American Airlines Group

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American Airlines Group, Inc.
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StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Forma societariaPublic company
Borse valoriNASDAQ: AAL
ISINUS02376R1023
Fondazione9 dicembre 2013 a Fort Worth
Fondata da
Sede principaleFort Worth
Controllate
Persone chiave
  • Doug Parker (CEO)
  • Scott Kirby (Presidente)
SettoreTrasporto
ProdottiTrasporto aereo
FatturatoUS$ 38,7 miliardi (2012)
Dipendenti120.000 ca. (2013)
Sito webwww.aa.com/

American Airlines Group, Inc. (NASDAQ: AAL) è una holding statunitense di compagnie aeree quotata in borsa con sede a Fort Worth, in Texas. Venne fondata il 9 dicembre 2013 dalla fusione di AMR Corporation, la società madre di American Airlines e di US Airways Group, la società madre di US Airways.[1] Le compagnie aeree insieme formano la più grande compagnia aerea del mondo, con più di 6.700 voli giornalieri verso 336 destinazioni in 56 paesi del mondo, circa 40 miliardi di dollari di ricavi operativi, oltre 120.000 dipendenti e ordini per 607 nuovi aerei, tra cui 517 aerei narrowbody e 90 aerei widebody.[2] L'integrazione completa di American Airlines e US Airways sotto un unico Certificato di Operatore Aereo e quindi la creazione di un'unica grande compagnia aerea è avvenuta nel 2015.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel gennaio 2012, US Airways Group, la società madre di US Airways, espresse interesse ad acquistare AMR Corporation, società madre di American Airlines.[2] Nel mese di marzo, il CEO di AMR Corporation Tom Horton disse che le società erano disposte ad una fusione.[4] US Airways confermò che alcuni creditori di American Airlines dissero che la fusione delle due compagnie potrebbe produrre più di 1,5 miliardi di dollari all'anno in ricavo.[5] Il 20 aprile, American Airlines e tre sindacati hanno detto che avrebbero sostenuto un progetto di fusione tra le due compagnie aeree.[6] American Airlines, inserita nel Chapter 11 della legge fallimentare degli Stati Uniti, doveva fondersi con un'altra società, preferibilmente del settore. La fusione si fece possibile quando si scorpì US Airways creditrice di American; il 31 agosto, il CEO di US Airways Doug Parker annunciò che le società avevano siglato un accordo di riservatezza, in cui avrebbero discusso la possibilità di una fusione.[7]

Nel febbraio 2013, American Airlines e US Airways hanno annunciato il programma di fusione che creerà la più grande compagnia aerea del mondo. Nel programma, poi rispettato, che avrebbe dovuto chiudersi nel terzo trimestre del 2013 invece che nel quarto, gli azionisti di AMR avranno il 72% della nuova società e gli azionisti US Airways avranno avuto il restante 28%. La nuova compagnia aerea porterà nome e marchio di American Airlines, la holding si chiamerà American Airlines Group, Inc.[8] Il team di gestione di US Airways, compreso l'amministratore delegato Doug Parker, manterrà la maggior parte delle posizioni nella gestione operativa. La sede della nuova compagnia aerea sarà situata a Fort Worth, in Texas, nella già sede di American Airlines.[9][10] US Airways uscirà da Star Alliance dopo il completamento della fusione mentre American continuerà a rimanere in Oneworld. Il giudice Sean Lane, approvò la fusione il 27 marzo 2013, ma rifiutò di approvare la proposta di consegnare 20 milioni di dollari di "buona-uscita" a Thomas W. Horton, allora direttore esecutivo di American Airlines.[11] Il 12 luglio, gli azionisti di US Airways approvarono la fusione.[12]

Il 13 agosto 2013 l'antitrust, composto dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti d'America insieme ai procuratori generali del Distretto di Columbia, dell'Arizona, della Florida, della Pennsylvania, del Tennessee, del Texas,[13] e della Virginia cercò di bloccare la fusione, sostenendo che avrebbe significato meno concorrenza e prezzi più elevati. American Airlines e US Airways comunicarono che avrebbero combattuto contro la causa al fine di ottenere il nulla osta alla fusione.[14] Agli inizi di ottobre 2013, il procuratore distrettuale del Texas uscì dall'antitrust.

Il Dipartimento di Giustizia annunciò che una soluzione riguardo alla fusione fu raggiunta il 12 novembre 2013. La compagnia aerea nata dalla fusione dovrà rinunciare a slot di atterraggio e decollo o gates d'imbarco in 7 principali aeroporti degli Stati Uniti.[15] Secondo l'accordo, la nuova American sarà tenuta a vendere 104 slot all'Aeroporto Nazionale di Washington-Ronald Reagan, 34 slot all'Aeroporto Fiorello LaGuardia di New York, 2 gates all'Aeroporto Internazionale O'Hare di Chicago, all'Aeroporto Internazionale di Los Angeles, all'Aeroporto Internazionale Logan di Boston, all'Aeroporto di Dallas Love Field e all'Aeroporto Internazionale di Miami.[16] Alcuni degli slot dovranno essere venduti ai vettori low-cost come JetBlue o Southwest Airlines.[17] Anche un gruppo di 40 passeggeri e agenti viaggio tentò di fermare invanamente la fusione: la causa venne respinta anche dalla Corte Suprema.[18][19][20]

Dopo l'approvazione definitiva alla fusione, AMR Corporation e US Airways confermarono che la nuova holding si sarebbe chiamata American Airlines Group e che sarebbe stata quotata al NASDAQ con il simbolo AAL.[21]

Hub[modifica | modifica wikitesto]

American Airlines (AA) e US Airways (US) operano in hub differenti, per tanto la nuova compagnia manterrà tutti gli hub per almeno i cinque anni successivi alla fusione.[22]

Nella tabella successiva si vedono le quote di mercato delle due compagnie negli hub della nuova compagnia e le quote di mercato che la nuova compagnia avrà nei suoi hub:

Hub prima e dopo la fusione
Aeroporto Destinazioni Voli giornalieri[23] Già hub Quote AA Quote US Quote AA+US[24]
Dallas/Fort Worth 172 877 American 67% 7% 74%
Charlotte 131 665 US Airways 7% 63% 70%
Chicago-O'Hare 113 522 American 36% 7% 43%
Aeroporto Internazionale di Filadelfia 107 469 US Airways 5% 49% 54%
Phoenix 74 316 US Airways 5% 27% 32%
Miami 109 310 American 66% 6% 72%
Washington-Reagan 75 292 US Airways 15% 34% 49%
Los Angeles 44 180 American 18% 5% 23%
New York-John F. Kennedy 50 97 American 15% 3% 18%

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ The new American Airlines, in Chicago Tribune, Chicago Tribune Company, 8 dicembre 2013. URL consultato l'8 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2013).
  2. ^ a b Matt Joyce, Staff Writer, US Airways CEO confirms interest in American Airlines, su bizjournals.com, Charlotte Business Journal, 26 gennaio 2012. URL consultato il 24 marzo 2012.
  3. ^ World's largest airline formed as American Airlines and US Airways merge, in AFP, 10 dicembre 2013. URL consultato il 10 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2014).
  4. ^ American Airlines open to merger, CEO hints, su bizjournals.com, publisher=Charlotte Business Journal, 19 marzo 2012. URL consultato il 24 marzo 2012.
  5. ^ WSJ: US Airways Considers Merger With American Airlines - NewsOn6.com - Tulsa, OK - News, Weather, Video and Sports - KOTV.com |, su newson6.com. URL consultato il 17 maggio 2012.
  6. ^ 3 unions push American Air toward US Airways merger talks, su chicagotribune.com, chicago tribune, 22 aprile 2012. URL consultato il 20 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2012).
  7. ^ Creditor, ‘prospective merger partner’ US Airways gives support to American exclusivity extension, collana LeveragedLoan.com, 15 luglio 2012.
  8. ^ American Airlines' CEO to get $20 million severance, su usatoday.com, USAToday, 19 febbraio 2013. URL consultato il 21 febbraio 2013.
  9. ^ American Airlines, US Airways unveil $11 billion merger, su reuters.com, Reuters, 14 febbraio 2013. URL consultato il 14 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2015).
  10. ^ AMERICAN AIRLINES AND US AIRWAYS TO CREATE A PREMIER GLOBAL CARRIER -- THE NEW AMERICAN AIRLINES, su hub.aa.com, Fort Worth, TX & Tempe, AZ, AMR & US Airways Group, 14 febbraio 2013. URL consultato il 14 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2013).
  11. ^ AA-US Airways Merger Approved, Not CEO Severance, su nbcdfw.com, WDFW TV. URL consultato il 27 marzo 2013.
  12. ^ Charisse Jones, US Airways shareholders OK American Airlines merger, su usatoday.com, USA Today. URL consultato il 15 luglio 2013.
  13. ^ American Airlines has no Plan B, will take antitrust fight to court, su dallasnews.com.
  14. ^ Evan Perez, US government seeks to block American-US Airways merger, in CNN, 13 agosto 2013.
  15. ^ Maxon, Terry, Confirmed: Settlement reached in the American Airlines-US Airways case, in Dallas News, 11 dicembre 2013. URL consultato il 12 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2013).
  16. ^ Had Mouawad; Christopher Drew, Justice Dept. Clears Merger of 2 Airlines, in NY Times, 12 novembre 2013.
  17. ^ The Justice Department has reached a settlement with American Airlines and US Airways that requires the airlines to sell facilities at seven airports in order to complete their planned merger, su CNN Money. URL consultato il 12 novembre 2013.
  18. ^ American-US Merger Still Faces Private Antitrust Lawsuit. Frequent Business Traveler (2013-11-18). Retrieved on 2013-12-08.
  19. ^ Gives Green Light for American Air Exit from Bankruptcy and Merger with US Airways. Frequent Business Traveler (2013-11-27). Retrieved on 2013-12-08.
  20. ^ Supreme Court Declines to Block American, US Air Merger. Frequent Business Traveler (2013-12-08). Retrieved on 2013-12-08.
  21. ^ Paul Ausick, Merged U.S. Airways, American Airlines Will List with Nasdaq, su finance.yahoo.com, 24/7 Wall St. via Yahoo! Finance, 15 novembre 2013. URL consultato il 15 novembre 2013.
  22. ^ Ted Reed, 6 Key Items to Watch in the US Airways/AMR Merger | Business News, su business-news.thestreet.com. URL consultato il 20 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2013).
  23. ^ Copia archiviata, su newamericanarriving.com. URL consultato il 2 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 17 gennaio 2014)., Retrieved July 14, 2013
  24. ^ GAO, Issues Raised by the Proposed Merger of American Airlines and US Airways, June 19, 2013, Table 6 (share of total domestic passengers at each hub airport) (PDF), su gao.gov. URL consultato il 18 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2015).

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