Alex Trebek

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Alex Trebek nel 2016

George Alexander Trebek, detto Alex (Greater Sudbury, 22 luglio 1940Los Angeles, 8 novembre 2020) è stato un conduttore televisivo canadese naturalizzato statunitense.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1984 iniziò a condurre il game-show Jeopardy!, grazie al quale nel 2014 entrò nel Guinness World Records per il maggior numero di puntate di un gioco televisivo condotte dalla stessa persona (6929).[1] Presentò anche altri programmi di intrattenimento come The Wizard of Odds (1973-1974), Double Dare (1976-1977), High Rollers (1974-1980), Battlestars (1981-1982), Classic Concentration (1987-1991) e To Tell the Truth (1991).

Lavorò come attore in diverse serie tv, spesso con camei.

Nel 1998 divenne cittadino statunitense.[2]

Inserito nella Hollywood Walk of Fame e nella Canada's Walk of Fame, vinse diversi Daytime Emmy Awards.

Trebek è morto per un tumore al pancreas all'età di 80 anni.

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

  • Apparve in versione cartone animato nell'episodio Miracolo su Evergreen Terrace (decimo episodio della nona serie) de I Simpson e nell'episodio "Il robot saputello" (Total Jeopardy in lingua originale) quattordicesimo episodio della serie 2 di "Scooby-Do and Guess Who? (2020)". L'episodio di Trebek è stato mandato in onda giorni dopo la sua morte.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Ufficiale dell'Ordine del Canada - nastrino per uniforme ordinaria
«Chi ha impostato il tono del quiz show "Jeopardy!" con la sua presenza costante e la sua intelligenza silenziosa per più di 33 anni? Attraverso il suo iconico lavoro televisivo, Alex Trebek ha instillato l'amore per l'apprendimento in milioni di persone in tutto il mondo. Fuori campo, è un campione dell'alfabetizzazione geografica negli Stati Uniti e nel suo nativo Canada grazie al suo lavoro con le rispettive società geografiche. Generoso con il suo tempo e il suo sostegno, è impegnato in molteplici cause educative, ambientali e umanitarie, in particolare come ambasciatore di World Vision.»
— nominato l'11 maggio 2017, investito il 17 novembre 2017[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

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Controllo di autoritàVIAF (EN33618311 · ISNI (EN0000 0000 7408 0876 · LCCN (ENn90643943 · GND (DE122106648X · WorldCat Identities (ENlccn-n90643943