Acetilacetonato di rutenio(III)
Acetilacetonato di rutenio(III) | |
---|---|
Nome IUPAC | |
tris(acetilacetonato)rutenio(III) | |
Nomi alternativi | |
Ru(acac)3, 2,4-pentanedionato di rutenio(III) | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C15H24O6Ru |
Aspetto | solido viola scuro |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 238-193-0 |
PubChem | 16057901 e 421900 |
SMILES | CC(=O)CC(=O)C.CC(=O)CC(=O)C.CC(=O)CC(=O)C.[Ru] |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 1,54[1] |
Solubilità in acqua | insolubile |
Temperatura di fusione | 260 °C (533 K)[2] |
Indicazioni di sicurezza | |
L'acetilacetonato di rutenio(III) è il composto di coordinazione con formula C15H21O6Ru, generalmente abbreviata come Ru(acac)3. In condizioni normali è un solido viola scuro, insolubile in acqua ma solubile in solventi organici.[3] In questo composto il rutenio ha stato di ossidazione +3. Disponibile in commercio, viene usato come precursore per la sintesi di altri composti di rutenio.
Struttura
[modifica | modifica wikitesto]Ru(acac)3 cristallizza con struttura cristallina monoclina, gruppo spaziale P21/c, con costanti di reticolo a = 1386 pm, b = 753 pm, c = 1601 pm e β = 99,10°, quattro unità di formula per cella elementare. L'atomo di rutenio risulta coordinato ottaedricamente ai sei atomi di ossigeno, con una simmetria D3 pressoché ideale. La distanza media Ru-O risulta di 200 pm.[1] Il complesso esiste in due forme enantiomeriche che possono essere facilmente risolte con acido dibenzoiltartarico.[4]
Sintesi
[modifica | modifica wikitesto]Il composto fu sintetizzato per la prima volta nel 1914 all'Università di Ferrara da Giuseppe Antonio Barbieri (1880-1956), trattando a caldo una soluzione di RuCl3 con bicarbonato di potassio e acetilacetone.[5] La stessa procedura è tuttora valida,[6] anche se sono state introdotte modifiche minori.[7]
Reattività
[modifica | modifica wikitesto]Ru(acac)3 è insolubile in acqua ma solubile in solventi organici. In DMF il composto si ossida a 0,593 V e si riduce a -1,223 V rispetto alla coppia ferrocene/ferrocenio.[8] La forma ridotta può facilmente dare una reazione di sostituzione dei leganti passando attraverso l'intermedio Ru(acac)2. Ad esempio in presenza di alcheni e di zinco come riducente:[9]
La formazione di Ru(acac)2 può essere promossa anche tramite protonazione di Ru(acac)3.[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- G. A. Barbieri, Ricerche di chimica sistematica: rutenio, rodio, palladio (PDF), in Atti Accad. Lincei Rend., vol. 23, n. 1, 1914, pp. 334-340. URL consultato il 7 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2020).
- (EN) M. A. Bennett, M. J. Byrnes e I. Kováčik, The fragment bis(acetylacetonato)ruthenium: a meeting-point of coordination and organometallic chemistry, in J. Organometal. Chem., vol. 689, n. 24, 2004, pp. 4463-4474, DOI:10.1016/j.jorganchem.2004.07.027.
- (EN) G. K.-J. Chao, R. L. Sime e R. J. Sime, The crystal and molecular structure of tris-acetylacetonatoruthenium(III), in Acta Cryst., B29, 1973, pp. 2845-2849, DOI:10.1107/S0567740873007636.
- (EN) A. F. Drake, J. M. Gould, S. F. Mason, C. Rosini e F. J. Woodley, The optical resolution of tris(pentane-2,4-dionato)metal(III) complexes, in Polyhedron, vol. 2, n. 6, 1983, pp. 537-538, DOI:10.1016/S0277-5387(00)87108-9.
- (EN) A. Gupta e R. K. Poddar, Improved synthesis and reactivity of tris(acetylacetonato)ruthenium(III) (PDF), in Indian Journal of Chemistry, 39A, n. 4, 2000, pp. 457-460.
- (EN) R.C. Mehrotra, R. Bohra e D.P. Gaur, Metal β-Diketonates and Allied Derivatives, New York, Academic Press, 1978, ISBN 0-12-488150-5.
- (EN) S. Sabo-Etienne e M. Grellier, Ruthenium: Inorganic & Coordination Chemistry, in Encyclopedia of Inorganic Chemistry, 2ª ed., John Wiley & Sons, 2006, DOI:10.1002/0470862106.ia208, ISBN 9780470862100.
- (EN) P. Sharpe, N. G. Alameddin e D. E. Richardson, Alkyl Substituent Effects in the Redox Thermochemistry of Coordination Compounds: Oxidation and Reduction Energetics for Ruthenium Tris(β-diketonate) Complexes in Solution and the Gas Phase, in J. Am. Chem. Soc., vol. 116, n. 24, 1994, pp. 11098-11108, DOI:10.1021/ja00103a027.
- Sigma-Aldrich, Scheda di dati di sicurezza del Ruthenium(III) acetylacetonate, su sigmaaldrich.com, 2018. URL consultato il 6 febbraio 2020.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su acetilacetonato di rutenio(III)