Airbnb

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Airbnb
sito web
Logo
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URLwww.airbnb.it/
Tipo di sitoannunci di affitti
Scopo di lucro
ProprietarioAirbnb, Inc.
Creato daBrian Chesky, Joe Gebbia e Nathan Blecharczyk
Lancioottobre 2007
Stato attualeattivo

Airbnb è un portale online statunitense che mette in contatto persone in cerca di un alloggio o di una camera per brevi periodi, con persone che dispongono di uno spazio extra da affittare, generalmente privati. Il sito fu aperto nell'ottobre del 2007 da Brian Chesky, Joe Gebbia e Nathan Blecharczyk. Al giugno 2012 contava alloggi in oltre 26.000 città in 192 paesi e raggiunse 10 milioni di notti prenotate in tutto il mondo. Gli annunci includono sistemazioni quali stanze private, interi appartamenti, castelli e ville, ma anche barche, baite, case sugli alberi, igloo, isole private e qualsiasi altro tipo di alloggio.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2007 Brian e Joe si trasferirono a San Francisco. In quel periodo la Industrial Design Society of America organizzava la propria conferenza annuale e la disponibilità di camere negli hotel era ormai esaurita.[2][3] I due, che non erano più in grado di pagare il proprio affitto, decisero di affittare parte del loro loft ad alcune persone interessate a partecipare alla conferenza. Così acquistarono alcuni materassi ad aria (airbed) e misero a disposizione la propria casa in cambio di denaro. [4]

Nel gennaio 2009 la società venne avviata grazie all'intervento dell'incubatore Y Combinator.[5] Originariamente il nome del sito era Airbedandbreakfast.com, ma appena due mesi dopo (marzo 2009) venne accorciato in Airbnb.com. A questo punto l'offerta si espanse da semplici spazi condivisi ad appartamenti, ad intere case e a qualsiasi altro tipo di proprietà.[5] Nel giugno 2010, il loft dei fondatori divenne l'ufficio dell'azienda, fino al definitivo spostamento della società nei nuovi uffici.[6]

La società continuò la propria crescita e nel novembre 2010 giunse al traguardo delle 700.000 notti prenotate.[7] A febbraio 2011, le notti prenotate arrivarono ad un milione e il fatturato aumentò del 65% rispetto al mese precedente.[8] Nel maggio 2011 la società acquisì Accoleo, un clone tedesco[9][10] e nel marzo 2012 l'inglese Crashpadder[11].

Nel febbraio 2017 la società ha acquisito Luxury Retreats International, una società di noleggio di ville con sede in Canada, per circa 300 milioni di dollari in contanti e azioni. Sempre nel febbraio 2017 Airbnb ha acquisito Tilt.com, una startup di pagamento sociale. Il 28 novembre 2017, Airbnb ha iniziato a consentire agli utenti di suddividere i pagamenti con un massimo di 16 altri viaggiatori. E ancora nel novembre 2017 la società ha acquisito Accomable, una startup focalizzata sull'accessibilità al viaggio.

Nel febbraio 2018 Brian Chesky ha dichiarato che la società sta valutando l'opportunità di lanciare una compagnia aerea. Sempre nel febbraio 2018 la società ha annunciato Airbnb Plus, una collezione di case che sono state controllate per la qualità dei servizi, comfort e design e Beyond by Airbnb, che offre affitti per vacanze di lusso. Nel marzo 2019 la società ha acquisito HotelTonight, un sito web per la prenotazione di camere d'albergo dell'ultimo minuto, per oltre 400 milioni di dollari.[12][13]

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

Airbnb nel 2016 ha affrontato diverse denunce in America e in Cina[14] relative ad episodi di razzismo e uno studio dell’Harvard Business School ha dimostrato una diffusa discriminazione da parte degli host verso gli ospiti i cui nomi suggerivano appartenenza etnica nera[15].

Tra le accuse alla società quella di aver provocato un aumento dei prezzi delle case. Diversi studi hanno rilevato infatti che i prezzi degli affitti in molte aree sono aumentati a causa di Airbnb, poiché i proprietari tenevano le proprietà fuori dal mercato degli affitti a lungo termine ottenendo tassi di affitto più elevati per alloggi a breve termine tramite Airbnb.[16][17][18][19][20]

Nell'ottobre 2020, la testata giornalistica online Creatoridifuturo.it ha pubblicato un articolo in cui dimostra la presenza di annunci pubblicati da professionisti dell'affitto di alloggi travestiti da privati, in aperta elusione delle normative fiscali europee[21].

Nel 2017, il travel blogger Asher Fergusson ha analizzato 1.021 episodi di esperienze negative riportate dagli ospiti. Ha scoperto che ci sono modi in cui gli host possono utilizzare informazioni false per aggirare i controlli precedenti di Airbnb. Il blogger ha notato diversi incidenti segnalati tra cui cancellazioni dell'ultimo minuto, alloggi ammuffiti o infestati da roditori, furti, invasione della privacy e persino stupri e omicidi. Airbnb ha risposto che i 1.021 incidenti sono statisticamente insignificanti rispetto ai 260 milioni di check-in dell'epoca (pari allo 0,0004% circa del totale) e che la compagnia cerca di porre rimedio a qualsiasi problema.[22][23][24][25]

Un giornalista di Vice News nell'ottobre 2019 ha denunciato una truffa relativa a pubblicità ingannevole. Una rete di account falsi pubblicizzati con dozzine di proprietà in otto città degli Stati Uniti una volta prenotate affermavano di non essere più disponibili all'ultimo minuto e al loro posto venivano offerte alternative scadenti. Le persone vittime di truffa oltre ad aver visto rifiutata la possibilità di rimborso ed i clienti che hanno provato a manifestare lamentele hanno trovato false recensioni negative per ritorsione. Inoltre sono state lasciate false recensioni positive per le proprietà. Airbnb ha chiuso alcuni conti e l'FBI ha avviato un'indagine in risposta al rapporto[26].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Airbnb.com
  2. ^ Jeannie Choe, AirBed & Breakfast for Connecting '07, su core77.com, Core77, 10 ottobre 2007. URL consultato il 28 luglio 2011.
  3. ^ (Botsman, Rachel, and Roo Rogers. What's Mine Is Yours: the Rise of Collaborative Consumption. New York: Harper Business, 2010. Print.)
  4. ^ Christine Lagorio, Brian Chesky, Joe Gebbia, and Nathan Blecharczyk, Founders of AirBnB, in Inc., 19 luglio 2010. URL consultato il 28 luglio 2011.
  5. ^ a b Leena Rao, Y Combinator's Airbed And Breakfast Casts A Wider Net For Housing Rentals As AirBnB, su techcrunch.com, TechCrunch. URL consultato il 28 luglio 2011.
  6. ^ Robin Wauters, Airbnb Founder Eats His Own Dogfood, Goes 'Homeless' For Months, su techcrunch.com, TechCrunch. URL consultato il 28 luglio 2011.
  7. ^ Jenna Wortham, Airbnb Raises Cash to Expand Budget-Travel Service, in New York Times, 10 novembre 2010. URL consultato il 28 luglio 2011.
  8. ^ Ellen Lee, A million nights booked on Airbnb, in San Francisco Chronicle, 27 febbraio 2011. URL consultato il 28 luglio 2011.
  9. ^ Tim Bradshaw, Airbnb moves ‘aggressively’ into Europe, in Financial Times, 31 maggio 2011. URL consultato il 28 luglio 2011.
  10. ^ Pascal-Emmanuel Gobry, Airbnb Buys A European Startup To Fend Off The Horde Of Clones Read more: http://www.businessinsider.com/airbnb-europe-clones-2011-7#ixzz1TMJPhfRE, in Business Insider, 7 luglio 2011. URL consultato il 28 luglio 2011.
  11. ^ Crashpadder is now part of Airbnb
  12. ^ (EN) HotelTonight and Airbnb Finalize Acquisition, su Airbnb Newsroom, 15 aprile 2019. URL consultato l'11 novembre 2023.
  13. ^ Airbnb acquista HotelTonight per le prenotazioni last minute, su tg24.sky.it, 8 marzo 2019. URL consultato l'11 novembre 2023.
  14. ^ (EN) Charles Rollet, Airbnb listings in China are littered with racist discrimination, in Wired UK, 3 maggio 2019.
  15. ^ (EN) Abha Bhattarai e Emily Badger, Airbnb hires Eric Holder to help company fight discrimination, in The Washington Post, 20 luglio 2016.
  16. ^ (EN) Derek Thompson, Airbnb and the Unintended Consequences of 'Disruption', in The Atlantic, 17 febbraio 2018.
  17. ^ (EN) Steven Hill, Evictions and Conversions: The Dark Side of Airbnb, in The American Prospect, 19 ottobre 2015.
  18. ^ (EN) Kyle Barron, Edward Kung e Davide Proserpio, The Effect of Home-Sharing on House Prices and Rents: Evidence from Airbnb (abstract), in SSRN, 4 marzo 2020.
  19. ^ (EN) Daniel Guttentag, What Airbnb really does to a neighbourhood, in BBC News, 29 agosto 2018.
  20. ^ (EN) Sarah Holder, The Airbnb Effect: It’s Not Just Rising Home Prices, in Bloomberg CityLab, 1º febbraio 2019.
  21. ^ Luca Poma, AIRB&B: QUANDO COMPORTAMENTI NON GENUINI “SPORCANO” UN LOVEMARK, in Creatoridifuturo.it, 22 ottobre 2020.
  22. ^ (EN) Harriet Agerholm, Airbnb accused of failing to close 'dangerous loopholes' after guest finds corpse in garden, in The Independent, 10 dicembre 2017.
  23. ^ (EN) Andrew Ellson, The rotting corpse and other Airbnb horror stories, in The Times, 9 dicembre 2017.
  24. ^ (EN) Leonid Bershidsky, Airbnb, Like Uber, Needs to Grow Up, in Bloomberg Opinion, 12 dicembre 2017.
  25. ^ (EN) Erica Alini, Review of Airbnb horror stories finds ‘multiple dangerous loopholes and scams’, in Global News, 11 gennaio 2018.
  26. ^ (EN) Allie Conti, I Accidentally Uncovered a Nationwide Scam on Airbnb, in Wired, 31 ottobre 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Sarah Gainsforth, Airbnb città merce. Storie di resistenza alla gentrificazione digitale, 2019, DeriveApprodi, ISBN 9788865482919

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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