Agnello del Centro Italia

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La designazione Agnello del Centro Italia viene utilizzata – fin dagli anni '60 – dagli operatori della filiera carne ovina e dai consumatori per riferirsi agli agnelli nati e allevati – grazie anche alla transumanza – in tutta l'area del Centro Italia (specificatamente: Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Toscana e Umbria) e che derivano da ovini ivi storicamente presenti, la cui attitudine era fino alla metà del secolo scorso a triplice attitudine (carne, latte e lana), e successivamente – ad opera del miglioramento genetico – si è specializzata nella produzione della carne.

Razze[modifica | modifica wikitesto]

Le principali razze sono rappresentate da:

  • Appenninica,
  • Fabrianese,
  • Merinizzata Italiana,
  • Pomarancina,
  • Sopravissana,
  • Zerasca,

ma anche da altre razze a duplice attitudine (carne/latte):

  • Garfagnina Bianca,
  • Massese

Quasi tutti questi nomi testimoniano l'origine geografica delle razze stesse e il loro legame con i luoghi dove esse meglio si sono ambientate e nel tempo valorizzate (Fabriano, Massa Carrara, Pomarance, Visso, Zeri). Gli agnelli ottenuti sono caratterizzati da un rapido accrescimento ponderale, da una elevata resa in carne e da un basso contenuto di grasso, grazie alla loro elevata capacità di utilizzare le essenze foraggere tipiche costituenti i pascoli del Centro Italia.

Tipologie merceologiche[modifica | modifica wikitesto]

Le carcasse reperibili in commercio si possono classificare in diverse tipologie, le cui più rappresentative sono:

A. l'agnello leggero, di peso compreso tra gli 8 e i 13 kg;
B. l'agnello pesante, di peso superiore ai 13 kg;
C. il castrato, di peso superiore ai 20 kg.

La qualità delle carcasse di agnello leggero, oltre al peso, è caratterizzata dal colore della carne (rosa chiaro o rosa) e da un tenore di grasso scarso o mediamente importante per la prima qualità, mentre per la seconda qualità il colore della carne è diverso dal rosa chiaro o rosa e ha un tenore di grasso molto scarso o abbondante.

La qualità delle carcasse di agnello pesante più rappresentata è caratterizzata da 3 classi di conformazione (U “ottima” – R “buona” – O “abbastanza buona”) e anche dallo stato di ingrassamento (compreso tra scarso” e “abbondante”:

La qualità delle carcasse di castrato (da cui deriva il prodotto tipico castrato di agnello del Centro Italia) più rappresentativa è caratterizzata da 3 classi di conformazione (E “eccellente” – U “ottima” – R “buona”) e anche dallo stato di ingrassamento (compreso tra scarso” e “abbondante”).

Richiesta di riconoscimento IGP[modifica | modifica wikitesto]

Per valorizzare questa produzione il "Comitato promotore della IGP Agnello del Centro Italia" ha presentato al Ministero delle Politiche Agricole la richiesta di riconoscimento del prodotto come IGP[1].

Al momento la regione Emilia-Romagna ha inserito nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani l'agnello da latte delle razze sarda e massese.

Allevamento[modifica | modifica wikitesto]

Le tecniche di allevamento tradizionali prevedono che gli agnelli – per loro elevata rusticità e adattabilità ai sistemi di produzione adottati dagli allevatori – vengano allevati sia allo stato brado o semibrado, ma anche stabulato, e in combinazione tra di loro, in base alle fasi produttive del gregge e alla stagionalità. Fino allo svezzamento gli agnelli vengono sempre allattati esclusivamente con latte materno e in seguito l'alimentazione è costituita da fieni e foraggi freschi. L'agnello del Centro Italia è rinomato dai consumatori per la preparazione di ricette tradizionali e perché rievoca la salubrità degli ambienti in cui gli animali sono allevati (in considerazione del fatto che il Centro Italia è ricco di Parchi naturali per circa 700.000 ha).

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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