Cavaliers 5 0 14,6 28,6 0,0 - 1,2 2,0 0,8 0,0 1,6
1992 Cleveland Cavaliers 12 3 12,4 43,9 27,3 100,0 0,5 0,8 0,4 0,0 3,7
1994 Chicago Bulls 10 0 18,6 36,1 37,5 100,0 1,4 1,0 0,7 0,0 3,5
1995 Chicago Bulls 10 0 19,3 47,5 42,1 100,0 0,6 1,5 0,1 0,0 5,1
1996 Chicago Bulls 18 0 19,8 44,8 32,1 87,1 1,0 1,7 0,8 0,0 6,1
1997 Chicago Bulls 19 0 17,9 42,9 38,1 92,9 0,9 1,1 0,9 0,1 5,1
1998 Chicago Bulls 21 0 19,8 43,4 46,3 81,8 0,8 1,7 0,3 0,0 4,9
1999 San Antonio Spurs 11 0 8,8 26,7 23,1 83,3 0,8 0,7 0,2 0,0 2,2
2001 San Antonio Spurs 9 0 11,2 48,0 33,3 50,0 1,0 0,7 0,4 0,1 3,3
2002 Portland T. Blazers 3 0 13,0 42,9 25,0 100,0 1,3 1,7 0,3 0,0 6,3
2003 San Antonio Spurs 10 0 4,6 63,6 83,3* 75,0 0,3 0,6 0,1 0,0 2,2
Carriera 128 3 15,6 42,6 37,0 87,6 0,9 1,2 0,5 0,0 4,3
Massimi in carriera[modifica | modifica wikitesto]

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

  V   Partite vinte   P   Partite perse   % V   Percentuale di vittorie   G   Partite giocate   Grassetto   Miglior risultato
Stagione Squadra Regular Season Post Season
V P % V G Posizione finale
2014-15 G.S. Warriors 67 15 81,7 82 1º in Pacific Division Campione NBA
2015-16 G.S. Warriors 73 9 89,0 82 1º in Pacific Division Sconfitto alle NBA Finals dai Cavaliers (3-4)
2016-17 G.S. Warriors 67 15 81,7 82 1º in Pacific Division Campione NBA
2017-18 G.S. Warriors 58 24 70,7 82 1º in Pacific Division Campione NBA
2018-19 G.S. Warriors 57 25 69,5 82 1º in Pacific Division Sconfitto alle NBA Finals dai Raptors (2-4)
2019-20 G.S. Warriors 14 49 22,2 63 5° in Pacific Division Manca i Play-off
2020-21 G.S. Warriors 39 33 54,2 72 4° in Pacific Division Manca i Play-off
2021-22 G.S. Warriors 53 29 64,6 82 2° in Pacific Division Campione NBA
2022-23 G.S. Warriors 44 38 53,7 82 4° in Pacific Division Sconfitto alle Semifinali di Conference dai Lakers (2-4)
2023-24 G.S. Warriors 46 36 56,1 82 5° in Pacific Division Manca i Play-off
Carriera 519 274 65,4 793

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Chicago Bulls: 1996, 1997, 1998
San Antonio Spurs: 1999, 2003
1997
2006
  • Miglior tiratore da tre punti della stagione: 2
1990, 1995

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Golden State Warriors: 2015, 2017, 2018, 2022
2016
  • 2 volte Allenatore all'NBA All-Star Game (2015, 2017)
  • Settimo allenatore della storia NBA a vincere il titolo come rookie
  • Inserito tra i 15 Greatest Coaches in NBA History nel 2022

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) The assassination of Steve Kerr's father and the unlikely story of a champion, su ftw.usatoday.com, 3 giugno 2015. URL consultato il 19 febbraio 2019.
  2. ^ L'emozionato discorso dell'allenatore dei Golden State Warriors dopo la strage in Texas, su ilpost.it, 25 maggio 2022. URL consultato il 26 maggio 2022.
  3. ^ a b nba.com. URL consultato il 15 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2014).
  4. ^ (EN) "Curry's triple-double leads Warriors to win in Kerr's return", su nba.com. URL consultato il 23 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 25 gennaio 2016).
  5. ^ (EN) Scott Cacciola, Cavaliers Defeat Warriors to Win Their First N.B.A. Title, su nytimes.com, 19 giugno 2016. URL consultato il 19 febbraio 2019.
  6. ^ Steve Kerr: "Dopo i problemi, felice di poter allenare dall'inizio", su nbapassion.com. URL consultato il 19 febbraio 2019.
  7. ^ Bastone e carota: l'annata più dura di coach Kerr, su sport.sky.it. URL consultato il 19 febbraio 2019.
  8. ^ (EN) NBA 2K15 Review, su nextgenbase.com, 3 novembre 2014. URL consultato il 14 dicembre 2019.
  9. ^ Steve Kerr - NBA Career Bests, su basketball.realgm.com. URL consultato il 16 giugno 2020.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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