Aleksandr Kargal'cev

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Aleksandr Kargal'cev

Aleksandr Kargal'cev, anche noto come Saša (in russo Александр Каргальцев?; in inglese: Sasha Kargaltsev; Mosca, 1985), è un artista, scrittore, fotografo, attore e regista russo naturalizzato statunitense.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Crematorium, scena della commedia.
Poster scattato per Crematorium.
Performance di Crematorium.
Ripresa della performance di Crematorium.
La risposta di Aleksandr Kargal'cev a Daša Žukova.


Aleksandr Kargal'cev è nato nel 1985 a Mosca.[2] La fotografia è stata una passione per lui sin dall'infanzia, dimostrando un particolare fascino verso le Polaroid.[3] Durante l'adolescenza Kargal'cev ha iniziato a produrre cortometraggi e opere fotografiche, usando i suoi amici come modelli.[3] Tra le sue opere di attivismo vi è anche stata l'organizzazione di una protesta contro IKEA per la rimozione di una fotografia di una coppia lesbica dall'edizione russa della rivista Ikea Family Live.[4]

Tra i suoi cortometraggi spiccano The Cell (2010) e The Well (2009), che gli sono valsi una borsa di studio presso l'Università statale pan-russa di cinematografia.[5] Kargal'cev si è poi trasferito a New York nel 2009, dopo aver vinto una borsa di studio alla New York Film Academy[6] e dove ha presentato domanda di asilo,[7] citando la persecuzione in base al suo orientamento sessuale.[8] L'asilo di Kargal'cev è stato approvato nel maggio 2011, dopo nove mesi di udienze. Le prove raccolte sono state presentate al Servizio di immigrazione e naturalizzazione degli Stati Uniti.[9] Non è mai tornato in Russia dopo aver ottenuto la cittadinanza statunitense.[10]

Nel 2012 ha pubblicato il suo libro Asylum, contenente ritratti nudi di richiedenti asilo gay russi negli Stati Uniti.[11] Il debutto di Kargal'cev come regista teatrale è avvenuto con lo spettacolo The Net, messo in scena a Dixon Place, a New York.[12] Ha anche diretto la commedia Crematorium, basata su una storia scritta dal drammaturgo russo Valerij Pečejkin. Lo spettacolo è stato messo in scena nella sua versione ridotta agli Shelter Studios di New York e al Gene Frankel Theatre.[13][14]

In occasione delle Olimpiadi di Soči, Aleksandr Kargal'cev ha risposto a una controversa foto della gallerista russo-americana Daša Žukova. Nella sua foto, Žukova era seduta su una sedia costituita da una donna nera seminuda con le gambe in aria. Per invertire "l'ingiustizia visiva e l'offesa" dell'immagine di Žukova, Kargal'cev ha scattato un'immagine con un uomo afroamericano nudo, seduto sulla schiena di un uomo bianco.[15]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Mostre[modifica | modifica wikitesto]

Mostre personali[modifica | modifica wikitesto]

  • 2011 – Polaroids "Mol'" gallery, Mosca.
  • 2012 – "Asylum". A cura di Ivan Savvine. Galleria "287 Spring" Gallery. New York.[16]
  • 2014 – "Last Polaroids". Leslie Lohman Museum of Gay and Lesbian Art. New York.[17]
  • 2017 – "Disassembled". Friedman Gallery. New York.[8]

Mostre collettive[modifica | modifica wikitesto]

  • 2010 – "Hung Checking Out the Contemporary Male". "Gitana Rosa Williamsburg" Gallery. New York.[18][19]
  • 2013 – "Queerussia: the hidden (p)art". 'Mooiman' Gallery. Groninga, Paesi Bassi.[20]
  • 2014 – "Juicy". "Gitana Rosa Williamsburg" Gallery. New York.[21]
  • 2015 – "Same as You". A cura di Igor Zeiger. "Mazeh 9" Municipal youth art center gallery. Tel Aviv[22][23]
  • 2020 – "The dark male model, Forbidden words". Galerie MooiMan. Groninga.[24]

Collezioni[modifica | modifica wikitesto]

Le opere di Kargal'cev sono nella collezione permanente del Leslie-Lohman Museum of Gay and Lesbian Art.[25]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ КВИР - Друзья и любовники, su www.kvir.info. URL consultato il 27 febbraio 2023.
  2. ^ yourdailyqueer, Alexander Kargaltsev, su Tumblr. URL consultato il 27 febbraio 2023.
  3. ^ a b (EN) Alexander Kargaltsev, Asylum, Kargaltsev, 2012, ISBN 978-0-9883289-0-7. URL consultato il 27 febbraio 2023.
  4. ^ (EN) J. Lester Feder, LGBT Activists Stage Kiss-In At Brooklyn Ikea To Protest Store's Lesbian Scandal In Russia, su BuzzFeed News. URL consultato il 27 febbraio 2023.
  5. ^ 9789077957202: Asylum - Kargaltsev, Alexander: 9077957200 - AbeBooks, su www.abebooks.it. URL consultato il 27 febbraio 2023.
  6. ^ Беженец-гей Александр Каргальцев: Я вернусь, если Путин меня попросит, su www.xgayru.info. URL consultato il 27 febbraio 2023.
  7. ^ Russians find asylum in New York amid gay bashing, harsh laws back home - NY Daily News, su web.archive.org, 21 marzo 2012. URL consultato il 27 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2012).
  8. ^ a b (EN) Ivan Talijancic, ALEXANDER KARGALTSEV with Ivan Talijancic, su The Brooklyn Rail, 5 ottobre 2017. URL consultato il 27 febbraio 2023.
  9. ^ Why a Gay Muscovite Sought, and Won, U.S. Asylum | News | The Moscow Times, su web.archive.org, 22 dicembre 2015. URL consultato il 27 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2015).
  10. ^ Russians find asylum in New York amid gay bashing, harsh laws back home - NY Daily News, su web.archive.org, 21 marzo 2012. URL consultato il 27 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2012).
  11. ^ (EN) LOOK: NYC Exhibit Takes Intimate Look At Gay Russian Asylum Seekers, su HuffPost, 26 ottobre 2012. URL consultato il 27 febbraio 2023.
  12. ^ (EN) Alexander Kargaltsev- The Net (Dance Theater) (Event in New York) on GayCities, su newyork.gaycities.com. URL consultato il 27 febbraio 2023.
  13. ^ (EN) Facing Death, Gay Couples Aim To 'Turn Straight' In Controversial NYC Play, su HuffPost, 19 maggio 2014. URL consultato il 27 febbraio 2023.
  14. ^ (EN) Crematorium Collaborators Alexander Kargaltsev and Pavel Solodovnikov Discuss Russia, Ukraine, and Their Latest Show | TheaterMania, su www.theatermania.com. URL consultato il 27 febbraio 2023.
  15. ^ (EN) Russian artist publishes 'gay chair' in protest against Dasha Zhukova, su The Independent, 29 gennaio 2014. URL consultato il 27 febbraio 2023.
  16. ^ Dan Avery, Photographer Alexander Kargaltsev Offers “Asylum” In New York Gallery Show, su Queerty. URL consultato il 27 febbraio 2023.
  17. ^ (EN) In the Galleries: Russian Alexander Kargelstev's Friends and Lovers, su www.advocate.com. URL consultato il 27 febbraio 2023.
  18. ^ HUNG - Checking Out the Contemporary Male, Opening Reception Friday, September 17, 7-10pm, su web.archive.org, 22 dicembre 2015. URL consultato il 27 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2015).
  19. ^ Hung Art Show, su web.archive.org, 19 ottobre 2017. URL consultato il 27 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2015).
  20. ^ (EN) Queerussia: the hidden (p)art, su Queerussia: the hidden (p)art — Centraal Museum Utrecht. URL consultato il 27 febbraio 2023.
  21. ^ (EN) Juicy, su Gitana Rosa Gallery. URL consultato il 27 febbraio 2023.
  22. ^ (EN) CV, su Igor Zeiger. URL consultato il 27 febbraio 2023.
  23. ^ Affordable Art exhibition - Tel Aviv - on GayWelcome.com, su www.gaywelcome.com. URL consultato il 27 febbraio 2023.
  24. ^ (NL) Expositie ‘The dark male model, forbidden words’ vanaf 1 maart te zien in galerie MooiMan male-art, su Dagblad van het Noorden. URL consultato il 27 febbraio 2023.
  25. ^ Kargaltsev, Alexander | Leslie-Lohman Museum of Gay & Lesbian Art, su leslielohman.pastperfectonline.com. URL consultato il 27 febbraio 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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